Un uomo ferito e 40 bovini ustionati è il bilancio di un grosso incendio divampato sabato sera intorno alle venti in una stalla all’interno di un’azienda agricola di Scorzè, comune in provincia di Venezia.
Le operazioni di messa in sicurezza non sono state affatto semplice e sono finite intorno alla mezzanotte perché le fiamme erano diffuse in un'area piuttosto ampia. Dalle prime informazioni la persona ferita sarebbe un allevatore che avrebbe tentato di limitare i danni nelle prime fasi dell’incendio, riuscendoci in parte.
La causa alla base dell'incendio sembra essere il malfunzionamento di un mezzo agricolo dal quale sarebbero partito il fuoco estendendosi rapidamente al tetto in lamiera di una delle stalle provocando la caduta di parte del materiale di coibentazione, che ha ferito i 40 capi di bestiame sui 300 ospitati.
I vigili del fuoco arrivati da Mestre e Treviso con 2 autopompe, 2 autobotti, l’autoscala e 16 operatori coadiuvati dal funzionario di guardia, hanno circoscritto e spento le fiamme, evitando fortunatamente la propagazione dell’incendio alle strutture adiacenti. Ora le indagini proseguiranno per approfondire le cause sperando di non trovare altri animali deceduti.
Per le aziende agricole, proprio per via dei materiali che contengono altamente infiammabili, è fondamentale rispettare le norme antincendio, onde evitare, qualora chiaramente non ci sia del dolo, che le fiamme possano distruggere le strutture e ferire o addirittura uccidere uomini e animali.
La valutazione del rischio incendio nelle stalle, dove vengono tenuti il fieno e la paglia e dove le deiezioni animali producono formazioni di biogas, merita di essere considerata con grande attenzione, prevedendo per tali ricoveri norme antincendio preventive molto rigide.
Per evitare il propagarsi di un incendio all’intento di un fienile, infatti, l’unica azione possibile è proprio quella preventiva, perché una volta che l'incendio è scoppiato sarà molto difficile contenerlo. Per questo è fondamentale costruire, per esempio, strutture resistenti al fuoco che limitino l’incendio e inserire le cosiddette porte tagliafuoco, ma anche prevedere aperture di ventilazione naturale.