Un mistero sta scuotendo il più antico zoo di Hong Kong. In soli due giorni, nove scimmie sono state trovate morte in circostanze ancora da chiarire, inclusi tre individui di una specie in pericolo critico di estinzione. La notizia ha subito allarmato le autorità e gli esperti locali, mentre nel frattempo una parte dell'Hong Kong Zoological and Botanical Gardens è stata chiusa, sanificata e messa in quarantena. Gli esperti stanno ora cercando di capire cosa si nasconda dietro queste morti improvvise, tra cui c'è anche una specie molto rara persino in cattività.
Tutto è iniziato domenica 13 ottobre, quando otto scimmie sono state trovate morte apparentemente senza motivo. Un altro animale è deceduto poi il giorno successivo, dopo aver invece mostrato alcuni comportamenti insoliti. Tra le vittime, ci sono stati un cercopiteco di Brazzà, una comune scimmia scoiattolo, quattro saki dalla faccia bianca e tre tamarini edipo, una specie sudamericana considerata "In pericolo critico" di estinzione dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).
Il caso ha sollevato non poche preoccupazioni non solo per l'elevato numero di perdite in un arco di tempo così ristretto, ma anche per la morte di ben tre tamarini edipo (Saguinus oedipus), inserita tra le 25 specie di primati a maggior rischio al mondo con appena qualche migliaio di individui rimasti in natura. Per queste piccole scimmie, ogni individuo perso rappresenta un duro colpo per il futuro dell'intera specie.
Attraverso un comunicato stampa, il governo ha fatto sapere che sono state avviate autopsie e test tossicologici per identificare le cause dietro queste morti improvvise e non appena ci saranno maggiori informazioni saranno subito condivise pubblicamente. Le ipotesi più preoccupanti ruotano attorno alla possibilità che si tratti di un focolaio di una malattia ancora da identificare e che accende inevitabilmente i riflettori anche sul possibile rischio di nuove zoonosi, ovvero il passaggio dagli animali agli esseri umani.
Al momento, tuttavia, non si esclude nessuna pista, incluso l'avvelenamento e la possibile contaminazione di cibo e acqua. Lo zoo ha comunque precisato che tutti gli altri 80 animali presenti all'interno del parco sono stati esaminati e risultano in buone condizioni di salute. Tuttavia, un altro cercopiteco di Brazzà sta mostrando comportamenti insoliti e riduzione dell'appetito ed è per questo sotto stretta vigilanza da parte dei veterinari e dello staff dello zoo.
Per ora, l'area in cui vivevano le scimmie rimane chiusa al pubblico e attentamente monitorata. Le autorità di Hong Kong stanno anche collaborando con esperti internazionali per cercare di far luce su quanto accaduto, ma le risposte potrebbero tardare ad arrivare. Nel frattempo, l'attenzione rimane alta per qualsiasi possibile collegamento tra queste morti e le potenziali malattie che potrebbero coinvolgere anche gli esseri umani.
La comunità scientifica e gli esperti continuano a vigilare, consapevoli che la salute degli animali è strettamente intrecciata alla nostra, soprattutto in un mondo dove i confini tra "natura" e "umanità" si stanno facendo sempre più sottili. La speranza di tutti è che questa tragica vicenda serva da monito per rafforzare le misure di protezione e monitoraggio della fauna, sia in cattività che in natura, per prevenire rischi simili in futuro che non possiamo più permetterci.