In Svezia corvidi addestrati a raccogliere ed eliminare i mozziconi

Una startup svedese ha recentemente sviluppato una modalità di raccolta rifiuti alquanto particolare, ma che potrebbe portare a numerosi benefici ecologici ed economici: ha addestrato alcuni esemplari di cornacchie grigie nella raccolta di piccoli rifiuti come i mozziconi di sigarette. Tutte le specie di corvidi sono note per la loro spiccata capacità di ragionamento e le abilità cognitive, che li rendono alcuni tra gli animali più intelligenti del Pianeta.

Ma non pensiate che lavorino gratuitamente: per ogni cicca consegnata in un apposito dispositivo gli animali ricevono infatti un gustoso premio in noccioline. I corvidi sono infatti stati addestrati in questo compito grazie al rinforzo positivo, una tecnica che prevede la gratificazione degli animali ogniqualvolta riescano in un determinato compito prefissato, associando quindi a quell'azione il vantaggio della ricompensa.

Ed ecco i corvidi all'opera in questo tweet di un giornale locale: «Christian Günther-Hanssen ha insegnato ai corvi a raccogliere mozziconi in un distributore automatico "di caramelle" appositamente costruito. Presto, la sua innovazione nel settore dei rifiuti sarà testata in un progetto pilota a Södertälje».

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Pensate a quante volte gli animali ci hanno aiutato nel corso della storia. Fin dall'origine dei tempi l'uomo ha domesticato, utilizzato e purtroppo talvolta sfruttato tantissime specie diverse per i più svariati compiti: per spostarsi e nel trasporto di merci con i cavalli, nel duro lavoro dei campi con gli animali da soma, inviando messaggi, nelle guerre, facendoci compagnia e proteggendoci come i nostri cani. Oppure pensate agli ambiti più innovativi, come i RescueRats che ci aiutano nello smantellamento di campi minati o nelle operazioni di salvataggio.

Un osservatore esterno, di una lontana galassia, parlerebbe in molti casi (ma non tutti) di simbiosi vantaggiose ad entrambi i partner. Gli animali utili all'uomo sono infatti tra le specie di maggior successo in termini di numero di individui.

E in questo caso i vantaggi per uomini e corvidi sono evidenti: secondo gli sviluppatori svedesi si potrebbe risparmiare fino al 75% delle spese di pulizia delle strade senza l'utilizzo di macchine pulitrici o addetti umani, mentre gli animali, già di per sé sinantropici ed abituati al contatto umano, avrebbero cibo facilmente disponibile. Insomma, non ci resta che aspettare l'esito del progetto pilota.

Le cornacchie grigie ed altri corvidi

In svedese si chiamano gråkråka, un nome quasi onomatopeico per le cornacchie grigie (Corvus cornix) grossi corvidi eurasiatici, diffusissimi anche da noi. Si tratta di uccelli rigidamente monogami, le cui coppie rimangono insieme per anni, non di rado per la vita, come tutti i corvidi onnivori e opportunisti. Un'altra caratteristica comune a questa famiglia è l'intelligenza. Nei corvidi, infatti, il rapporto massa cerebrale/massa corporea è il più elevato di tutti i passeriformi e della stragrande maggioranza degli uccelli, essendo paragonabile a quello di delfini e scimmie antropomorfe.

Ciò consente a questi uccelli di mostrare una serie di comportamenti estremamente interessanti come una sviluppatissima memoria, il lutto, l'autoconsapevolezza, il gioco e la fabbricazione di utensili. Un gruppo di ricerca dell’università tedesca di Tubinga ha infatti scoperto che le cornacchie nere sono in grado di comprendere il concetto astratto di zero, riuscendo persino a collocarlo su una linea numerica mentale in posizione precedente al numero uno. Per non parlare poi dei loro teneri "vizi", come quello di collezionare piccoli oggetti luccicanti, nascondendoli poi gelosamente.

La cornacchia grigia è un uccello molto importante nel folklore celtico e delle altre culture nord europee. Ancora oggi le cornacchie vengono considerate uccelli fatati in Scozia ed Irlanda, tanto che fino al XVIII secolo i pastori facevano loro delle offerte per impedire che danneggiassero o maledicessero il bestiame. La cornacchia grigia è inoltre una delle trentasette specie di uccelli raffigurati in una stanza ad hoc del palazzo reale di Oslo, la cosiddetta Bird Room.