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1 Agosto 2022
13:59

Incontro tra un uomo e un’orsa a Spormaggiore. «Evento casuale e senza conseguenze»

Nella giornata di domenica 31 luglio, un uomo è stato protagonista di un incontro con un'orsa e il suo cucciolo. sono in corso gli accertamenti da parte dei forestali per comprendere la dinamica dei fatti.

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Una femmina in compagnia del suo cucciolo – ph: Ufficio grandi carnivori PAT

Nella giornata di domenica 31 luglio, nei pressi di Spormaggiore, un uomo residente in zona è stato protagonista di un incontro ravvicinato con un'orsa accompagnata da un cucciolo. Ivano Maurina, questo il nome dell'escursionista, era insieme al suo cane che, pur essendo libero dal guinzaglio, si trovava a pochi passi da lui.

«I due sono passati accanto agli orsi per casualità e, secondo le dichiarazioni rilasciate alla Forestale, l'uomo ha tenuto un comportamento corretto, allontanandosi dall'animale – fanno sapere a Kodami dall'Ufficio Stampa della Provincia Autonoma di Trento – L'orsa si è limitata ad intervenire con un falso attacco e possiamo affermare che l'incontro non abbia avuto alcuna conseguenza».

Secondo quanto ricostruito grazie alla testimonianza dell’escursionista agli uomini della Forestale, dopo il falso attacco, l'orsa ha seguito l'uomo per un breve tratto. Maurina ha poi scavalcato la recinzione di un frutteto, ha raggiunto la sua abitazione e, pochi istanti dopo, ha visto arrivare il suo cane, anch'esso illeso.

Per conoscere l'identità dell'animale e comprendere nel dettaglio le dinamiche dell'incontro, avvenuto tra le 7 e 30 e le 8 del mattino, bisognerà però attendere i risultati degli accertamenti ancora in corso.

Il falso attacco e le azioni consigliate per la gestione dell'orso

All'interno del Pacobace, ovvero il documento di riferimento per la gestione dell'Orso bruno (Ursus arctos) per le Regioni e le Provincie autonome delle Alpi centro-orientali, vengono descritti numerosi comportamenti proposti dagli orsi in caso di incontro e, in base alla pericolosità di ognuno di essi, si definiscono le azioni consigliate per gli incontri con individui considerati confidenti o problematici.

Secondo il racconto del protagonista di questo evento, quanto accaduto a Spormaggiore rientra al punto 11 della tabella, ovvero: «Orso si lancia in un falso attacco perché colto di sorpresa, per difendere i propri piccoli o per difendere la sua preda». Si tratta di un comportamento difensivo che rientra nell'etologia della specie e viene proposto soprattutto con l'obiettivo di allontanare un potenziale pericolo per la prole.

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La tabella del Pacobace riporta le possibili azioni con cui rispondere ai comportamenti dimostrati dall’orso in caso di incontro

Al momento non è ancora chiaro quali saranno le conseguenze dell'incontro per l'orso, ma le possibili azioni che seguiranno sono per la maggior parte leggere e riguardano l'intensificazione del monitoraggio (solo se l'orso è già radiocollarato), un'informazione repentina e capillare per  pet mate e per custodi di animali domestici e da allevamento nella zona, oppure il condizionamento allo scopo di ripristinare la diffidenza nei confronti dell’uomo e delle sue attività.

Non è tutto, però, perché tra le azioni suggerite dal Pacobace potrebbe esserci anche un'opzione definita nel documento come «energica», ovvero la cattura allo scopo di spostamento o di radiomarcaggio. Non sono però previste azioni più importanti, come la  cattura per captivazione permanente o l'abbattimento, le quali sono potenzialmente previste in caso di veri e propri attacchi, di inefficacia della dissuasione, o di inseguimenti prolungati.

Le orse con i cuccioli e i soggetti radiocollarati: due mappe per prevenire gli incontri

I mesi di luglio e agosto in Trentino sono da sempre caratterizzati da un aumento degli incontri con gli orsi e, infatti, proprio in questi giorni, la Provincia Autonoma di Trento ha lanciato una nuova campagna informativa dedicata ai comportamenti da adottare in queste circostanze. Nel documento, gli esperti ricordano di parlare ad alta voce durante le escursioni, tenere il cane al guinzaglio e, in caso di avvistamento, tornare in silenzio sui propri passi senza disturbare, inseguire o fotografare il selvatico.

Per ridurre i rischi, ha messo a disposizione degli escursionisti anche una mappa consultabile nella sezione grandi carnivori del proprio sito, grazie alla quale si possono conoscere, prima di partire per un'escursione, le zone in cui sono avvenute le segnalazioni di orse con i cuccioli.

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Nell'area che comprende Spormaggiore, Sporminore, Cavedago e le vallate ad Est del lago di Tovel, le segnalazioni avvenute negli ultimi mesi sono 5. Nella maggior parte dei casi, però, le orse e i loro cuccioli sono state avvistate in luoghi distanti dai centri abitati e non vanno quindi considerate pericolose per gli abitanti della zona.

Sempre nei pressi di Spormaggiore, lo scorso mese di maggio è stato liberato M78, l'orso vittima di un investimento che aveva ricevuto le cure necessarie all'interno del recinto del Casteller di Trento. Secondo la mappa che permette di individuare quasi in tempo reale la posizione dei 4 orsi radiocollarati in Trentino, M78 al momento si trova tra la Val d'Ambiez e la Val d'Algone, sulle Dolomiti di Brenta meridionali e, nonostante la temporanea reclusione a stretto contatto con gli esperti del centro di recupero, non mostra comportamenti di confidenza nei confronti degli esseri umani.

F43 si trova invece in Val Concei e la scorsa settimana è stata avvistata a Lenzumo, mentre JJ4, protagonista di un incontro con due cacciatori nel 2020, si muove verso il Pian della Nana, sugli altopiani ad Est di Folgaria. M62, infine, radiocollarato in seguito ad alcune incursioni nei centri abitati del comune di Andalo durante l'estate del 2021, al momento si trova nei pressi della zona dell'incontro avvenuto a Spormaggiore, tra le pareti della Paganella e l'abitato di Mezzolombardo.

La Provincia Autonoma di Trento ha istituito un apposito numero di telefono da chiamare in caso di avvistamenti o danneggiamenti: 335 7705966

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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