È stato abbattuto sull'isola giapponese di Hokkaido, dopo una caccia durate quattro anni, OSO18, l’orso ribattezzato “Ninja” per la sua capacità di sfuggire appunto ai cacciatori e un comportamento che gli esperti non sono mai riusciti a spiegare con certezza: ritenuto il responsabile di almeno una sessantina di attacchi ad altrettante mucche, spesso non si cibava degli animali uccisi, e in metà dei casi si è limitato a ferirli.
L’areale di OSO18, un esemplare di orso bruno dell’Ussuri, sottospecie di orso bruno che vive, oltre che a Hokkaido, anche in Siberia, in Cina settentrionale e nella valle dell'Amur. OSO18 era ricercato da tempo, e quando alla fine di giugno alcuni cacciatori hanno riferito l’uccisione di un orso nella città di Kushiro, sono subito scattati gli accertamenti. Le autorità locali hanno quindi confermato, attraverso le analisi del dna, che l'esemplare abbattuto era proprio di OSO18.
Un orso alto circa due metri – non particolarmente grande, dunque, per gli standard della specie – che secondo le stime tra il 2019 e il 2023 ha attaccato 66 mucche tra le città di Shibecha e Akkeshi, nell’Hokkaido orientale, uccidendone 32. Definito «astuto e intelligente» dalle autorità, l’orso si è meritato il suo soprannome proprio per la capacità di evitare trappole e cacciatori e di sfuggire alla cattura. Il nome “scientifico”, invece, deriva dall’impronta di una zampa trovata nei pressi di uno dei siti di attacco: 18 centimetri, da qui OSO18.
Secondo le autorità locali, sull’isola di Hokkaido vivono circa 11.700 orsi bruni, una popolazione in aumento rispetto al 2015, quando erano stimati circa 10.600 esemplari. L’orso bruno dell’Ussuri è leggermente più piccolo dell’orso grigio americano, noto come grizzly, ma decisamente più grande dell'orso nero giapponese del Giappone continentale, conosciuto anche come orso dal collare o orso tibetano. È raro che attacchino gli esseri umani, a patto che non si sentano minacciati, ma agricoltori e pastori li hanno più volti accusati di provocare danni ai raccolti e di attaccare gli animali da allevamento.