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6 Giugno 2023
15:15

In Trentino nuove procedure per il soccorso in montagna in presenza di orsi e lupi. «Continueremo a soccorrere tutti»

In seguito alla tragica morte di Andrea Papi, la Provincia Autonoma di Trento ha modificato le linee guida per gli interventi di soccorso in montagna. Davanti all'ipotesi che gli orari dei soccorsi potessero essere ridotti è intervenuto il presidente del Soccorso Alpino Trentino che attraverso Kodami rassicura i lettori.

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©Soccorso Alpino Trentino

La Provincia Autonoma di Trento (Pat) ha annunciato l'entrata in vigore di nuove procedure operative per le ricerche di persone disperse nelle aree non urbane frequentate dai grandi carnivori. Le modifiche all'iter degli interventi, promosse all'indomani della tragica morte di Andrea Papi, in Val di Sole, verranno discusse nei prossimi giorni dal Consorzio dei Comuni, a cui parteciperanno i Sindaci del Trentino, responsabili in materia di pubblica sicurezza e di protezione civile sul territorio locale.

Alla stesura del testo stanno collaborando anche il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, i Vigili del Fuoco, la Scuola Provinciale Cani da Ricerca e Catastrofe e la Croce Rossa, oltre all'associazione Psicologi per i popoli, la Protezione civile Ana (Nuvola) e l'Unità operativa di Trentino emergenza.

Walter Cainelli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, contattato da Kodami, fa sapere: «Continueremo a soccorrere chi ne ha bisogno. Apriamo un dialogo con gli esperti per garantire maggiore sicurezza a tutti».

Nel frattempo la Provincia Autonoma in un comunicato sottolinea che l'intenzione è proprio quella di aumentare la sicurezza degli operatori adottando comportamenti utili a minimizzare il rischio di incontro con i grandi carnivori. Il presidente della Pat, Maurizio Fugatti, ribadisce inoltre l'obiettivo di ottenere la dotazione dello spray anti orso per il corpo forestale, i custodi forestali e tutti gli operatori della Protezione civile.

Prima della diffusione ufficiale della notizia, però, sull'aggiornamento delle linee guida erano già trapelate alcune anticipazioni. I media locali avevano riportato la notizia di un'ipotetica sospensione, da parte della Pat, degli interventi di soccorso durante gli orari notturni. Il presidente della Protezione civile del Trentino, Raffaele De Col, aveva infatti dichiarato al quotidiano "L'Adige" di voler «Valutare caso per caso prima di intervenire, in modo da tutelare la sicurezza degli operatori».

A queste affermazioni allarmanti ha immediatamente risposto, con un comunicato, il Coordinamento Ambientalista del Trentino, composto da Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, Pan-Eppaa e WWF Trentino, chiedendo le dimissioni del numero uno della Protezione civile locale: «Ricordiamo che 62 persone sono morte lo scorso anno tra le montagne del solo Trentino: quante sarebbero state le vittime per rischi legati a frane, valanghe, inesperienza, senza la disponibilità totale e completa dei soccorsi? – si legge – Non mettiamo in dubbio le conoscenze di Raffaele De Col in merito al funzionamento della Protezione Civile, ma se la gestione della fauna selvatica è da tempo ormai sotto la sua guida, ne chiediamo allora le dimissioni per palese incompetenza».

Il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino attraverso Kodami rassicura i lettori, confermando di stare aiutando nell'aggiornamento del testo: «La scelta della Provincia Autonoma di Trento riguarda solo l'aggiunta di un elemento di valutazione, oltre a quelli già in vigore – chiarisce Walter Cainelli – Durante i soccorsi valutiamo sempre il luogo in cui andremo ad operare. D'ora in avanti, nel caso in cui vi possano essere incontri con grandi carnivori, valuteremo insieme agli uomini del servizio forestale locale se sia necessario intervenire con misure ulteriori per aumentare la sicurezza delle operazioni. Di fatto, si tratta di un'apertura al dialogo con gli esperti che conoscono i movimenti delle specie sul territorio, in modo da garantire maggiore sicurezza a tutti».

Il servizio di soccorso rimane quindi attivo in tutto il territorio provinciale ed è un'informazione confortante considerando che, secondo i dati pubblicati dal Soccorso Alpino, solo nel 2022 sono state 1451 le persone soccorse negli ambienti montani. Numeri allarmanti che sottolineano, però, la reale importanza del servizio offerto.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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