Centinaia di migliaia di minuscole tartarughe giganti sudamericane o tartarughe Arrau (Podocnemis expansa) risalgono faticosamente lungo le rive del fiume Guaporé al confine tra Brasile e Bolivia. Sono così piccole che stanno comodamente in una mano. Sono talmente tante che, nell'affannosa corsa verso le acque del fiume, si accalcano una sull'altra ricoprendo completamente la sabbia da cui sono emerse. Si tratta della più grande aggregazione in un unico luogo del tutto il Pianeta di tartarughe giganti appena nate, che un filmato, realizzato da Wildlife Conservation Society e Ecovale, racconta con delle immagini straordinarie e piene di vita.
L’incredibile corsa verso l’acqua avviene in Amazzonia dove, ogni anno alla fine di settembre, circa 80 mila tartarughe femmine adulte si radunano per scavare nidi e deporre le uova. Ed è proprio qui, fra i banchi di sabbia dove sono state deposte migliaia e migliaia di uova, che avviene la schiusa annuale e questa moltitudine di tartarughine così piene di energia e di determinazione si affrettano verso le acque del fiume nella prima corsa della loro vita. «La nidificazione e la schiusa annuale della tartaruga gigante del fiume sudamericano sono uno dei grandi spettacoli naturali della Terra – racconta Camila Ferrara, specialista in tartarughe acquatiche per il programma WCS Brasile. – È visivamente sbalorditivo, ma anche estremamente importante dal punto di vista ecologico per l'ecosistema dell'Amazzonia occidentale».
L'apporto fondamentale all'ecosistema amazzonico
Disperdendo i semi lungo le sponde di questo fiume che scorre per 1500 chilometri dal Mato Grosso fino alla confluenza nel Marmorè, infatti, le tartarughe giganti contribuiscono a rigenerare la vegetazione lungo i corridoi fluviali e forniscono un contributo significativo di biomassa alla rete alimentare del fiume. Per questo quando dalla metà di dicembre all’inizio di gennaio, si schiudono le uova e le tartarughine cominciano a brulicare emergendo dalla sabbia e finendo per riunirsi lungo i banchi di sabbia prima di disperdersi nel fiume, si innesca quel processo ecologico che vede la più grande tartaruga d'acqua dolce dell'America Latina come fondamentale tassello della biodiversità dell’Amazzonia brasiliana.
«Pur raggiungendo il peso di 200 chili alla maturità, la tartaruga fluviale gigante sudamericana nasce piccola e quindi vulnerabile ai predatori. Per migliorare le loro possibilità di sopravvivenza, in alcune aree i piccoli schiudono in massa per aumentare la loro sopravvivenza». Quindi le 71.000 piccole tartarughe uscite dai loro nidi sulla spiaggia sabbiosa in un solo giorno, seguite da altre 21.000 pochi giorni dopo, si sono conquistate in questo modo una maggiore possibilità di sopravvivenza. «È davvero impressionante vedere decine di migliaia di tartarughe appena nate che si uniscono per raggiungere la riva del mare – commenta ancora la Ferrara che con il WCS sta lavorando ad un programma nazionale in Bolivia e Brasile per conservare la popolazione della grande tartaruga fluviale sudamericana, che in passato contava milioni di esemplari ed ora è invece in declino.
Anche l'uso di droni per proteggerle e monitorarle
Del programma fa parte anche il sostegno che arriva dalla tecnologia: grazie all’ausilio dei droni, come mostra il video, si riescono ad effettuare monitoraggi più efficaci delle tartarughe al momento della schiusa. «Grazie alla collaborazione con associazioni animaliste ambientaliste locali si sta attuando un piano per proteggere le uova dai bracconieri e condurre un censimento delle femmine nidificanti – spiega German Forero-Medina, direttore scientifico di WCS Colombia. – I dati raccolti aiuteranno a definire un programma di conservazione per la specie, che includa la creazione di un'area protetta per salvaguardare in modo permanente le tartarughe nidificanti».
Video e foto per gentile concessione di Wildlife Conservation Society