Per leoni, tigri, orsi e altri grandi predatori del Feldman Ecopark di Kharkiv, in Ucraina, il rischio eutanasia era concreto, ma dopo l'appello lanciato dallo stesso fondatore del parco, Alexander Feldman, gli aiuti sono finalmente arrivati ed è iniziata l'evacuazione. Diversi leoni, un giaguaro e una pantera sono stati portati in salvo nonostante la situazione resti molto difficile, quasi senza speranza, a causa dei bombardamenti continui.
I loro recinti erano stati gravemente danneggiati dall'ultimo attacco, e per evitare il rischio fuga lo zoo stava valutando l'eutanasia. In tanti hanno però risposto al grido d'aiuto lanciato da Feldman offrendo gabbie, risorse e disponibilità a ospitare gli animali, sia dall'Ucraina che dall'estero. La capitale Kiev, Odessa e Dnipro sono solo alcune delle città che hanno risposto all'appello e nell'attesa di evacuare anche gli altri predatori i primi felini sono ora fortunatamente in salvo.
Naturalmente la situazione allo zoo resta ancora molto complicata e le operazioni di evacuazione appena iniziate non saranno facili. C'è ancora bisogno di ogni tipo di aiuto: volontari, trasporti, soldi, cibo cibo per animali e attrezzatura. Ma l'enorme sostegno ricevuto sta riaccendendo le speranze di poter salvare più animali possibili.
Parallelamente al salvataggio dei grandi felini, infatti, è stato possibile portare via anche altri animali. Sono state infatti evacuate anche le gru, come mostrato in un video pubblicato su Facebook dalla pagina dell'Ecopark.
L'Ecopark di Kharkiv, che ospitava circa 2000 animali appartenenti a 300 specie diverse, è tra le strutture che hanno subito i danni maggiori a causa dei bombardamenti ed è uno degli zoo più grandi del Paese. Dall'inizio del conflitto staff e volontari non hanno mai cessato di accudire e soccorrere gli animali, portandogli da mangiare sotto le bombe o trasferendoli temporaneamente nelle proprie abitazioni.
Nelle scorse settimane erano stati evacuati anche un cucciolo di leone maltrattato, diversi primati e tantissimi altri animali, che hanno trovato rifugio a casa dello stesso Feldman o in altre strutture temporanee. Molti altri animali sono invece morti sotto le bombe oppure fuggiti, e purtroppo anche alcuni volontari sono rimasti uccisi proprio mentre davano una mano ad accudire gli animali.
Ma lo zoo ha annunciato che gli sforzi per salvare gli altri animali non solo continueranno, ma potrebbero addirittura aumentare grazie ai tanti aiuti che stanno arrivando. Molto dipenderà dall'intensità degli attacchi russi e dalle condizioni del parco e delle strade, ma nonostante la situazione a Kharkiv sia disperata il morale resta alto e l'obiettivo è uno solo: evacuare quanti più animali è possibile.