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14 Aprile 2022
13:29

In Canada ricomincia la strage dei cuccioli di foca: centinaia massacrati per la pelliccia

Il 17 marzo i cacciatori hanno potuto iniziare a cacciare le foche, autorizzati dal governo canadese: una mattanza che si ripete ogni anno e che prende di mira soprattutto i cuccioli, a causa della loro pelliccia bianca.

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I danni già causati dal riscaldamento globale e dal cambiamento climatico non servono a mettere un freno alla mattanza delle foche in Canada: il governo ha dato il via libera a questa pratica barbara e crudele a partite dal 17 marzo, consentendola in alcune aree tra cui anche il golfo di San Lorenzo, dove le madri hanno dato alla luce i (pochi) piccoli da meno di un mese.

La caccia alle foche, così come la mattanza dei delfini alle Isole Faroe, ha ancora oggi una valenza culturale e sociale, più che economica, che sta causando danni irreversibili al pianeta e alle specie animali che ne sono vittime. Quella canadese è considerata il più grande massacro di mammiferi marini della Terra, ed è incredibilmente ancora autorizzata dal governo: soltanto nel 2019 oltre 32.000 foche sono state uccise, un numero in netta diminuzione rispetto al 2004 (quando furono 366.000 gli animali massacrati) ma ancora troppo alto, soprattutto alla luce del tragico declino dei nuovi nati dovuto all’erosione del loro habitat a causa del cambiamento climatico.

I cuccioli di foca massacrati per la pelliccia bianca

I cuccioli soprattutto vengono presi di mira perché più deboli e per il loro manto bianco, che si scurisce con la crescita. La morte è orribile, e avviene a colpi di bastone o utilizzando ganci e arpioni. Le banchine di ghiaccio tra marzo e aprile si macchiano di rosso, il sangue dei cuccioli e delle madri che, se non muoiono immediatamente, vengono trascinati sulle barche per essere finiti oppure si lanciano in mare, dove muoiono in seguito agonizzanti.

A metà marzo il massacro in Canada è iniziato nella zona delle Isole della Maddalena, arcipelago del golfo di San Lorenzo, dove le foche a dicembre arrivano per riprodursi. I piccoli nascono a febbraio e a inizio marzo, e vengono nutriti per i primi 15 giorni dalle madri prima di iniziare a cercare la loro indipendenza. Dal 1987 è vietato uccidere i cuccioli di foca, ma il divieto non scoraggia i cacciatori che puntano invece proprio a loro.

Le associazioni animaliste da anni si battono per chiedere che la caccia alle foche sia vietata, e il governo canadese dal canto suo ha promesso soltanto che verrà maggiormente regolamentata, imponendo un limite massimo di animali per cacciatore e metodi di uccisione meno cruenti. Il 5 maggio 2009 il Parlamento Europeo ha votato il bando delle pelli e prodotti derivanti dalla caccia commerciale alle foche, mettendo fine all’esportazione in Europa, ma in Canada la caccia continua e ogni anno, in primavera, centinaia di foche e di cuccioli vengono trucidati nonostante che la richiesta delle loro pelli sia in calo.

Una petizione per fermare la strage di cuccioli di foca

«Negli ultimi anni, il cambiamento climatico ha causato le formazioni di ghiaccio marino più basse nella storia registrata al largo della costa orientale del Canada. Per le foche, questo è un disastro – hanno sottolineato da Humane Society International – Le foche stanno partorendo su piccoli e fragili banchi di ghiaccio che si sciolgono molto prima che i loro piccoli siano abbastanza forti da sopravvivere nell'acqua. Di conseguenza, gli scienziati del governo hanno registrato un aumento della mortalità di massa dei cuccioli di foca».

«Incredibilmente, nonostante il deterioramento senza precedenti del ghiaccio marino e la pandemia in corso, il governo canadese sta consentendo ai cacciatori di foche commerciali di massacrare i cuccioli di foca sopravvissuti – aggiungono da Human – Questi poveri cuccioli verranno colpiti e bastonati vicino al mare aperto, e molti animali feriti fuggiranno e moriranno lentamente. Altri verranno impalati su ganci di metallo – alcuni probabilmente mentre sono ancora coscienti – e trascinati su ponti insanguinati e picchiati a morte».

L’associazione ha lanciato una petizione indirizzata al primo ministro canadese, Justin Trudeau, per chiedere al governo di vietare definitivamente la caccia commerciale alle foche e proteggere i cuccioli: «I cuccioli di foca hanno bisogno della voce di tutti per esortare il governo canadese a porre fine alla caccia una volta per tutte  – sottolineano – e a emanare direttive di emergenza per proteggere i cuccioli di foca dai peggiori tipi di sofferenza».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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