I rospi non sono di certo tra gli animali che ispirano maggior tenerezza. E non sono nemmeno tra i più attraenti o seducenti, perlomeno secondo la maggior parte delle persone. Eppure, c'è un piccolo anfibio sconosciuto ai più che è sicuramente in grado di conquistare persino i più riluttanti degli appassionati di anuri: un adorabile rospetto dagli occhi a forma di cuore. Si chiama ululone, vive in Italia, "ulula" e i suoi occhi a cuoricino non sono l'unica sua particolarità che lo rende uno dei anfibi più interessanti e affascinanti d'Europa.
In Italia vivono in realtà due popolazione di ululone ben distinte, l'ululone appenninico (Bombina pachypus), presente esclusivamente lungo la dorsale appenninica e in nessuna altra parte del mondo, e l'ululone dal ventre giallo (B. variegata), diffuso invece in buona parte dell'Europa e in alcune regioni italiane settentrionali. Questi due piccoli anfibi anuri, il gruppo che comprende rane e rospi, vengono talvolta considerate due specie effettivamente distinte, altre volte due sottospecie appartenenti alla stessa specie.
Ma mettendo da parte le beghe tassonomiche tra esperti, restano entrambi due anfibi davvero unici per quanto riguarda la fauna italiana e non solo. Gli ululoni sono piccoli rospetti perfettamente adattati a vivere nel fango. La parte superiore del corpo è infatti marrone-olivastra, ricoperta da tante piccole verruche rotonde che lo rendono letteralmente invisibile nel fango. Tuttavia, quando si capovolge mostrando il ventre ecco che appare la prima eccezionale caratteristica di questo anfibio: pancia, gola e parte inferiore delle zampe di un color giallo-arancio brillante quasi accecante.
Questa colorazione aposematica, come in molti altri animali, ha lo scopo di intimidire e avvisare eventuali predatori che non è davvero il caso di provare a mangiarlo, poiché può essere estremamente tossico. Infatti, quando un ululone si sente in pericolo, adotta una postura di difesa passiva, chiamata unkenreflex, ribaltandosi improvvisamente sul dorso per mostrare la pancia colorata. All'occorrenza, in casi estremi l'ululone può anche secernere dalla pelle alcune tossine, che scoraggiano così anche il più audace e coraggioso dei predatori.
Ma torniamo ai suoi occhi, che farebbero intenerire persino un batracofobico, ovvero chi ha paura delle rane e degli anfibi: perché sono a forma di cuore? Si tratta probabilmente della pupilla più strana del regno animale, perlomeno tra i vertebrati, dove solitamente sono invece quasi sempre tonde, verticali oppure orizzontali. Qualche anno fa, un gruppo di ricercatori ha provato a indagare le possibili ragioni, anche perché tra rane e rospi esiste una diversità di forme delle pupille davvero impressionante.
Gli scienziati hanno deciso di immergersi nel favoloso e diversificato mondo delle pupille degli anuri analizzando immagini alta risoluzione degli occhi di oltre 3.200 specie diverse. Ciò che hanno scoperto, è che la pupilla negli anuri è una struttura estremamente plastica e che ha evoluto almeno sette forme diverse durante la lunga storia evolutiva del gruppo. Tuttavia, non è stata trovata alcuna correlazione significativa tra la forma della pupilla e le abitudini degli animali, tranne che per le rane particolarmente amanti dell'acqua, che tendono ad avere più spesso pupille rotonde.
In sostanza, non lo sappiamo ancora perché gli ululoni hanno gli occhi a cuoricino, a differenza invece degli mammiferi, dove solitamente i predatori possiedono pupille circolari o verticali (quando sono prevalentemente notturni) e gli erbivori e le prede le hanno invece orizzontali. Eppure, come accade sempre in biologia, anche qui esistono eccezioni che rimettono in discussione tutto: le manguste. Questi piccoli e scaltri mammiferi sono abilissimi predatori, per cui ti aspetteresti anche da loro una pupilla tonda o verticale. Invece, nelle manguste è orizzontale, come quella delle capre.
A forma di cuore, tonda, stretta o orizzontale, è chiaro che c'è molto più nella forme delle pupille degli animali di quanto immaginiamo o sappiamo. E ancora una volta, gli occhi degli ululoni e degli altri anfibi, ci dimostrano quanto sia diversificato il mondo naturale, persino prendendo in considerazione una singola caratteristica. Anche la pupilla a cuoricino degli ululoni avrà probabilmente un significato adattativo molto più pratico, ma non sapere ancora quale sia aggiunge quel pizzico di romanticismo in più che non guasta davvero mai.
Un ultima curiosità: il nome in italiano ululone deriva proprio dal verbo ululare. I richiami o i canti d'accoppiamento dei maschi, infatti, ricordano molto dei piccoli e brevi ululati.