Gli animali domestici, finalmente, non saranno più considerati “oggetti”. La Spagna ha finalmente approvato la legge che riconosce gli animali da compagnia come esseri senzienti anche nel Codice civile.
Nel testo, infatti, sarà introdotto un nuovo articolo che stabilisce che "gli animali sono esseri viventi dotati di sensibilità" e che le persone che se ne prendono cura devono poter garantire "il loro benessere secondo le caratteristiche di ciascuna specie".
D'ora in poi, quindi, gli animali avranno un riconoscimento legale diverso rispetto a un oggetto inanimato: non potranno più essere abbandonati, maltrattati o allontanati da uno dei loro umani di riferimento in caso di divorzio o separazione, senza che sia tenuto conto del loro benessere.
Perché è importante la legge che riconosce gli animali come essere senzienti
Gli animali erano già riconosciuti come esseri senzienti nelle leggi amministrative regionali e anche nel Codice penale spagnolo ma non nel Codice civile. L’inserimento nel testo, è però un passo fondamentale perché permetterà di dirimere tutte quelle questioni relative alla proprietà, alla famiglia e agli obblighi nei loro confronti.
Senza questa riforma legale, infatti, per gli avvocati era praticamente impossibile affrontare alcuni problematiche, come ad esempio, cosa fare con gli animali domestici in caso di divorzio, o davanti al loro pignoramento quando i loro compagni umani hanno debiti o non pagano un mutuo.
Il processo per l'approvazione della legge è stato lungo e tortuoso. Era il 2017 quando venne proposta la prima volta, ma nel 2019, si bloccò a causa delle elezioni. Solo nell'aprile di quest'anno l'iniziativa è riapparsa al Congresso e questa volta, invece, è stata sostenuta da tutte le parti, tranne il partito di destra Vox. A settembre, poi, la legge è stata approvata dalla camera alta spagnola, il Senato, che ha introdotto alcune modifiche. E giovedì scorso, è stato dato il via libera definitivo dal Congresso.
Il Partito Popolare (PP) conservatore ha ampiamente sostenuto il testo, ma ha avvertito il governo di coalizione, guidato dal Partito Socialista (PSOE) e dal partner minore Unidas Podemos, che non sosterrà maggiori protezioni per gli animali. Riferendosi, nel particolare alla preparazione di una bozza per una nuova legge sul benessere degli animali che includa misure più severe per prevenire il traffico e gli abusi di animali, in preparazione dal ministero per i Diritti Sociali, guidato da Ione Belarra di Unidas Podemos.
La maggior parte dei partiti spagnoli, tuttavia, ha accolto con favore l'approvazione della legge. «È una vittoria morale in un paese in cui 200.000 animali vengono abbandonati ogni anno», ha affermato Juantxo López de Uralde, di Unidas Podemos. E Sonia Guaita, del PSOE, ha rincarato la dose sottolineando che «coloro che sono violenti contro gli animali sono potenzialmente violenti anche contro gli esseri umani».
L'unica voce di dissenso è arrivata da Ángel López Maraver, di Vox, ex presidente della Federazione spagnola della caccia, che ha descritto la legge come una «follia, un'assurdità, una stupidità che umanizza gli animali e disumanizza l'uomo».
La tutela degli animali in Spagna
La Spagna quindi fa un passo avanti importante tanto atteso dalle organizzazioni animaliste. Detto questo, però, la speranza è che il percorso sia solo cominciato, visto che sono ancora molti i vuoti normativi che lasciano fuori dalla tutela giuridica per quel che riguarda benessere e protezione, diversi gruppi di animali.
Tra questi, per esempio, i gatti liberi, che vengono tutelati solo da ordinanze locali predisposte dalle distinte Comunità Autonome spagnole (Catalogna, Madrid, ecc.). Ciò comporta, però, che mancando una normativa nazionale, non viga il principio della sovranità delle leggi, per cui, in assenza di quell'ordinanza locale, vi è totale assenza di protezione animale.
Inoltre, c'è un altro altro cavillo: le Leggi speciali, proprio come succede in Italia, in materia di caccia, pesca, allevamento, sperimentazione scientifica, circhi e manifestazioni, che esimono alcune categorie di animali dalla tutela specifica in termini di benessere animale.
Anche in tal senso, è stata avanzata una proposta di legge che metta fine a tali crudeltà, ma ha solo iniziato a essere elaborata dalla Direzione generale dei diritti degli animali che fa parte del ministero dei Servizi sociali.
In particolare, con le nuove norme si cerca di impedire sia che gli animali domestici vengano comprati nei negozi, sia che gli zoo possano acquistare animali per le loro strutture, specie grandi mammiferi e cetacei.
Contro l’abbandono, poi, si prevede la creazione di sei anagrafi statali comprendenti quella degli animali da compagnia, dei centri zoologici, degli allevatori, di coloro i quali sono inabili a mantenere un animale, dei professionisti del comportamento animale e degli enti animalisti.
Nessuno spazio, invece, per la corrida. La disposizione specifica per le battaglie tra i tori in Spagna divide troppo per permettere un’approvazione unanime.