Si sa, in America sono sempre esagerati. Questa volta però le manie di grandezza statunitensi si sono focalizzate su di un progetto di conservazione di estrema importanza per la fauna selvatica locale: il più grande corridoio faunistico al mondo, i cui lavori inizieranno il 22 aprile.
Un cavalcavia senza precedenti, il Wallis Annenberg Wildlife Crossing, consentirà infatti alla fauna delle montagne di Santa Monica in California di attraversare in sicurezza un pericoloso tratto autostradale di ben dieci corsie. Lungo 65 metri e largo 50, il ponte sarà coperto con la vegetazione locale e protetto da pareti che assorbiranno le onde sonore e luminose per evitare il disturbo degli animali diurni e notturni che lo attraverseranno.
Il Wallis Annenberg vedrà la luce nel 2025 e andrà ad aggiungersi ai tanti corridoi faunistici già presenti sulle autostrade americane, come quello dello Utah di cui vi abbiamo parlato pochi mesi fa.
Un importante passo avanti per la conservazione del puma
Il progetto mira soprattutto alla protezione di uno degli animali simbolo dello stato americano, il leone di montagna o puma (Puma concolor): dal 2002 si contano almeno 25 collisioni mortali di questi grandi felini con camion e autovetture sulle autostrade vicino Los Angeles, con conseguenti rischi anche per i guidatori. L'ultimo incidente è avvenuto proprio il mese scorso, il 23 marzo su di un tratto della U.S. Highway 101, sulla costa del Pacifico.
A causa della frammentazione dell'habitat dovuto alle intricatissime linee stradali, delle vere e proprie barriere artificiali per la fauna, negli ultimi anni le popolazioni di puma stanno andando incontro ad un altro cruciale problema: l'isolamento genetico. Piccole popolazioni animali tendono infatti a riprodursi solo tra consanguinei, aumentando il rischio di malattie genetiche. Il ponte permetterà nuovamente l'incontro di diverse popolazioni con conseguente rimescolamento genetico.
Ma non solo puma: secondo gli esperti la struttura favorirà la dispersione anche di molte altre specie come linci rosse (Lynx rufus), coyote (Canis latrans), cervi, uccelli e rettili.
Un progetto da 90 milioni di dollari
La realizzazione della mega struttura prevista per il 2025 costerà 90 milioni, coperti per circa il 60% da donazioni private e per il resto da fondi pubblici destinati a progetti di conservazione. La difficile situazione dei puma della regione ha attirato l'attenzione di donatori da ogni parte del mondo. La fondazione di Leonardo DiCaprio ha partecipato inviando più di 300.000 dollari.
Beth Pratt, leader della National Wildlife Federation, ha trascorso la maggior parte dell'ultimo decennio a pianificare il progetto, convincendo funzionari dei trasporti e finanziatori della sua importanza. Pratt si è avvalsa della collaborazione di decine di tecnici ed esperti di numerosi settori: oltre a ingegneri e architetti, geologi, botanici e perfino un micologo, cioè un esperto di funghi. Pochi giorni fa, in merito all'imminente cerimonia inaugurale del cantiere, Beth Pratt ha dichiarato «Ho ancora un po' le vertigini, ma mi sento sollevato: abbiamo la possibilità di dare a questi grandi felini una possibilità per il futuro». I lavori inizieranno ufficialmente il 22 aprile, durante la Giornata della Terra, ed avverranno principalmente di notte.
I ponti per la fauna selvatica sono sempre più comuni in molte parti del mondo, grazie agli innumerevoli benefici economici ed ambientali: la maggior parte si ripaga da sola in un decennio o due. Uno studio di un parco nazionale in Canada, il Banff National Park, al cui interno ha più di 40 sottopassaggi e cavalcavia della fauna selvatica, ha rilevato una diminuzione del 90% delle collisioni tra veicoli e fauna selvatica, con un enorme risparmio economico per l'ente e per i visitatori.
Nel prossimo futuro gli esperti prevedono una maggiore continuità ambientale su tutto il territorio statunitense grazie al supporto della politica: l'amministrazione Joe Biden ha stanziato 350 milioni di dollari per corridoi e sottopassaggi nei prossimi anni.