In Liguria si potrà cacciare non solo con il fucile, ma anche con arco e frecce. È quanto stabilito dal consiglio regionale che ha votato favorevolmente l’emendamento firmato da Alessio Piana (Lega), presidente della commissione Attività Produttive. L’arco, quindi, è stato inserito come “strumento venatorio per la caccia di selezione”. Il documento, inoltre, prevede anche l’introduzione della caccia al cervo e al muflone oltre all’estensione a tutto l’anno del periodo di caccia al cinghiale. In Italia la caccia con l’arco è consentita e normata dalla legge quadro nazionale n° 157 del 1992. Le singole Regioni hanno poi la possibilità di normare ulteriormente l’attività venatoria sul proprio territorio.
L’introduzione dell’arco come strumento di caccia ha subito scatenato la risposta delle associazioni animaliste del territorio. «Seppur previsto come possibilità dalla norma nazionale, è un esercizio di pura crudeltà in quando l’animale colpito dalla freccia non muore sul colpo ma ha una lenta e dolorosa agonia – commentano da GAIA Animali & Ambiente e Animalisti Genovesi – muore per dissanguamento o perché colpito da altre frecce. Una barbarie legalizzata di cui i consiglieri regionali che hanno votato l’emendamento saranno responsabili».
(Foto di Vlad Vasnetsov da Pixabay)
Le due associazioni, poi, definiscono l’estensione della caccia anche ad altre specie come «ulteriore vergogna di una giunta regionale espressione della parte più retriva del mondo venatorio che chiede, ed ottiene, di poter cacciare ogni specie».
«L’allungamento dei periodi di caccia a caprioli e daini, anche ai cuccioli, e l’estensione a tutto l’anno dell’uccisione del cinghiale comporta problemi di sicurezza per chi frequenta le campagne e mal si concilia con la diffusione della peste suina africana – proseguono da GAIA Animali & Ambiente e Animalisti Genovesi – più aumenta la frequentazione dei boschi da parte dei cacciatori selettori, che potranno anche spostarsi tra territori diversi nelle zone dove sono presenti gli ungulati, più facile sarà la diffusione del virus».
Gli animalisti annunciano inoltre la richiesta di controlli sulle norme di bio sicurezza sia per la stagione venatoria sia per la caccia di selezione. In particolare chiederanno chiarezza in merito agli adempimento igienico-sanitari, all’utilizzo dei cani e dei mezzi di trasporto oltre al corretto trattamento dei corpi degli animali cacciati.
Conclude Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali & Ambiente: «Il mondo venatorio sembra voler a tutti i costi ergersi a protagonista della distruzione dell’ambiente. Massacro degli animali, ignoranza e rozzezza: questi sembrano i capisaldi che guidano le azioni di questa lobby».