Nel Tirolo austriaco da domani, primo aprile 2023, entrerà in vigore una legge che consentirà l'abbattimento dei grandi carnivori ritenuti "dannosi" attraverso una procedura semplificata. Sono a rischio non solo i lupi, ma anche altri animali come orsi, linci, sciacalli. Sono considerati animali a rischio i grandi carnivori che si avvicinano ripetutamente ad aree abitate o edifici e stalle frequentate da persone entro un raggio inferiore a 200 metri.
La legge entra in vigore contro il parere delle autorità europee, nonostante i lupi siano specie particolarmente protetta dalle direttive internazionali. Invece di una procedura decisionale che per queste specie necessita di più fasi, a partire da domani il governo provinciale potrà autorizzare direttamente gli abbattimenti. Nonostante i pareri negativi di Bruxelles, quindi, il Tirolo ha proseguito, forte di un vasto consenso popolare.
Nella campagna elettorale tirolese il lupo è diventato il bersaglio preferito di politici locali. Come Anton Mattle, presidente della tirolese locale del Partito Popolare, che ha dichiarato esplicitamente che «i grandi predatori non hanno posto in Tirolo», riferendosi in particolare a lupi e orsi. E ha aggiunto di Mattle volere «sfruttare fino in fondo tutti gli spazi di manovra del diritto europeo».
Un approccio guardato con favore anche dalla ministra dell'Agricoltura bavarese, Michaela Kaniber, la quale ha dichiarato di condividere la preoccupazione del Tirolo sui carnivori. Ora che la nuova legge sugli abbattimenti si prepara a entrare in vigore il timore è che questo approccio semplificato arrivi anche in Italia.
Per sensibilizzare i cittadini rispetto a questo tema, il movimento Centopercento animalisti ha eseguito un blitz davanti alla sede trevigiana dell'azienda tedesca Würth. «Fanno quello che vogliono nella più totale impunità – dice il presidente Paolo Mocavero – È assurdo quello che sta avvenendo nel silenzio dei media e delle istituzioni di Austria e Germania. Abbiamo scelto di compiere l'azione dimostrativa nei confronti della Würth perché figura tra le prime 10 aziende dell'Alto Adige, e a causa dell'opera di greenwashing che sta portando avanti proprio in Italia».
Il riferimento è alla mostra "I meravigliosi animali della Namibia", di cui la Würth è promotrice, partita il 24 ottobre 2022 che terminerà il 14 ottobre 2023 alla galleria d'arte Art Forum Würth Capena, in provincia di Roma. «Si organizza una mostra sugli animali a rischio in Namibia, ma non viene detto niente quando quelli autoctoni sono in pericolo. Si presume che l'azienda sia sensibile nei confronti degli animali, ragion per cui esprima il suo dissenso contro i deliri dei politici – fanno sapere gli animalisti – altrimenti, come recita lo striscione: "chi tace acconsente"».
«Nel Tirolo Italiano – aggiunge il gruppo di Mocavero – i signori della politica e della caccia sono in "vigile attesa", aspettano che gli austriaci aprano la strada per seguirne le orme. E dare inizio alla strage dei "lupi problematici ad alto rischio". E di tutti gli altri animali liberi. Il sogno dei cacciatori!».
La medesima preoccupazione è stata espressa anche dalla Lav. Il responsabile fauna selvatica, Massimo Vitturi, a Kodami spiega: «Sicuramente l'iniziativa tirolese apre uno scenario pericoloso anche per il Trentino, dove comunque le ordinanze contingibili e urgenti del presidente Fugatti non sono meno dannose. In ogni caso il Tirolo non è esente da rischi per questa sua scelta: l'Ue potrebbe aprire una procedura di infrazione dato che la legge va contro la Direttiva Habitat che protegge il lupo».