Dopo l’inserimento della tutela degli animali in Costituzione, il riconoscimento dello status di esseri senzienti nel Codice Civile: la richiesta arriva dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane, che ha lanciato una campagna e una petizione per chiedere che finalmente anche in italia (così come già accaduto in Spagna) gli animali vengano riconosciuti, appunto, come esseri senzienti.
«Chiunque abbia avuto modo di interagire con un animale di qualsiasi specie, o abbia avuto occasione anche solo di incrociare un suo sguardo, sa benissimo che queste creature provano esattamente le stesse sensazioni che proviamo tutti noi: paura, felicità, amore, sofferenza – sottolineano da Lndc, che ha deciso di ribattezzare la campagna “Io soffro, sento, amo” – L’Italia, nell’ultimo anno, ha fatto sicuramente dei passi avanti nel campo della salvaguardia del mondo animale, nel tendere loro la mano, ma decisamente non abbastanza. Sulla base della riforma costituzionale, è arrivato però il momento di riconoscere nel Codice civile lo status di “esseri senzienti” in capo agli animali, così come previsto dal Trattato di Lisbona, il quale specifica che gli Stati Membri della UE devono tenere ‘pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti’. Questo status è quindi già pienamente riconosciuto a livello europeo ed è ora che sia così anche a livello nazionale al fine di ottenere delle tutele migliori per tutti gli animali, senza distinzione di specie».
A oggi nell’ordinamento giuridico italiano gli animali sono ancora considerati alla stregua di “res”, ovvero di cose di cui è possibile disporre liberamente, essendo la loro proprietà di qualcuno. Che sia una persona singola o un’istituzione (la fauna selvatica, per esempio, è considerata patrimonio dello Stato). Lo si ricava nelle disposizioni nel libro terzo del Codice Civile “Della proprietà” (ad esempio artt. 810, 812, 820, 923 c.c.). Nonostante le legislazioni più recenti aiutino a superare quest’impostazione anacronistica e antropocentrica, gli animali rimangono dunque i beneficiari di una tutela traslata dall’essere umano, e non gli effettivi titolari di un diritto giuridico.
Se venissero riconosciuti ufficialmente esseri senzienti, sarebbero invece riconosciuti come veri e propri soggetti di diritto, con conseguente aumento delle tutele anche a livello legale: «Questa differente considerazione porterebbe al riconoscimento di una serie di diritti, primo tra tutti quello alla vita, che non potrebbe essere compromesso se non in caso di effettiva necessità – sottolineano da Lndc – In vista di questo traguardo ambizioso, quale il riconoscimento di una soggettività giuridica per gli animali, è importante che sia loro riconosciuto in tutti i settori dell’ordinamento, e non solo nel diritto penale, lo status di “esseri senzienti”».
«Siamo orgogliosi di essere stati parte attiva in questi decenni nel far ottenere una serie di tutele crescenti per gli animali, in particolare per quelli “da compagnia”. Ora però la strada per arrivare a un ulteriore e necessario miglioramento è una sola: bisogna fare un salto di qualità e riconoscere finalmente agli animali lo status di ‘esseri senzienti’ nel nostro Codice Civile – sottolinea Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection – Per questo abbiamo deciso di lanciare una petizione indirizzata al Governo e ai presidenti delle Camere del Parlamento Italiano affinché gli animali non umani abbiano finalmente il loro posto nel mondo e smettano di essere considerati ‘cose’».