Nel primo giorno ufficiale d’estate, Anzio festeggia con una bella sorpresa: sulla spiaggia di Nerone, che è anche l’unica ad avere ottenuto la Bandiera Blu e la Bandiera Verde lungo il litorale della provincia di Roma, è stato individuato il primo nido della stagione di tartaruga Caretta caretta.
La scoperta è stata fatta dai volontari di Tartalazio, la rete di monitoraggio che la Regione Lazio ha istituito proprio per tutelare la specie, che sono immediatamente arrivati sul posto insieme con le guardie zoofile e i guardiaparco di Tor Caldara per delimitare l’area, segnalandola e mettendola in sicurezza. Il nido sarà adesso presidiato in via permanente sino a quando non nasceranno i piccoli di tartaruga. Le uova dovrebbero schiudersi tra la fine di luglio e i primi di agosto, e gli esperti hanno stimato che dovrebbero uscirne tra gli 80 e i 100 piccoli.
Nell’area scelta dalla tartaruga per nidificare sono stati inoltre affissi cartelli che avvisano della presenza del nido, in cui si sottolinea l’eccezionalità dell’evento e si invita a restare a distanza e a non entrare per alcun motivo nell’area recintata. Precauzioni indispensabili, visto che la spiaggia di Nerone è molto frequentata dai bagnanti e che qualcuno potrebbe inavvertitamente calpestare il nido causando un danno irreparabile.
Il litorale laziale "oasi" per le tartarughe caretta caretta
Dell’evento è stato informato anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che lo ha definito «un piccolo miracolo della natura che si ripete grazie al lavoro di tanti volontari e operatori e all’impegno per la salvaguardia del nostro ecosistema. Da molti anni le spiagge del Lazio sono un luogo sicuro per questa importante specie protetta – ha aggiunto – segno di una grande attenzione della Regione ai temi ambientali».
Il 2021 è stato in effetti un anno record per la nascita di tartarughe marine della specie Caretta caretta lungo le coste del Lazio. Non solo per il numero, ma anche perché per la prima volta è stata registrata la deposizione delle uova anche sul litorale romano, a Ostia. Lo scorso anno erano stati individuati ben 8 nidi lungo le coste del Lazio, 2 in più rispetto al 2020. A Ostia i nidi individuati erano stati due, entrambi con oltre 100 uova, e altri erano stati scoperti a Terracina, in provincia di Latina, e a Nettuno. In quest’ultimo caso i nidi erano stati trasferiti per ragioni di tutela e sicurezza nella Tenuta presidenziale di Castelporziano, in modo da tenerli monitorati sono alla schiusa delle uova. Il personale di TartaLazio, dopo le misurazioni, aveva quindi liberato in mare i tartarughini.
Il primo nido di tartaruga marina nel Lazio era stato individuato solo nel 2016, e negli anni successivi non erano mai stati scoperti più di uno o due nidi per stagione. La scelta delle coste laziali come sito di nidificazione e l’aumento del numero di nidi era stato accolto con grande favore dagli esperti, ma non aveva mancato di suscitare preoccupazione: a spingere le tartarughe sempre più a Nord, in cerca di spiagge in cui nidificare, è l’aumento drammatico delle temperature marine causate dal cambiamento climatico. Che è una delle principali minacce per le caretta caretta, insieme con l'inquinamento dovuto soprattutto alla plastica, la cattura accidentale nelle reti da pesca, il commercio illegale e la predazione delle uova.
Il riscaldamento globale e i rischi per la sopravvivenza delle tartarughe
Il riscaldamento delle acque però è particolarmente importante perché dalla temperatura deriva la nascita dei piccoli: dopo l'accoppiamento in mare, le femmine di tartaruga Caretta caretta raggiungono la spiaggia, spesso la stessa in cui sono nate, scavano una buca e depongono le uova, che possono arrivare addirittura a ben 350 per covata. Dopo circa 50-60 giorni i piccoli fuoriescono dal guscio e si dirigono autonomamente verso l'acqua. Il sesso dei piccoli è determinato però dalla temperatura a cui sono esposti durante l'incubazione: se è alta nasceranno quasi tutte femmine. Con temperature troppo alte, dunque, il rischio è che la popolazione maschile di tartarughe diminuisca drammaticamente.
Tutte le tartarughe marine sono inserite nell'allegato I del CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione), ed è considerata Vulnerabile dalla IUCN. Grazie ai programmi di tutela avviati da associazioni e Regioni, anno dopo anno il numero di nidi sta fortunatamente crescendo su tutte le coste italiane, ma è fondamentale anche la collaborazione dei bagnanti per far sì che le spiagge scelte dalle caretta caretta per nidificare restino per loro un luogo sicuro in cui deporre le uova.