E' stata aggiornata a domani la sentenza con cui il Tar di Trento deciderà il destino degli orsi Gaia e Johnny, noti come JJ4 e MJ5. La notizia è arrivata in redazione a Kodami poco fa, al termine dell'udienza che era stata indetta oggi al palazzo di giustizia.
Il giudice ha ascoltato i legali delle parti e domani farà sapere se annullerà o meno i decreti di abbattimento firmati dal governatore della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti all'indomani della morte di Andrea Papi, il 26enne che il 5 aprile 2023 è stato trovato senza vita nei boschi sopra la sua abitazione di Caldes, in Val di Sole.
Davanti alla sede del Tar di Trento la tensione è palpabile. In attesa della pronuncia dei giudici si erano riuniti i rappresentanti delle maggiori associazioni di protezione animale che hanno presentato i ricorsi contro i decreti di Fugatti. Tra loro c'è Massimo Vitturi, responsabile fauna selvatica della Lav, che spiega a Kodami: «Confidiamo che il Tribunale farà la scelta migliore, che è quella di superare questo momento critico e fare in modo che episodi come quello di Caldes non si ripetano più. In particolare, speriamo che questo spinga la Provincia di Trento a rivedere i programmi di informazione alla cittadinanza, per favorire una corretta convivenza con gli orsi presenti sul territorio».
La Lav, che ha presentato il proprio ricorso insieme alla Lac, ha trovato per JJ4 ed MJ5 due rifugi disposti ad accoglierli, sia in Romania che in Giordania. Anche l'Ispra, pur avendo dato parere favorevole all'abbattimento, nelle carte presentate al Tar ha aperto alla possibilità di trasferire gli orsi problematici in un luogo dove non potessero avere contatti con le persone.
Anche l'Oipa ha fatto sapere di avere la possibilità di trasferire JJ4 in un rifugio in Romania, il Liberarty Bear Sanctuary Zărneşti gestito dall’associazione Millions of Friends.
Ad opporsi strenuamente a queste soluzioni non cruente è Fugatti, il quale davanti a queste proposte ha opposto un deciso rifiuto: «Abbiamo 70 orsi da trasferire, pensino a quelli», ha dichiarato più volte.
Davanti alla sede del Tribunale in via Calepina sono presenti anche volontari e semplici cittadini che in questi mesi hanno seguito la vicenda degli orsi trentini. Poco distante da loro staziona una volante della Polizia che tiene sotto controllo la situazione, come già era successo quando Gaia era stata rinchiusa al centro faunistico di Casteller, non lontano da Trento.
Anche in quell'occasione alcuni gruppi di attivisti si riunirono contro il trasferimento nel recinto faunistico, una vera e propria gabbia per un animale nato libero e abituato a percorrere decine di chilometri al giorno. Sono oltre mille le persone che ieri sono scese in piazza in 33 città diverse per sostenere l’orsa JJ4, e nonostante il clima d'inquietudine, la speranza non si spegne: «Ci affidiamo ai nostri avvocati e al buon senso del Tar – commenta a Kodami la presidente dell'Enpa Carla Rocchi – Abbiamo fatto tutti i passi resi necessari dalla mancanza di buon senso delle amministrazioni locali nella gestione degli orsi».
Una critica condivisa anche dall'Oipa, che a sua volta ha presentato ricorso insieme alla Leidaa: «È certo che l’opinione pubblica nazionale è dalla parte degli orsi, come già ampiamente attestato in questi mesi dai social media, cassa di cassa di risonanza dei cittadini, e da prese di posizione di autorevoli esperti e personaggi pubblici. L’auspicio è che si arrivi a una decisione rispettosa della fauna selvatica del Trentino e del sentimento comune, nel solco del nuovo articolo 9 della Costituzione e delle legislazioni nazionale ed europea, proseguono le associazioni. Quel che si poteva fare per evitare le tristi cronache cui abbiamo assistito non è stato fatto. Ripetiamo: gli strumenti per una serena convivenza tra grandi carnivori e comunità locali e per evitare drammi e tragedie ci sono: che siano applicati».
Sono infatti 8 i fascicoli presenti sul tavolo del giudice questa mattina, tutti però hanno un solo obiettivo: salvare dall'esecuzione Gaia e MJ5, e per estensione tutti gli orsi trentini.