A due passi dal centro abitato di Santa Croce Bigolina di Cittadella, nel Padovano, in una ansa tranquilla all'interno del Parco del fiume Brenta, sono nati tre pulcini di cigno reale, la più nota e apprezzata tra tutte le specie di cigno. Dopo una cova durata circa 36 giorni, i piccoli pulcini grigi saranno ora accuditi da entrambi i genitori, che verranno seguiti ovunque nelle acque basse e tranquille del fiume.
Una schiusa, scoperta e monitorata dai volontari LIPU, di certo non così rara da quelle parti ma che testimonia l'importanza naturalistica dell'area per la biodiversità, che tra i meandri quieti del fiume ha ritrovato l'habitat ideale per riprodursi, prosperare o anche riposare. I corsi d'acqua come il Brenta e la vegetazione ripariale che cresce lungo le sue sponde, sono infatti ambienti fondamentali per le specie acquatiche nidificanti e di passaggio.
In questo periodo, infatti, milioni di uccelli sono ancora in viaggio verso nord per l'annuale e millenaria migrazione che li sta portando dai quartieri africani di svernamento verso quelli europei di nidificazione. Cannareccioni, cannaiole, anatre, limicoli e decine di altre specie, in questi ambienti possono perciò fermarsi, riposare e soprattutto alimentarsi ricaricando le batterie prima di proseguire il loro lungo viaggio.
Per quanto riguarda i cigni reali (Cygnus olor), invece, loro restano qui tutto l'anno. Si tratta di una specie sedentaria che ha iniziato però a nidificare in Italia soltanto da pochissimo tempo. Le prime segnalazioni risalgono infatti agli anni 60-70 e furono favorite soprattutto dall'introduzione di individui rilasciati o fuggiti da parchi e giardini.
I cigni sono infatti tra gli uccelli ornamentali più apprezzati al mondo da sempre per la loro bellezza ed eleganza e gli umani li hanno portati in giro per il mondo un po' ovunque, anche in Nord America, in Australia e Sud Africa, dove però è considerata una specie invasiva che danneggia la biodiversità locale.
Il cigno reale si è adattato bene ovunque anche perché si tratta di un uccello enorme (con un'apertura alare che può superare i 2 metri) ed estremamente territoriale e aggressivo, in grado quindi di difendersi da quasi tutti i predatori. Sono una specie quasi sempre monogama e costruisce grandi nidi tra la vegetazione delle acqua calme di fiumi, torrenti e laghi.
Nelle acque del Parco del fiume Brenta può però stare relativamente tranquilla, anche grazie alle azione del progetto europeo LIFE Brenta 2030. Tra gli obiettivi di questa iniziativa c'è infatti anche quello di aumentare la biodiversità e migliorare la fornitura di servizi ecosistemici legati all'acqua del fiume, delle zone umide e delle zone agricole dell'area, anche con azioni di ripristino degli habitat.
Grazie a questo progetto ancora in corso ne gioveranno quindi non solo i cigni, ma anche centinaia di altre specie di uccelli, pesci, anfibi, insetti, piante e tutta la meravigliosa e minacciata biodiversità dei fiumi italiani.