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30 Luglio 2024
17:59

Incentivi per le adozioni di cani e gatti tra over 70 e disabili: in Emilia Romagna il primo bando “pet therapy”

Il bando è finalizzato a realizzare progetti incentrati su interventi assistiti con animali e prevede anche il supporto economico per visite mediche e vaccinazioni per chi adotta cani e gatti dai canili comunali.

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pet therapy

La Regione Emilia Romagna investe in un progetto sperimentale dedicato alla pet therapy che prevede, tra le altre cose, incentivi per l’adozione di cani e gatti ricoverati nei canili.

Le misure sono rivolte agli over 70 e alle persone portatrici di disabilità, che saranno supportati per un anno nel sostenere le spese per visite mediche e vaccinazioni. A confermarlo è stato Raffaele Donini, assessore delle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna.

«In Emilia-Romagna avviamo un progetto sperimentale di prevenzione dedicato alla pet therapy, grazie al quale aiuteremo le persone over 70 e disabili ad adottare cani e gatti ricoverati nei canili – ha scritto Donini – Perché avere un animale domestico in casa aiuta tantissimo la nostra salute: lo dicono vari studi scientifici ma lo abbiamo sicuramente visto anche tutti noi, su noi stessi o su nostri parenti. E se le persone ci rinunciano per motivi economici, noi vogliamo aiutarle, facendoci carico di una serie di prestazioni sanitarie grazie alla nostra rete di veterinari. Preveniamo la solitudine, preveniamo il decadimento cognitivo, promuoviamo l’interazione: facciamo prevenzione grazie ai nostri amici animali».

Il progetto era stato annunciato già ad aprile, un pacchetto di misure dedicate come detto agli interventi assistiti con animali in ottica di pratica terapeutica che, attraverso l’interazione uomo-animale, si riveli utile strumento di benessere non solo fisico e riabilitativo, ma anche didattico, educativo e sociale. Il primo bando prevede un investimento di 200mila euro destinato dall’assessorato al Welfare a sostegno di iniziative di terapia, educazione e attività assistita con animali rivolte alle fasce più vulnerabili della popolazione: dai bambini agli anziani, dalle persone con disabilità ai più fragili, dai malati a coloro che vivono in situazioni di disagio e di marginalità sociale.

Destinatari del bando sono Comuni e Unioni di ComuniAziende di servizi alla persona (Asp), Aziende sanitarie, Enti del Terzo settore (iscritti nel Runts, il Registro unico nazionale del Terzo settore) e Associazioni sportive dilettantistiche (anch’esse inserite nell’apposito registro nazionale). Le domande possono essere inviate sino a fine anno, con la possibilità di ricevere contributi fino all’80% del costo dei progetti, per un massimo di 15mila euro.

Il primo bando di pet therapy dell’Emilia Romagna

I progetti realizzabili e finanziabili tramite bando possono riguardare terapie assistite con animali (Taa) finalizzate alla cura di disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotori e attività assistite con animali (Aaa) di tipo ludico-ricreativo, di socializzazione e di supporto psico-relazionale per promuovere il benessere delle persone, per esempio bambini, pazienti ospedalizzati o anziani, attraverso l’interazione con gli animali.

Ancora, iniziative di educazione assistita con animali (Eaa), ovvero interventi di tipo educativo volti a promuovere, attivare e sostenere le risorse e le potenzialità di crescita e progettualità individuale, di relazione ed inserimento sociale delle persone in situazioni di fragilità. Gli interventi Taa ed Eaa potranno coinvolgere esclusivamente cani, gatti, conigli, asini o cavalli, eventuali eccezioni dovranno avere parere favorevole del Centro di referenza nazionale per gli Iaa, sentito il ministero della Salute. Per i componenti dell’equipe multidisciplinare che presiederà alle attività, inoltre, è obbligatorio essere iscritti nel Registro degli operatori Digital Pet.

I nodi da sciogliere sulla pet therapy

Quello della Regione Emilia Romagna è un bando che incentiva la presentazione di progetti dedicati alla pet therapy e agli interventi assistiti con animali, ma diversamente da quanto avviene in altri Paesi europei in Italia manca ancora un impianto normativo omogeneo che regolamenti in particolare il settore dei cani d’assistenza, in grado di rispondere in primo luogo alle esigenze di inserimento sociale delle persone con disabilità.

Quello degli Interventi assistiti con animali (Iaa) è infatti un settore ancora molto frammentato, e le linee guida nazionali sono appunto solo linee guida, che danno alle singole Regioni un tracciato da seguire per recepire la normativa.

Lo aveva spiegato a Kodami Franco Mutinelli, direttore Centro referenza nazionale Interventi assistiti con gli animali: «Le linee guida approvate nell'ambito dell'Accordo Stato-Regioni ad oggi è il documento di riferimento per gli interventi assistiti con animali ma in questi anni è stato recepito da Regioni e Province Autonome con leggi proprie – aveva detto – Ciò vuol dire che non abbiamo una normativa nazionale che regoli questo settore estremamente delicato, e che avrebbe bisogno di regole uniformi sul territorio perché nel tempo sono emerse differenze nel modo di operare dei diversi operatori locali, e il settore ne risente».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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