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29 Aprile 2023
8:37

Istrice “addomesticato” accolto dalla LIPU. Il monito degli esperti: «La natura non è un film Disney»

L'animale è stato segnalato da una donna che ha riferito che ogni mattina lo trovava nel suo giardino «a fare colazione divertendosi a slacciale le scarpe».

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Ph. @irene_alison_

Una storia all’apparenza buffa e tenera, che nasconde però risvolti preoccupanti. Ovvero il modo in cui gli esseri umani, spesso, approccino gli animali selvatici senza tenere conto della loro natura e provocando danni a volte irreparabili: è quella dell’istrice “addomesticato” arrivato al Centro Recupero Fauna Selvatica della Lipu di Roma.

A raccontare la vicenda, e a mettere in guardia sui rischi che si corrono a trattare animali selvatici come pet, sono proprio i volontari del centro: «Una signora ci ha contattati raccontando di un istrice che la mattina si presentava a fare colazione nel suo giardino, e si divertiva a slacciale le scarpe – spiegano – Tra tutti gli animali che possono avere contatti con l’uomo, l’istrice è sicuramente uno dei più rari. E se, da una parte, può farci tenerezza pensare a un animale così particolare che si comporta come un cagnolino, dall’altra però ci mette tanta tristezza».

L’istrice, anche detto porcospino o istrice crestata, è un roditore della famiglia degli istricidi originario dell'Africa settentrionale ma diffuso anche in Italia. Le zone favorite per l’insediamento sono quelle ricoperte da macchia mediterranea, ma, grazie alla loro grande adattabilità, questi grandi roditori apprezzano anche le zone ricche di piccoli arbusti, gli argini fluviali o gli ambienti boschivi in grado di assicurar loro la protezione necessaria. Si tratta di un animale schivo e che si muove prevalentemente di notte, che se aggredito, per difendersi, rizza improvvisamente gli aculei per difendersi, potenzialmente causando ferite anche gravi. Trattandosi di un animale selvatico non va ovviamente avvicinato né alimentato, ma quello arrivato al Crfs della Lipu sembra essere entrato in contatto con gli esseri umani sin dalla più tenera età.

«Probabilmente questo istrice è stato trovato da cucciolo da qualcuno che ha pensato erroneamente di aiutarlo accudendolo come un animale domestico – spiegano gli esperti – Ma la natura non è un film Disney. Questa pratica, oltre a essere illegale, nuoce gravemente agli animali: un animale selvatico imprintato dall’uomo è una creatura sospesa tra due mondi – quello naturale e quello umano – senza davvero appartenere a nessuno dei due. A causa del legame di confidenza e dipendenza instaurato con l’essere umano, questo istrice non è più in grado di provvedere a sé stesso e neanche di rapportarsi correttamente con la propria specie: non è in grado, quindi, di godere del suo diritto alla libertà».

Il problema, ricordano ancora dalla Lipu, è che si tratta di un roditore che da adulto pesa una decina di chili, e che quello che un tempo è stato un adorabile cucciolo «si è quindi trasformato in un grosso problema. Per questo, immaginiamo, è stato lasciato andare da chi lo aveva accolto. E lui, abituato all’uomo, si è messo in cerca di un’altra casa. Il nostro ruolo, a questo punto, sarà restituirgli, almeno in parte, la natura selvatica che ha perso. E quando sarà pronto, di restituirgli la libertà di andare per la sua strada, lontano da noi».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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