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25 Marzo 2023
9:00

In Scozia la popolazione di un’intera isola si è espressa con un referendum contro l’abbattimento dei cervi rossi

Una comunità scozzese sta lottando contro una invasione di zecche, ma la proposta che era stata avanzata, oltre che ad arrecare la morte a centinaia di cervi, sarebbe servita a poco, per via della capacità di questi aracnidi nel trovare sempre nuovi ospiti.

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Un referendum per abbattere i cervi rossi ha messo in subbuglio la piccola comunità di South Uist nelle isole Ebridi. A seguito della diffusione di alcune notizie legate al pericolo di contrarre la malattia di Lyme, trasmessa dalle zecche, alcuni degli 800 residenti hanno proposto di procedere alla uccisione di tutti i Cervus elaphus presenti sull'isola entro metà primavera. Il dibattito che ne è conseguito ha portato ad un duro scontro politico fino alla votazione avvenuta lunedì scorso.

Fortunatamente, per quanto il confronto si sia dimostrato aspro e non esente da polemiche, le persone contrarie agli abbattimenti hanno prevalso, risultando 379 contro i 140 a favore dell'iniziativa.

Secondo i sostenitori degli abbattimenti i cervi avrebbero disperso le zecche dovunque, facendo aumentare di molto il rischio per gli abitanti di contrarre la malattia di Lyme che può risultare fatale. Inoltre i promotori del referendum avevano dichiarato senza alcuna evidenza scientifica che, rispetto gli standard delle popolazioni europee, i cervi presenti sull'isola si riproducono più velocemente.

A scatenare però questa reazione da parte della popolazione secondo i media e gli ambientalisti locali sarebbero stati dei report nazionali che hanno dichiarato l'isola di South Uist come uno dei territori inglesi più colpiti dalla malattia di Lyme in rapporto alla popolazione. Secondo queste indagini, giunte direttamente al ministero inglese della sanità, la situazione nella primavera dello scorso anno era così grave che addirittura lo stesso consiglio di amministrazione della tenuta in cui sono presenti il maggior numero di cervi sull'isola ha ritenuto che fosse necessario aprire agli abbattimenti, in parte già avvenuti.

L'amministratore delegato della tenuta, Darren Taylor, ha dichiarato che questo inverno sono stati abbattuti un gran numero di cervi sull'isola, tramite battute di caccia organizzate dalle autorità e dagli stessi cittadini. Abbattimenti che comunque non hanno impedito ai promotori del referendum di dichiarare guerra totale ai cervi e alle zecche nelle settimane scorse. Taylor ha persino aggiunto che molto probabilmente continueranno nel ridurre le dimensioni del branco presente sull'isola a prescindere dall'esito del referendum e che come amministrazione vogliono affrontare la malattia in modo "rapido ed efficace". «Allo stesso tempo crediamo che un branco di cervi ben gestito sia una risorsa importante per l'isola e che l'eradicazione completa proposta per il referendum non fosse la strada giusta da intraprendere, nel tentativo di risolvere il problema della diffusione della malattia di Lyme nella nostra popolazione».

Perché la malattia di Lyme è così temuta? Tecnicamente si trasmette tramite contagio di un batterio spiraliforme, la Borrelia burgdorferi, che infesta le zecche che si legano ad animali già contagiati. Può portare a sintomi che includono un'eruzione cutanea, nel punto esatto in cui è avvenuto il morso, febbre molto elevata, un potente mal di testa che può portare a meningite, affaticamento e debolezza. Un altro sintomo molto importante è il dolore fulminante alle articolazioni, soprattutto alle ginocchia, che costringe il soggetto a muoversi con difficoltà e a lamentarsi durante la notte, tanto che all'inizio la malattia era stata originariamente confusa dai medici per artrite idiopatica giovanile.

Per quanto possa però questa malattia dimostrarsi fastidiosa e in alcuni casi anche letale, decidere di abbattere centinaia di animali per eliminare il pericolo di incappare nelle zecche non è la soluzione per debellarla secondo le associazioni ambientaliste, visto che i cervi non sono le uniche specie a cadere vittima dei loro morsi. «Uccisi tutti i cervi, le zecche si limiterebbero insomma a trovare un nuovo ospite, fra animali domestici e selvatici, facendo fallire la campagna di prevenzione basata sugli abbattimenti». Sarebbero altre quindi le iniziative da dover svolgere, sempre secondo le associazioni ambientaliste locali, come la somministrazione di antiparassitari agli animali selvatici ed una più frequenta pulizia delle aree rurali.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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