Il fuoco riveste un ruolo vitale in numerosi ecosistemi, ma i grandi incendi stanno infliggendo gravi danni alle regioni boschive globalmente. In particolare, nel 2019-2020, l'Australia sud-orientale ha subito un impatto senza precedenti causato da questi incendi devastanti. Un recente studio suggerisce che questi eventi, combinati con forti precipitazioni, potrebbero indurre gli ornitorinchi a abbandonare i loro habitat naturali. Questa ricerca è stata pubblicata nella rivista Biological Conservation.
L’ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus) è un mammifero semi-acquatico che vive nelle acque dolci australiane e rappresenta una delle sole cinque specie viventi di mammiferi ovipari. Purtroppo le sue popolazioni stanno subendo un grave declino a causa dell'inquinamento generato dall'uomo e non solo. Secondo un nuovo studio, sembrerebbe che questo animale sia fortemente minacciato dai megaincendi che si sono verificati tra il 2019 e il 2020.
Il team di ricercatori che ha condotto questa ricerca ha utilizzato l'analisi del DNA ambientale (eDNA), una tecnica in cui il DNA degli animali viene estratto dall'ambiente circostante, come acqua, suolo, aria o neve, anziché direttamente dagli stessi animali. Sono stati raccolti campioni prima e dopo l'incendio, e successivamente sono stati confrontati tra loro. Questo approccio ha consentito al team di monitorare in modo efficiente e preciso la presenza dell'ornitorinco in ampie aree, contribuendo a superare la sfida della mancanza di dati di monitoraggio di base, dato che l'ornitorinco è un animale difficilmente individuabile e principalmente attivo di notte.
Hanno condotto campionamenti in modo ripetuto su 118 siti situati in Victoria e nel NSW, dei quali 57 sono stati successivamente interessati dagli incendi boschivi del 2019-2020. Questi campioni sono stati prelevati prima degli incendi, entro sei mesi dopo gli incendi e nuovamente tra 12 e 18 mesi dopo gli incendi, fornendo dati da tre momenti distinti. Questo approccio ha consentito ai ricercatori di confrontare in modo sistematico i siti colpiti dagli incendi con quelli non interessati.
Dai risultati delle analisi è emerso che non solo gli incendi, ma anche le intense precipitazioni, hanno un impatto significativo sulle popolazioni di ornitorinco. «Non conosciamo ancora appieno la reazione dell'ornitorinco agli incendi boschivi. Nonostante ciò, la nostra ricerca evidenzia che una grave combustione seguita da forti piogge rappresenta la combinazione peggiore per gli ornitorinchi», ha spiegato Emily McColl-Gausden, ricercatrice a capo dello studio. «Il fuoco potrebbe non uccidere direttamente gli ornitorinchi perché le loro tane li proteggono. Tuttavia, quando sopraggiungono le piogge dopo un incendio, come è successo nel 2019-2020, il terreno instabile, le piante morte, la cenere e i detriti possono riversarsi nei fiumi e nei ruscelli. Questo uccide gli invertebrati acquatici e larve di insetti da cui l'ornitorinco si nutre e può costringerli ad abbandonare il sito».
I ricercatori sostengono che, anche se gli individui potrebbero ritornare una volta che il disturbo causato da questi fenomeni si è attenuato, rimangono sconosciuti gli effetti dei ripetuti incendi sulla riproduzione, sulla sopravvivenza dei piccoli, sulla disponibilità di cibo e sugli impatti derivanti dalla necessità di spostarsi verso luoghi più adatti. Pertanto, rimane incerto se l'ornitorinco possa un giorno essere costretto a lasciare definitivamente questo ambiente.
Anche se rimangono molti punti interrogativi una cosa è certa: le popolazioni di ornitorinco stanno subendo forti stress. La ricerca su questi animali è in corso e continuerà ad essere svolta, tuttavia è bene che i governi e le comunità si applichino quanto prima per tentare di ridurre l'effetto cumulativo di incendi boschivi frequenti e più gravi.