Anche la rettrice dell'Università degli Studi di Ferrara, Laura Ramaciotti, è stata ascoltata in procura nell'ambito dell'inchiesta sui macachi utilizzati per la ricerca dall'ateneo. Ramaciotti è stata infatti ascoltata dal Pubblico Ministero Andrea Maggioni per fornire spiegazioni in merito all'inchiesta in corso che ha l'intento di chiarire le condizioni in cui vengono tenuti sei macachi all'interno dei laboratori dell'università.
La vicenda che vede al centro di tutto Clarabella, Archimede, Cleopatra, Eddi, Cesare e Orazio – questi i nomi dei sei macachi – va in realtà avanti da diversi anni. Già nel 2014 le associazioni animaliste avevano chiesto di chiarire se le condizioni di detenzione degli animali fossero idonee e compatibili con la loro etologia e il loro benessere. Successivamente, dopo alcune archiviazioni, l'inchiesta aveva poi ripreso vigore nel 2021, grazie a un nuovo esposto firmato dalle associazioni Animal Liberation e LIMAV Italia, la Lega Internazionale dei Medici per l'Abolizione della Vivisezione.
Numerose associazioni, infatti, lottano da molti anni per fermare tutti gli esperimenti in atto sui primati non umani in Italia, chiedendo di liberare immediatamente i macachi per affidarli a strutture e rifugi dove possano vivere il resto della loro vita in condizioni migliori. Secondo gli animalisti, i sei macachi dell'Università vivono isolati e perennemente rinchiusi all'interno di gabbie molto piccole, alloggiate in stanze prive di luce naturale.
Attualmente, sono quattro gli indagati iscritti nel fascicolo: oltre alla rettrice Ramaciotti, ci sono l'ex rettore Giorgio Zauli, il direttore del centro di sperimentazione Luciano Fadiga, e il medico veterinario Ludovico Scenna. L'ipotesi di reato inizialmente era quella di maltrattamento di animali, ma è stata poi derubricata e cambiata in abbandono, poiché i primati non sono attualmente sottoposti ad alcuna sperimentazione scientifica.
In Italia la sperimentazione con animali di laboratorio è richiesta per legge per l'approvazione di farmaci e altri trattamenti, prima di quella clinica direttamente con gli esseri umani. Le attività sono regolate da norme molto severe, che stabiliscono le modalità di stabulazione, tutelano gli animali e il loro benessere e ne limitano l'utilizzo al minimo indispensabile. I ricercatori sono obbligati a rispettare le leggi e i regolamenti che proteggono gli animali usati nella ricerca, secondo le leggi nazionali e gli standard internazionali.