Si chiamano Björn e Aska i due cani arrivati in Trentino, ai piedi del monte Corno, insieme ai loro conduttori del Corpo forestale per allontanare i selvatici e gli orsi dalle zone antistanti l'abitato.
Björn ha 5 anni ed è un maschio di Jamthund, una razza antichissima impiegata in Nord Europa principalmente per la caccia all’alce e all'orso. Aska è un cane di razza Laika Russo europeo di 7 anni. Insieme seguono le tracce dei selvatici e durante la perlustrazione di oggi hanno trovato una vecchia pista di orso che li ha portati ad una ceppaia rotta dal plantigrado in cerca di insetti.
Coma avviene per altre unità cinofile che si occupano di ricerca, anche quelle del Corpo forestale trentino creano un profondo legame che gli permette di affrontare una situazione straordinaria e difficile come il confronto con un animale selvatico. Durante queste operazioni i cani si affidano al loro straordinario olfatto allo scopo di trovare l'orso, e se lo individuano troppo vicino all'abitato o a zone antropizzate si adoperano per allontanarlo attraverso tecniche di dissuasione.
«Ci muoviamo col cane alla lunghina e quando li liberiamo usiamo il gps. Il nostro obiettivo è tenere in sicurezza l'area», ha spiegato l'appuntato scelto Roberto Calvetti, conduttore di Björn. L’allerta alle unità cinofile scatta anche in caso di incidenti stradali, con l’investimento di un plantigrado.
«Per questo motivo – sottolineano i Forestali – è importante che gli automobilisti non scendano dall’auto ma si fermino a bordo strada perché potrebbero altrimenti trovarsi a poca distanza dall’animale ferito».
I conduttori con i loro cani sono entrati in azione anche lo scorso 6 aprile sul monte Peller, dopo la tragedia di Caldes. In quest’ultimo caso il supporto delle unità cinofile è stato fondamentale per l’individuazione e la raccolta dei reperti che, dopo l’analisi genetica, hanno portato all’individuazione di JJ4 come responsabile della morte di Andrea Papi.
Si trovavano anche ieri nei boschi sopra Caldes per procedere all'abbattimento dell'animale prima che il provvedimento venisse sospeso dal Tar. Ora i Forestali continuano con le attività di ricerca, il presidente Maurizio Fugatti ha confermato infatti che JJ4 sarà comunque catturata, ma non abbattuta, almeno fino al 6 maggio, quando il Tar si pronuncerà nuovamente sul destino dell'orsa. L'orso rimane quindi un nemico pubblico, su cui è puntato il mirino della Provincia autonoma di Trento.