In Spagna, come in Italia, il Codice civile classifica gli animali, da un punto di vista giuridico, alla stregua dei beni mobili. Diversamente che nella nostra penisola, in quella iberica si stanno iniziando a muovere i primi passi verso il riconoscimento giuridico degli animali da compagnia come esseri senzienti, affinché non siano più considerati "cose", come è già stato fatto in alcuni Paesi europei tra cui Francia, Germania, Austria e Portogallo.
Questo aprile, il Congresso dei Deputati spagnolo ha approvato l'esame di un disegno di legge che chiede una modifica del Codice civile tramite l’introduzione di un nuovo articolo che permetterà di stabilire che "gli animali sono esseri viventi dotati di sensibilità" e che le persone che se ne prendono cura devono poter garantire "il loro benessere secondo le caratteristiche di ciascuna specie ".
Questa riforma legale impedirà che gli animali vengano pignorati come accade oggi quando, ad esempio, i loro compagni umani hanno debiti o non pagano un mutuo.
Inoltre, in caso di divorzio o separazione, la proposta di legge stabilisce che sarà un giudice a dover stabilire la sorte degli animali da compagnia nella custodia tra coniugi, come ad oggi è regola con la cura dei bambini, e stabilirà anche il regime delle visite. Il disegno prevede inoltre che, in caso di mancato accordo tra le parti, il giudice determinerà anche se affidare l'animale ad uno o ad entrambi i coniugi "tenendo conto degli interessi dei familiari e del benessere dell'animale", stabilendone le modalità.
Dall'altro canto, l'iniziativa prevede che l'accordo normativo per i casi di separazione e divorzio debba includere anche "i doveri e le responsabilità legate alla cura dell'animale".
Una legge che bada anche agli animali d'allevamento e alle spese di mantenimento degli animali da compagnia
Nella proposta, oltre al Codice civile si vuole modificare anche il Codice di procedura civile e la Legge ipotecaria, al fine di conferire agli animali uno status giuridico diverso da quello dei beni mobili. La modifica della legge ipotecaria riferisce, inoltre, che gli animali d’allevamento, intensivo o no, o con fini ricreativi, non saranno inclusi nelle ipoteche. La riforma al Codice di procedura civile si riferisce invece al fatto che gli animali da compagnia non potranno essere sequestrati nei casi di mancati pagamenti.
La proposta prevede inoltre che "le spese destinate alla cura o alla guarigione e di un animale ferito o abbandonato da parte di terzi siano recuperabili da chi le ha pagate"; chiara allusione all'importante lavoro che quotidianamente svolgono le Associazioni di protezione animale che recuperano e soccorrono animali abbandonati o feriti.
Quattro anni fa un'iniziativa simile fu già approvata all'unanimità dalla Plenaria del Congresso dei Deputati, sulla base di un precedente disegno di legge, che non fu però possibile portare a termine dovuto a motivi prettamente politici.
La tutela degli animali in Spagna
Nonostante in Spagna si stia delineando questo approccio tanto atteso dalla comunità animalista, e non solo, vi sono purtroppo ancora molti buchi, o paradossi, normativi che lasciano scoperti da tutela giuridica in tema di benessere e protezione animale alcuni “gruppi di animali”.
Tra questi, scandalosamente, possiamo ad esempio citare i gatti liberi, tutelati solo da Ordinanze autonimiche, quando esistenti, (ovvero delle distinte Comunità Autonome spagnole, come sono ad esempio la Catalogna, Madrid o Castilla la Mancha, per citarne alcune) e non a livello nazionale.
In assenza di una normativa nazionale sul benessere animale non vige quindi il principio della sovranità delle leggi, per cui, in assenza di una legge o ordinanza locale, vi è totale assenza di protezione animale. Per questo motivo siamo ad oggi ancora spettatori di gestioni poco etiche di alcuni gruppi di animali.
Inoltre, proprio come in Italia esistono le Leggi speciali in materia di caccia, pesca, allevamento, trasporto, macellazione, sperimentazione scientifica, attività circense, giardini zoologici, manifestazioni storiche e culturali, lo stesso vale per la Spagna.
Tali leggi esimono alcune categorie di animali dalla tutela specifica in termini di benessere animale. Nella situazione spagnola, basti pensare ad esempio alla realtà degli spettacoli con animali, molto più diffusa che in Italia, o della tauromachia, cui massimo esponente è l’orribile e vergognosa rappresentazione della corrida.