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8 Aprile 2022
10:17

In Sardegna arriva una legge per proteggere gli uccelli dai cavi elettrici

Un legge per proteggere gli uccelli dai cavi elettrici e dalle pale eoliche è attualmente in discussione al Consiglio regionale sardo.

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Cicogna bianca

Un legge per proteggere gli uccelli dai cavi elettrici e dalle pale eoliche: è questa la proposta di legge attualmente in discussione all'Assemblea regionale sarda. La legge reca la prima firma del consigliere Pietro Maieli, del Partito sardo d'azione, ed è attualmente in discussione in commissione Ambiente.

Sono 86 gli animali di 17 specie diverse che sono morte negli ultimi anni a causa di questo fenomeno, secondo i dati degli ultimi 20 anni raccolti dal Corpo forestale. Ora, con l'aumento dell'investimento sulle rinnovabili grazie all'arrivo dei fondi del Pnrr la costruzione di pale eoliche in tutta Italia e in Sardegna potrebbe vedere un aumento esponenziale, rendendo un problema ancora marginale sempre più impellente.

pale eoliche uccelli
Pale eoliche

Al dibattito Consiglio regionale hanno partecipato anche i rappresentanti dell'Ispra, l'ente pubblico nato con lo scopo di vigilare e proteggere l'ecosistema; dell'Università di Sassari; e delle associazioni animaliste e ambientaliste nazionali come Lipu e Italia Nostra.

Ricercatori e attivisti oltre a mettere al servizio della politica la loro competenza in materia hanno sottolineato il valore di un "bene comune" come l'avifauna, soprattutto dopo la riforma costituzionale che garantisce la tutela degli animali. Al netto di osservazioni di dettaglio, il plauso di enti e ong è andato in particolare alla scelta di istituire attraverso la legge un "tavolo tecnico" che dovrà coordinare strategie e misure per combattere il fenomeno della morte dei volatili contro cavi elettrici e pale eoliche. Le specie più colpite dall'elettrocuzione sono i rapaci, le cicogne e in generale i grandi uccelli veleggiatori.

Accanto alle associazioni animaliste sono intervenute anche le grandi società del mondo dell'energia. Tra queste in prima linea c'è Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale italiana con 74.723 km di linee elettriche in alta tensione. L'azienda ha fatto sapere che da tempo è impegnata sia per realizzare la mappatura del territorio, sia per modificare i tralicci. Enel ha invece sottolineato che i loro impianti sono progettati per ridurre al minimo la possibilità di danni ai volatili prevedendo l'isolamento dei cavi di recente costruzione.

Nel corso della discussione è stato anche segnalato come gli impianti ad alta tensione abbiano un impatto negativo limitato sull'avifauna. Il problema vero secondo la testimonianza degli esperti dell'Agenzia forestale della Regione Sardegna (Forestas) risiede nell'innesco degli incendi. È stato verificato, infatti, che almeno nel 10% dei casi analizzati la morte degli uccelli contro i cavi è collegata anche all'avvio ed alla propagazione degli incendi.

Dalla Sardegna al Messico: cosa succede agli uccelli che si schiantano contro i cavi

Gli effetti dell'impatto degli uccelli contro i cavi dell'alta tensione sono stati documentati in tutto il mondo, anche in Italia. A Roma, il terrore dei botti del Capodanno 2021 ha spinto centinaia di storni contro i cavi dell’alta tensione. Gli storni, messi in fuga dalle esplosioni, si sono schiantati contro edifici e cavi trovando così la morte.

L'Italia non è sola. In un video realizzato in Messico si vedono centinaia di uccelli cadere al suolo e perdere la vita in circostanze misteriose. Tra le ipotesi più disparate c'è anche il possibile scontro con i cavi dell'alta tensione.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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