Non si ferma la violenza contro gli animali: secondo l’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, nel 2020 i procedimenti per reati connessi al maltrattamento degli animali in Trentino Alto Adige sono aumentati rispetto all'anno precedente. Nonostante l'aumento delle denunce, non si fa ancora abbastanza per il benessere degli animali e molte fattispecie di reato rimangono fuori dalla tutela legislativa perché «gli strumenti sono inadeguati a fare fronte a reati di questo tipo», spiega a Kodami Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV.
Nel 2020 i procedimenti aperti in Trentino Alto Adige per reati contro gli animali sono stati 257, il 2,78% di quelli nazionali, con un tasso di 24 procedimenti ogni 100.000 abitanti. «Il tasso d'incidenza di questi reati è in linea con la media nazionale – rileva Troiano – Tuttavia, quello che abbiamo fornito è un quadro ufficiale, ben diverso dalla reale situazione dei numeri del maltrattamento degli animali».
Il Rapporto Zoomafia 2021, elaborato da Troiano, prende in considerazione procedimenti penali per i quali sono stati aperte le indagini. Si tratta di reati denunciati che hanno visto poi l'apertura di un fascicolo in procura. «Il numero ufficiale dei reati registrati, e quindi attenzionati da Forze dell'Ordine e magistratura, è un dato di grande valore, ma non è lo specchio della situazione reale in Trentino Alto Adige, e nel nostro Paese», sottolinea il criminologo.
L'Osservatorio della Lega Antivi Visezione ha chiesto alle tre procure di Bolzano, Rovereto e Trento i dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2020, sia noti che a carico di ignoti, e al numero di indagati per reati a danno di animali. Seguendo il triste trend nazionale, anche in Trentino l'uccisione di animali (art. 544bis c.p.) è il crimine più commesso, segue il maltrattamento (art. 544ter c.p.), e a seguire: spettacoli e manifestazioni vietati (art. 544quater c.p.); combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali (art. 544quinquies c.p.); uccisione di animali altrui (art. 638 c.p.); abbandono e detenzione incompatibile (art. 727 c.p.); reati venatori (art. 30 L. 157/92); traffico illecito di animali da compagnia (art. 4 L. 201/10).
La rilevazione vuole fornire una panoramica dei reati comuni e certi contro gli animali, per questo non è possibile ricondurre direttamente le singole fattispecie a fenomeni complessi quali le staffette.
A rimanere fuori dalla rilevazione è anche il "sommerso", cioè quei crimini che avvengono, ma che non arrivano a essere denunciati. «Il "numero oscuro" dei reati contro gli animali è altissimo», sottolinea Troiano. In criminologia si parla di “numero oscuro” per quei reati che, pur essendo stati consumati, non sono stati registrati dalle fonti ufficiali. Quello del numero oscuro è un fenomeno diffuso per molte fattispecie di crimini, tra questi figurano anche quelli commessi contro gli animali.
«Questi dati dimostrano la necessità di rivedere l'attuale normativa a tutela degli animali, sia sul piano sanzionatorio che sul piano operativo di Polizia e magistratura – commenta Troiano – Il maltrattamento degli animali è un reato plurioffensivo che va ad offendere numerosi interessi. Oltre all'animale in quanto essere senziente, anche altri aspetti che incidono sulla società e la cultura a livello complessivo. Bisogna rivedere tutto il sistema a tutela degli animali».
I dati e il confronto con il 2019
Rispetto al 2019, i fascicoli aperti per reati contro gli animali sono aumentati del +27,5%, mentre gli indagati sono aumentati quasi del +6%, passando da 161 a 170. Il quadro che emerge è però molto variegato tra le tre procure. A Bolzano nel 2002 in totale sono stati registrati 51 procedimenti con 35 indagati. Rispetto al 2019, i procedimenti sono diminuiti del -12%, passando da 58 a 51, mentre il numero degli indagati è diminuito del -37%, passando da 56 a 35.
A Rovereto, nel 2020, sono stati registrati 36 procedimenti con 55 indagati. Rispetto al 2019, i procedimenti sono aumentati quasi del +112%, passando da 17 a 36, mentre il numero degli indagati è aumentato del +323%, passando da 13 a 55.
A Trento in totale nel 2020 sono stati registrati 168 procedimenti con 80 indagati. Rispetto al 2019, i procedimenti sono aumentati del +34%, passando da 125 a 168, mentre il numero degli indagati è diminuito del -13%, passando da 92 a 80.
A colpire è anche il dato fornito dalla giustizia minorile: la Procura dei minori di Bolzano ha registrato 2 procedimenti con 1 indagato per maltrattamento di animali. Spia che anche le giovani generazioni debbano essere educate al più presto al rispetto degli animali per non replicare mai più questi dati.