In Kenya i rinoceronti neri non se la passano male, anzi. Dai 240 del 1984 agli attuali 966, si sono praticamente quadruplicati. Questo ha spinto il Kenya Wildlife Service, l’ente statale che conserva e gestisce la fauna kenyota, a tentare il trasferimento di 21 esemplari provenienti da tre parchi nazionali, il Parco nazionale di Nairobi, l’Ol Pejeta Conservancy e il Lewa Conservancy, nel Loisaba Conservancy, una riserva naturale di 58.000 acri nel nord del distretto di Laikipia, nel Kenya centro settentrionale. L’obiettivo è importante: dargli spazio a sufficienza per una vita libera in un habitat selvatico e ripopolare di rinoceronti questa riserva da dove sono scomparsi a causa del bracconaggio.
Il trasferimento è appena cominciato e durerà almeno qualche settimana. Non si tratta di un’operazione facile e la possibilità di complicazioni, anche gravi, è sempre in agguato. È ancora recente la delusione per i disastrosi esiti di una simile operazione di trasferimento che ha visto, nel 2018, la morte di 8 dei 14 rinoceronti traslocati nel più grande parco nazionale del Kenya, lo Tsavo East. All’epoca l’ipotesi più accreditata fu che avessero bevuto acqua con un’alta concentrazione di sale. Ma ormai il trasferimento di rinoceronti, bianchi e neri, è una pratica consolidata all’interno delle politiche di conservazione africane. Uno dei maggiori ha riguardato il Mozambico dove, dopo 40 anni, una quarantina di rinoceronti bianchi sono stati trasferiti dal Sudafrica nel 2022 per ripopolare il Parco Nazionale di Zinave.
In Kenya il trasferimento dei 21 esemplari di rinoceronte nero, di cui il WWF stima ne siano rimasti liberi soltanto seimila esemplari circa su tutto il pianeta, è strettamente collegato alla necessità di ridistribuire il crescente numero di esemplari in tutto il territorio. Come ha infatti sottolineato il direttore generale del Kenya Wildlife Service KWS Erustus Kanga, ringraziando la direzione della riserva di Loisaba per aver accettato di accogliere i rinoceronti «si tratta di un buon gesto in quanto creerà più spazio per il ripopolamento dei rinoceronti – sottolineando che – il KWS vanta una squadra di cattura e traslocazione altamente qualificata».
L'operazione di traslocazione riguarda complessivamente 21 esemplari che lasceranno i parchi dove hanno vissuto fino ad ora per trasferirsi al Loisaba. In particolare, si tratta di tre rinoceronti neri dal Parco nazionale di Nairobi, di sei rinoceronti neri dall’ Ol Pejeta Conservancy e di dodici rinoceronti neri dal Lewa Conservancy, tutti parchi del Kenya centrale.
«Tre decenni fa, la popolazione di rinoceronte nero del Kenya era sull'orlo dell'estinzione, ma grazie all'incessante perseguimento di misure di sicurezza contro il bracconaggio siamo ora ad un punto in cui i numeri sono quadruplicati dal 1984 e stanno "sovraffollando" i loro santuari – spiega Samuel Mutisya, responsabile della ricerca e della conservazione delle specie presso Ol Pejeta. – Nel 1993 Ol Pejeta aveva solo 20 rinoceronti neri ma all'inizio del 2024 abbiamo una popolazione fiorente di 171 abitanti. Un risultato di cui siamo incredibilmente orgogliosi».
Sono stati proprio gli eccellenti risultati raggiunti fino ad oggi a permettere alla riserva di partecipare al progetto di trasferimento. «Visto che stiamo raggiungendo la nostra massima capacità demografica è ora di fare il prossimo passo. I rinoceronti neri sono animali solitari e senza abbastanza spazio per disperdersi, non possono essere incoraggiati a riprodursi. Noi di Ol Pejeta speriamo in una futura espansione dell'habitat del rinoceronte nero e non vediamo l'ora di vedere questi rinoceronti nella loro nuova casa a Loisaba».
Grande soddisfazione anche dal Lewa che, dal primo rinoceronte nero arrivato nel 1984 dal Parco Nazionale di Nairobi ospita attualmente una robusta popolazione di rinoceronti di 260 esemplari, superando la sua capacità di accoglienza. «Questa iniziativa sottolinea il nostro impegno costante a garantire il futuro di questi animali iconici – sottolinea Dominic Maringa, responsabile della conservazione e della fauna selvatica presso Lewa Wildlife Conservancy. – Evidenzia l'approccio collaborativo adottato per proteggere il patrimonio naturale del Kenya. Insieme, aspiriamo a creare un ambiente armonioso dove la fauna selvatica prospera, garantendo un'eredità duratura di conservazione per le generazioni a venire».
In attesa che i 21 rinoceronti arrivino finalmente nella loro nuova casa, c’è entusiasmo anche al Loisaba Conservancy, la riserva che li accoglierà e che da ben 50 anni non registrava più la presenza di esemplari di questa specie. «È incredibilmente emozionante far parte della reintroduzione dei rinoceronti in un paesaggio dove sono stati assenti da 50 anni – sottolinea infatti Tom Silvester, CEO di Loisaba Conservancy. – L'operazione segna una svolta incredibile per i rinoceronti neri del Kenya che ora ospita, dopo Sudafrica e Namibia, la terza popolazione di rinoceronti di tutta l’Africa».
Secondo il CEO della riserva kenyota «le ricerche mostrano che il Kenya ha bisogno di duemila rinoceronti neri in forma stabile per contrastare le minacce alla loro sopravvivenza, tra cui cambiamenti climatici, malattie, bracconaggio e perdita dell’habitat. I rinoceronti sono animali solitari e senza abbastanza spazio non possono essere incoraggiati a riprodursi. Con alcuni dei 16 santuari esistenti in Kenya vicini alla capacità massima, c’è urgente bisogno di crearne di nuovi offrendo condizioni ideali: habitat giusto, condizioni ideali, sicurezza. Loisaba – ha concluso – ha destinato quasi la metà dei suoi 58 mila ettari per i rinoceronti assicurando una recinzione che consenta la circolazione di tutte le altre specie di fauna selvatica».