Le transenne a delimitare le aree interessate. Un cartello a chiare lettere che indica la situazione di pericolo: «In questo posto si rischia di calpestare le uova e i pulcini, tenere i cani al guinzaglio». Sul litorale di Bari questi giorni di Pasqua stanno coincidendo con la schiusa dei primi nidi di Fratino della stagione. Una scelta che per fortuna ha incontrato anche questa volta la sensibilità di istituzioni e volontari. Il Comune provvede, infatti, ogni anno per quel tratto di costa a impedire ogni attività che possa mettere a rischio i piccoli.
«Anche quest'anno il fratino è tornato e ha nidificato sulle nostre coste nel tratto di Torre Quetta, nei pressi del canale Valenzano – ha spiegato l’Assessore all’Ambiente del Comune di Bari Pietro Petruzzelli – si tratta di un ritorno importante che conferma ancora una volta l'ottima qualità dell'acqua e dell'ambiente in questa zona. Anche quest’anno, quindi, abbiamo il dovere di tutelarlo anche perché quella del fratino è una specie a rischio di estinzione che ha scelto le nostre coste per riprodursi. Insieme alla associazione LitorAli, siamo venuti a Torre Quetta per transennare la zona in cui abbiamo trovato le uova e i nidi. In queste giornate di festa, in cui magari veniamo a fare una passeggiata con i nostri amici a quattro zampe o con i bambini e una palla, prestiamo attenzione a non calpestare questa zona dove ci sono i fratini e i loro nidi e a rispettare i divieti di transito. È importante proteggerli».
Alcune settimane fa, anticipando le prime nidificazioni, i volontari di LitoraAli si erano coordinati con le altre associazioni impegnate per la salvaguardia dell’ambiente per organizzare le consuete giornate di pulizia delle spiagge. Farle in questo periodo, infatti, avrebbe messo a rischio l’integrità dei nidi, nonostante le buone intenzioni di tutte le persone coinvolte. La volontà condivisa di anticipare queste iniziative è un ulteriore segnale di una crescente sensibilità a tutela del fratino.
«Quest'anno c'è una dedica da parte del fratino per i baresi, in occasione della Pasqua, per tutta l'attenzione dedicata – spiega a Kodami Anthony Green di LitorAli – le prime uova si stanno schiudendo in questi giorni e ci saranno i piccolini. Ci sono al momento tre nidi, che dovrebbe essere una minima parte del totale. Quindi gli altri si faranno soprattutto nel mese di aprile, ma anche fino a giugno inoltrato. A maggior ragione non vi avvicinate direttamente alle aree transennate. Se avete voglia di osservarli potete aiutarci direttamente contattandoci sulle nostre pagine social, per esempio costruendo delle gabbiette per proteggere i nidi o per aiutarci negli eventi di formazione».
Nonostante questa attenzione riservata da molti Comuni, la sopravvivenza del fratino continua ad essere a rischio. La speranza è che, come a Bari anche in altre località, non si antepongano le esigenze dell’uomo a quelle della natura o quantomeno si cerchi di contemperare gli interessi in campo trovando soluzioni che proteggano l’ecosistema costiero. Su questa scia anche Torre Flavia, per esempio, ha avviato una serie di operazioni per il monitoraggio e la protezione dei nidi. A tal proposito ricordiamo, però, anche le polemiche scatenate in tutta Italia dall’organizzazione dei Jova Beach Party che, proprio in Puglia, aveva fatto tappa anche a Barletta. Lo scorso anno, del resto, in tutta Italia erano state trovate solo 600 coppie dalla LIPU. È dunque tempo di decidere se si ha veramente a cuore la sopravvivenza di questo uccello o se si vuole continuare a ignorare i segnali di allarme lanciati a più riprese dalla natura.
Vuoi conoscere meglio il fratino? Guarda il video reportage di Kodami: