Accogliere un gatto in famiglia è sempre un momento di grande gioia ed entusiasmo, ma è fondamentale tenere a mente che vivere con questi felini comporta la costruzione di una relazione basata sulla fiducia e sul rispetto dei suoi bisogni, dei suoi desideri e delle sue motivazioni. E il gatto è un animale molto abile a badare a se stesso, e sa prendersi cura di gran parte delle sue esigenze in autonomia: che si tratti della pulizia del pelo, il cosiddetto “grooming”, alla frequenza con cui si alimenta passando per l’uso della lettiera e il riposo, ecco i molti modi in cui gatti si prendono cura di loro stessi.
Il grooming
La toelettatura, altrimenti detta “grooming” è una delle attività che impegna di più i gatti, e che ha ricadute positive a livello fisico, sociale e comportamentale. Leccandosi il pelo e mordicchiandolo, il gatto elimina dal mantello sporcizia, pelo morto e squame di pelle, e allo stesso tempo regola la propria temperatura interna. In estate, la saliva che evapora lo raffredda e attraverso il leccamento il gatto può assumere vittima D che il sole sintetizza sul pelo, d’inverno invece il massaggio provocato dalla routine di pulizia stimola la produzione di un sebo idrorepellente a protezione della cute. Inoltre con il grooming il gatto diffonde il proprio odore su se stesso e poi sulle superfici su cui si strofina o su accomoda, contribuendo a creare intorno a sé un ambiente per lui rassicurante.
Il riposo
I gatti, è noto, passando gran parte delle giornate a dormire. Si stima che siano tra gli animali che dormono di più, tra le 12 e le 16 ore al giorno, e lo fanno non soltanto perché sono predatori crepuscolari (discendono dal gatto selvatico africano), e dunque sono abituati a muoversi di più durante la notte, ma anche per risparmiare e recuperare energie usate tra balzi, inseguimenti e corse, e anche per regolare la temperatura. Dormendo al calduccio, il gatto controlla la propria temperatura corporea e allo stesso tempo stimola la produzione di melatonina e serotonina. La qualità del sonno è quindi profondamente legata alla luce, che stimolando la produzione della melatonina aiuta a regolare il ritmo circadiano e il ciclo riproduttivo del felino.
L’alimentazione
Il gatto, contrariamente al cane, è predatore in natura di piccole prede, e arriva a consumare sino a 17 piccoli pasti al giorno. Si regola insomma da solo sulla quantità di cibo da ingerire e anche su quante volte farlo, ed è frequente vederlo avvicinarsi alla ciotola per consumare un po’ di croccantini, che andrebbero sempre lasciati a disposizione. Anche in questo caso, si prende cura di sé in modo indipendente, gestendo quando e quanto mangiare.
L’esercizio fisico
Corse, agguati, scatti improvvisi, inseguimenti: i gatti hanno bisogno di “sfogare” le loro energie attraverso il movimento, che molto spesso si accompagna al gioco. È frequente quindi vederli correre in giro per casa all’impazzata, saltare sui mobili, inseguire molle o topolini di pezza, saltare fuori da un angolo per provare ad afferrarci le caviglie e poi scappare. È un modo per tenersi attivi, esercitare la propensione alla caccia che è in loro innata e liberarsi di stress e tensioni, soprattutto se vivono una vita molto sedentaria.
L’esplorazione
I gatti sono animali dalla spiccata curiosità e sensibilità. Questo comporta, per loro, la necessità di esplorare il loro ambiente, spesso salendo su superfici sopraelevate o osservando da angolini ritenuti “sicuri”. In questo modo, oltre a rassicurarsi, sviluppano le loro abilità cognitive e sensoriali, e soddisfano la loro naturale curiosità e l’esigenza di “mappare” il luogo in cui vivono.