Dopo due settimane di cura, Martino torna in libertà. Il cucciolo di lupo era stato investito lo scorso 13 settembre nel Canavese in Piemonte e dopo quasi un mese di cure, è tornato nel bosco. Al momento del ritrovamento l’animale, un maschio del peso di circa 11 kg, era incosciente ed era stato poi consegnato ad un veterinario che, capendo che non si trattava di un cane, lo aveva affidato al Centro recupero animali non convenzionali di Torino.
Il lupo, ricoverato nella clinica Centro per animali non convenzionale Canc, ha risposto bene alle terapie e nella notte del 29 settembre è stato rilasciato nel bosco. La speranza per i veterinari è che si ricongiunga con il suo branco-famiglia. Nelle immagini, realizzate dai volontari del centro, si vede Martino fare qualche metro, guardarsi ancora una volta indietro e poi scegliere la strada del bosco.
Il personale della Funzione specializzata Tutela fauna e flora della Città Metropolitana ha effettuato prima un sopralluogo nell’area in cui il lupo era stato recuperato, individuando un punto idoneo al rilascio, in una zona di frequentazione del branco a cui il cucciolo appartiene.
Il rilascio è avvenuto, con il parere favorevole del Centro Grandi Carnivori del Piemonte e dopo una comunicazione all’Ispra, in orario serale ed è stato portato a termine da personale di Città Metropolitana e del Canc. L’area di rilascio è oggetto di monitoraggio per verificare che il cucciolo abbia raggiunto i genitori e sia stato nuovamente accettato nel branco.
«Se l'animale non si è abituato all'uomo nel periodo di degenza – spiega l'esperto di lupi Paolo Rossi – si spera che la famiglia lo riaccetti, non esistono purtroppo studi sul reinserimento in natura degli animali selvatici». Non è un caso che i centri di recupero registrino una mortalità medio-alta degli animali: «Non è semplice gestire i selvatici e dal momento che vengono liberati di fatto non si sa assolutamente che fine facciano e si presume che una buona parte non riesca a sopravvivere, però vale la pena tentare».