Un brutto incidente automobilistico è avvenuto il 5 gennaio 2022, subito dopo le 22, presso la vecchia statale dello Stelvio, a Cosio Valtellino. Due macchine si sono scontrate ad alta velocità: un uomo di 62 anni è morto mentre una donna di 51 è rimasta ferita ed è stata trasportata in codice giallo all'ospedale di Sondrio verso mezzanotte.
La meccanica dell'incidente è ancora da stabilirsi, ma la causa potrebbe essere il tentativo da parte dei conducenti di non impattare contro un animale selvatico che attraversava la strada nel cuore della notte.
Questa ipotesi è supportata dal fatto che i soccorritori delle ambulanze e i Vigili del Fuoco del distaccamento di Morbegno hanno trovato poco lontano dal luogo dell'incidente il cadavere di un cervo su un lato della careggiata, con chiari segni d'impatto nel costato.
Questo terribile incidente ci ricorda quanto dobbiamo stare attenti quando guidiamo nei pressi di un territorio in cui è stabile la presenza di fauna selvatica. Per quanto infatti spesso si crede che molte specie non siano in grado di attraversare la carreggiata in verità quasi tutti gli animali fra quelli presenti all'interno di un territorio come la Valtellina riescono a farlo.
I rilievi delle Forze dell'ordine verificheranno se entrambe le vetture stessero viaggiando alla velocità consentita ma è sempre improtante ricordare che la precauzione non è mai troppa: molto meglio andare piano quando ci introduciamo in una strada che presenta il cartello di presenza di animali.
Esistono delle soluzioni ai frequenti casi di incidenti causati dalla fauna selvatica e bisogna mantenere sempre l'attenzione alta in ogni contesto, a maggior ragione in aree meno urbanizzate. Anche perché – gli esperti tengono a sottolinearlo – il più delle volte non sono gli animali ad attraversare la strada, ma sono le nostre carreggiate ad attraversare boschi, ecosistemi e foreste e a costituire un pericolo per la fauna.
Esistono molte soluzioni proposte da scienziati e ingegneri ambientali per risolvere il problema della presenza in strade a alto scorrimento di animali selvatici come i cosiddetti ponti ecologici o corridoi per la fauna selvatica. Queste strutture sopraelevate, poste in punti strategici ed in aree intensamente abitate da specie selvatiche, fungono infatti da corridoi che permettono agli animali di attraversare la strada senza il rischio di causare incidenti fra le auto. Inoltre è stato anche dimostrato che la loro presenza massiccia all'interno di aree rurali, naturali e di confine aumenta la biodiversità del territorio, poiché possono essere utilizzati come uno strumento utile per contrastare l'eccessiva mosaicizzazione di un'ecosistema.
Tali ponti possono essere anche costruiti all'interno dei complessi cittadini ed essere ricoperti da strati di terreno, legno e di detriti naturali per incentivare le specie più mobili a preferirli, rispetto alle strade ricoperte da asfalto come è avvenuto nello stato americano dello Utah.
Un altro esempio di struttura che si è rilevata in alcuni casi molto utile, soprattutto per quelle specie notoriamente lente e che talvolta è possibile incontrare sulla strada (ricci, rospi e tartarughe), sono invece i sottopassaggi dedicati alla fauna, che vengono costruiti come una estensione artificiale del territorio naturale in cui abitano le specie, per allontanarli dalla triste sorte che gli toccherebbe a seguito dell'impatto con delle ruote.
Il ragionamento è lo stesso dei ponti e in taluni casi, proprio per permettere anche alla fauna di grande dimensione di potersi spostare abilmente fra i due lati di una strada, i sottopassi possono disporre di dimensioni notevoli, tanto che in Canada e negli Stati Uniti è diventato possibile avvistare più facilmente dei grizzly proprio grazie alle videocamere poste nelle aree limitrofe a questi sottopassaggi.