La carcassa di un istrice, brutalmente ucciso e squartato, è stata ritrovata a Sciacca, nell'Agrigentino. Kodami era sul posto ed è stato presente fino all’arrivo dei Carabinieri che non hanno potuto far altro che constatare che i resti di quell’animale fossero di un istrice. I militari si sono poi occupati dello smaltimento della carcassa.
Le immagini sono cruente ed inquietanti e Kodami ha scelto di non pubblicarle perché nulla aggiungono rispetto a quanto scritto e per non mostrare atti di violenza e sopruso nei confronti di qualsiasi essere vivente.
La segnalazione è arrivata da due ragazzi che mentre si trovavano in moto in zona Cutrone hanno notato un sacchetto posto al centro della strada da cui fuoriuscivano una corda, una zampa e alcuni resti.
Immediata è stata la segnalazione all’associazione di protezione animale "Balzoo Sciacca", la cui presidente Adriana Montalbano ha prontamente risposto avvisando le Forze dell’Ordine e mandando sul posto la volontaria Ioana Andreea Lucenti.
«Quando è arrivata la segnalazione da parte dei ragazzi e abbiamo chiesto di che animale si trattasse loro ci hanno risposto che era impossibile riconoscerlo ma per le dimensioni pensavano si trattasse di un gatto – racconta a Kodami Ioana – e in effetti, una volta giunta sul posto, anch’io ho pensato la stessa cosa».
L’unica parte riconoscibile era una zampa, mentre ciò che rimaneva della testa era ancora legato alla corda con cui probabilmente l’animale è stato intrappolato prima di essere ucciso, messo in un sacchetto e poi abbandonato su via pubblica.
Secondo i militari intervenuti sul posto, quanto avvenuto è opera di bracconieri. Una situazione ben nota ai volontari animalisti, come sottolinea la presidente Montalbano: «Non è la prima volta che a Sciacca i bracconieri facciano degli animali il proprio bottino. Già nel 2021 un uomo era stato denunciato per la caccia illegale agli istrici che, ricordo a tutti, essere una specie protetta».
L'istrice è una delle specie presenti nell'allegato IV della direttiva Habitat (92/43/CEE) ed è quindi protetta dalle normative europee, oltre che dalla legge italiana 157/92 sulla caccia. Viene valutata Least Concern (LC) dall'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN 2007) eppure in Italia è vittima di bracconaggio a causa dei danni che può causare alle coltivazioni nei pressi degli ambienti umidi in cui costruisce le tane e, purtroppo, anche per le sue carni che talvolta finiscono sulle tavole dei cacciatori.
La caccia di frodo è una pratica spietata: i bracconieri uccidono gli animali, alcuni appartenenti a specie protette, come appunto l’istrice, utilizzando dei metodi cruenti e vietati dalla legge. In violazione delle previsioni legislative l’attività di caccia di frodo è sottoposta a sanzioni di diversa natura anche se, purtroppo, i bracconieri che vengono identificati e multati sono sempre troppo pochi in proporzione alla frequenza con cui vengono commessi questi tipi di reati.
«Una volta giunti sul posto i Carabinieri hanno utilizzato una torcia per effettuare una prima verifica sulla carcassa ed in effetti nella parte finale delle zampe c’erano degli aculei, tipici degli istrici – continua la volontaria Ioana – mi ha infastidito il fatto che se fosse stato un gatto la cosa avrebbe scioccato tutti, siccome è un istrice la storia è finita con lo smaltimento della carcassa e il nostro profondo dispiacere».
Le volontarie di Balzoo Sciacca hanno tempestivamente avvisato anche l’assessora con delega al Benessere e tutela animale Agnese Sinagra che si è mostrata subito preoccupata e disponibile nell’offrire il suo aiuto. «Il bracconaggio è una pratica efferata – spiega a Kodami l’Assessora – Invitiamo tutti a non accettare che le barbarie e la mancanza di rispetto verso il mondo animale e verso la natura possano sopraffare un’intera comunità. Siamo tanti a volere che le cose cambino in meglio e le cambieremo».
«Dopo questo triste episodio presteremo ancora più attenzione con il nostro controllo su tutto il territorio – conclude la presidente di Balzoo Sciacca – gli animali e soprattutto le leggi che li tutelano vanno rispettate. Ultimamente stiamo assistendo ad una risposta positiva dei cittadini e casi come questo ci riportano indietro anni luce. Speriamo di fare dei passi avanti verso un mondo sempre più civile».
Le volontarie dell’associazione Balzoo Sciacca, attive con il volontariato nei canili e con quello sul territorio, invitano chiunque abbia informazioni sul crimine commesso a danno del povero animale cacciato illegalmente e brutalmente a fornirle anche anonimamente all’indirizzo balzoosezionesciacca@libero.it