Che cos'è l’ipertensione felina
Ebbene sì: anche i gatti, come noi umani, possono soffrire di pressione alta. L’ipertensione è una condizione patologica frequente, grave, che può ridurre significativamente la qualità di vita del gatto.
Questa patologia è più frequente di quanto si possa pensare: su un campione di più di 10.000 gatti, da sedici paesi del mondo e con più di 7 anni di età, si è evinto che almeno il 40% era iperteso, con un valore di pressione superiore ai 160 mmHg di massima. Più di 1 gatto su 5 invece presentava una pressione di 180 mmHg o superiore, classificata come "ipertensione grave" con alto rischio di danni a organi e tessuti.
Per comprendere questi dati bisogna sapere che la pressione arteriosa normale del gatto va da 80/90 mmHg di minima a 120/140 di massima (contro gli 80/129 della pressione arteriosa considerata normale negli esseri umani). I gatti anziani, ovvero sopra i 7 anni di età, hanno un maggiore rischio di sviluppare ipertensione che aumenta con il progredire del tempo.
Questa patologia è stata definita un “killer silenzioso”, proprio perché agisce senza alcun sintomo fino a quando non ha già causato danni, a volte anche gravi. E’ perciò molto importante sapere anche che mentre in medicina umana l'ipertensione è considerata spesso come una patologia primaria, ovvero non causata da una malattia sottostante nota, nella maggior parte dei gatti l'ipertensione si sviluppa invece come conseguenza di una patologia sottostante e quindi è spesso secondaria.
Le principali patologie che possono scatenare un’ipertensione felina sono:
- Malattia renale cronica (MRC)
- Ipertiroidismo
I gatti ai quali viene diagnosticata una di queste patologie rischiano maggiormente di sviluppare ipertensione: motivo per cui la pressione sanguigna va monitorata regolarmente, anche se la patologia primaria è curata e sotto controllo.
Che danni provoca l’ipertensione felina
I cosiddetti “organi bersaglio” sono i punti che possono maggiormente essere danneggiati dalla condizione di ipertensione::
– Reni: la pressione alta può causare danni gravi e irreversibili ai reni. In umana può causare o contribuire allo sviluppo di Malattia Renale Cronica (MRC) e si ritiene avvenga la stessa cosa nei gatti.
– Occhi: l'ipertensione è spesso causa di emorragie intraoculari e/o distacco della retina. La cecità a insorgenza improvvisa è uno degli effetti più drammatici dell'ipertensione nei gatti.
– Cuore: l'ispessimento delle pareti muscolari cardiache è causato dall'ipertensione perché l’organo deve pompare incontrando una maggiore resistenza dei vasi sanguigni. Ciò influisce sulla funzione e sull’efficienza del cuore.
– Sistema nervoso centrale: l'ipertensione può danneggiare il sistema nervoso centrale, quindi, il cervello e il midollo spinale. I sintomi sono vari e possono includere comportamenti anomali, depressione e convulsioni.
L’importanza della prevenzione
Una buona prevenzione, unita a un’attenta osservazione del gatto nel quotidiano, permette di scongiurare i gravi danni provocati silenziosamente dalla costante pressione alta. Per un gatto che abbia superato i 7 anni di età è infatti consigliato di programmare un regolare controllo della pressione almeno una o due volte l’anno, da aggiungere al controllo di routine.
A riguardo è importante sapere che la misurazione della pressione nei gatti è una procedura non invasiva e non dolorosa: avviene proprio come quando un medico la misura a una persona. Il veterinario pone infatti un manicotto gonfiabile sull'arto o sulla coda del gatto, collegato a uno strumento molto sensibile per rilevare il flusso ematico.
Come si tratta l’ipertensione nei gatti
Le indicazioni di trattamento possono variare di caso in caso: in base a età, stato di salute, livello di pressione sanguigna ed eventuali danni d’organo.
In linea generale però la terapia è somministrata attraverso farmaci (anti-ipertensivi) che tengono sotto controllo la pressione sanguigna e consentono di prevenire o gestire i danni causati dalla pressione alta.
Da non sottovalutare, poi, è la condizione di stress del gatto durante lo screening dal veterinario che p