Un "sorriso" per mettere subito in chiaro le cose ed evitare spiacevoli incomprensioni e l'inchino per ribadire il desiderio di giocare e riaccendere le motivazioni del proprio compagno. Sono questi i messaggi contenuti in due segnali molto comuni nei cani durante il gioco decodificati da un gruppo di etologhe dell'Università di Pisa coordinato dalla professoressa Elisabetta Palagi. I risultati dei loro studi, condotti sui Cani Lupo Cecoslovacchi, sono stati recentemente pubblicati sulle riviste Current Zoology e Animal Behaviour.
«Grazie a questi studi possiamo comprendere, un tassello alla volta, i raffinati segnali comunicativi che questi animali hanno sviluppato nel corso della loro storia evolutiva per comunicare con i propri simili e con noi – spiega la professoressa Palagi – Aspetti del comportamento che sono magari conosciuti da tempo ma che non sono mai stati approfonditi o dimostrati».
Le sessioni di gioco con i Cani Lupo Cecoslovacchi
Il gioco è un comportamento molto diffuso tra i mammiferi e i cani – tra gli animali più sociali e giocosi in assoluto – sono dei veri e propri maestri. Giocare ad azzuffarsi è sicuramente una delle attività preferite dal miglior amico dell'uomo in tutte le fasi di crescita della sua vita. Proprio per questo motivo, lottare per svago richiede abilità comunicative chiare e piuttosto sofisticate per rendere la sessione di gioco più divertente possibile e per evitare i fraintendimenti e l'escalation dell'aggressività.
«I nostri lavori rientrano nella tesi di dottorato di Veronica Maglieri – spiega Elisabetta Palagi – E hanno previsto un numero enorme di riprese video e selezione dei filmati che sono stati analizzati con sofisticati sistemi di elaborazione statistica e analisi delle espressioni facciali e muscolari. Il nostro obiettivo era quello di dimostrare i reali segnali comunicativi, in questo caso intraspecifici, che sono conosciuti da tempo in letteratura ma che tuttavia non erano mai stati dimostrati».
Per farlo le studiose hanno visionato più di 15 ore di video, riuscendo a estrapolare 822 "sorrisi" o Relaxed Open Mouth e 76 inchini o Play Bow Posture, che sono stati poi analizzati in maniera estremamente dettagliata. Gli studi sono stati condotti su 24 Cani Lupo Cecoslovacchi (12 femmine e 12 maschi) di età compresa tra i 3 mesi e i 6 anni mezzo.
«È stata scelta come modello proprio questa razza perché, essendo tra quelle più vicine al lupo, conserva ancora espressioni facciali e tratti comportamentali simili a quelli del suo antenato selvatico – racconta la professoressa Palagi – E perché sono tra i cani che possiedono schemi di gioco molto fisici e competitivi, condizione ideale per studiare questi segnali».
Il "sorriso" per chiarire le intenzioni
Analizzando le sessioni di gioco è emerso in particolare che il "sorriso", l'espressione facciale caratterizzata dall'apertura rilassata della bocca, somiglia fortemente al sorriso umano e a quello di numerose altre specie di scimmie. Un segnale specifico e piuttosto efficace che serve a ribadire le intenzioni ludiche limitando così il rischio di incomprensioni.
«L'apertura rilassata della bocca è nota in numerose specie di carnivori sociali – continua Elisabetta Palagi – È un segnale che precede le attività offensive ludiche, sottolineando così le vere intenzioni del soggetto. Può essere paragonato al modo in cui noi usiamo le emoji sorridenti nelle nostre chat. Se non vuoi essere frainteso o preso troppo sul serio ti serve qualcosa che lo faccia capire chiaramente ed è a questo che serve il "sorriso" dei cani».
Inoltre, è stato notato che le sessioni di gioco più equilibrate erano proprio quelle scandite dai "segnali di sorriso" più lunghi, dimostrando così anche una certa efficacia dell'espressione facciale nel sottolineare le intenzioni non bellicose. «È un segnale visivo selezionato come preparazione al morso – spiega ancora la professoressa Palagi – Ma che è poi diventato un segnale comunicativo che conferma il processo di ritualizzazione avanzato da Nikolaas Tinbergen».
Il messaggio è quindi piuttosto chiaro: "Voglio solo giocare e te lo dimostro con un bel sorriso!". Ma cosa succede se il compagno comincia a stancarsi e inizia a perdere interesse? Qui entra, letteralmente, in gioco l'inchino.
Un inchino per non smettere di giocare
L'inchino è una delle posture di gioco più comuni in assoluto nei cani, ma nonostante ciò la sua specifica funzione e il relativo messaggio veicolato sono ancora piuttosto dibattuti tra gli esperti. Le etologhe dell'università di Pisa hanno però dimostrato e che viene eseguito soprattutto quando il compagno di gioco comincia a perdere interesse e a rispondere alle azioni in modo rallentato. Ed è proprio a quel punto del gioco che il cane più motivato si mette "in posa" inchinandosi nel tentativo di risvegliare la voglia del partner stimolandolo a continuare.
«Viene eseguito nelle pause di gioco – spiega Elisabetta Palagi – Quando c'è un rallentamento nella risposta del partner. Non influenza direttamente il comportamento successivo ma serve a rinnovare la motivazione nel compagno. Dopo l'inchino, infatti, i tempi di reazione del partner diminuiscono notevolmente ed è quindi un segnale che viene eseguito dai soggetti più motivati a giocare verso quelli che lo sono meno».
Il cane che si inchina durante il gioco, quindi, spera di innescare una reazione positiva nel compagno per continuare l'attività di gioco. In questo caso quindi – come eloquentemente espresso dalle autrici nel titolo del loro lavoro – il messaggio è "Non fermarmi ora, mi sto divertendo così tanto!".
«Stiamo già lavorando per studiare questi segnali e questi comportamenti anche nel lupo – conclude la professoressa Palagi – E vorremmo lavorare anche su altre razze canine, come per esempio il Labrador, per capire come cambia la frequenza e la collocazione di questi segnali all'interno delle sessioni di gioco, ma anche se e in modo la selezione artificiale ha influito su questi segnali».
Sorrisi e inchini hanno quindi funzioni diverse ma complementari e per far sì il gioco proceda liscio per tutti e duri più a lungo possibile, i cani hanno imparato alla perfezione sia a emettere che a interpretare questi eloquenti segnali visivi. E chiunque viva con un cane lo sa sicuramente bene, giocare è una cosa decisamente seria.
Le ricerche pubblicate su Current Zoology e Animal Behaviour sono state ideate e condotte dall’Unità di Etologia del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa con il contributo di Veronica Maglieri, dottoranda della professoressa Palagi, di Fosca Mastrandrea studentessa magistrale del corso in “Conservazione ed Evoluzione” e di Anna Zanoli Dottore di Ricerca all'Università di Torino e collaboratrice del team pisano. Le ricerche hanno avuto il contributo dell'agenzia formativa "hashtag formazione e benessere".