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3 Giugno 2024
13:19

In migliaia in strada a Istanbul per proteggere i cani randagi

Migliaia di persone sono scese in piazza per fermare la proposta di legge del partito di maggioranza che mira ad uccidere i cani accalappiati che rimangono in canile per 30 giorni senza ricevere richiesta d'adozione.

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Non ci hanno messo troppo tempo i cittadini di Istanbul a scendere in strada e protestare contro la proposta di legge del partito di maggioranza che vuole legalizzare l'eutanasia dei cani accalappiati e messi nei canili che non vengono adottati entro 30 giorni.

In migliaia, infatti, hanno protestato per le strade della città turca dimostrando ancora una volta la fortissima attenzione e sensibilità verso i cani liberi che da sempre fa parte del tessuto sociale turco e, in particolare, della città sul Bosforo.

Tutto nasce dalla notizia che si è diffusa da quando il Partito Giustizia e Sviluppo (AK) ha dato seguito a quanto il presidente Erdoğan ha chiesto di fare da tempo: nel dicembre del 2021 aveva indicato a tutti i Comuni di togliere i randagi dalle strade e segregarli nei canili. Erdoğan era intervenuto sul tema dopo che una bambina di quattro anni era stata aggredita e da allora è cambiato l'assetto del paese nei confronti dei cani liberi ma non l'attenzione, ora sempre più alta da parte non solo di attivisti ma di comuni cittadini.

"Non state in silenzio, dite no al massacro" è stato uno degli slogan gridati in piazza Yenikapi, infatti, dove migliaia di persone si sono ritrovate per fermare l'iniziativa legislativa. «"Quanto previsto non è finalizzato al benessere degli animali. È una legge che legittima ", ha dichiarato all'AFP un manifestante, Sule Giritlioglu, ingegnere di 27 anni.

Secondo i dati dichiarati dalle autorità locali, in Turchia ci sono quattro milioni di cani randagi e il Paese è classificato come «ad alto rischio di rabbia» dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il governo ha evidenziato che i cani hanno causato 3.544 incidenti stradali negli ultimi cinque anni, uccidendo 55 persone e ferendone più di 5.000. La risposta da parte di Haydar Ozkan, vicepresidente della Federazione nazionale per i diritti degli animali, è che chi deve normare in merito dovrebbe invece dare priorità alla sterilizzazione e migliorare le condizioni nei canili, al fine di favorire le adozioni e permettere comunque la presenza dei cani liberi sul territorio.

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