Dopo i terribili incendi del 2019 e del 2020 che hanno causato la morte di decine di migliaia di koala, l’Australia continua a pensare a strategie utili a preservare questo marsupiale, simbolo del Paese e amatissimo in tutto il mondo. E la scienza contribuisce con i ricercatori dell’Università di Newcastle, nel New South Wales, che hanno recentemente proposto di creare un laboratorio in cui conservare lo sperma congelato dei koala in ottica futura.
L’obiettivo è raccogliere campioni che tra qualche anno, in caso di necessità, potrebbero essere utilizzati in un programma di allevamento, garantendo la sopravvivenza di una specie ufficialmente in pericolo estinzione e preservandone la diversità genetica in un mondo in cui gli esemplari sono sempre meno. Non solo a causa degli incendi, ma anche per la sistematica distruzione del loro habitat naturale: lo scenario peggiore, a oggi, è che la specie scompaia dal territorio del New South Wales entro il 2050.
«Attualmente non abbiamo alcun tipo di assicurazione contro disastri naturali come gli incendi di bosco del 2019 e del 2020, che minacciano di spazzare via un gran numero di animali nello stesso momento – ha detto il dottor Ryan Witt, scienziato specializzato nella conservazione della specie, alla Bbc – Conservare lo sperma congelato dei koala aiuterebbe a prevenire la riproduzione tra consanguinei e a preservare la diversità genetica di questi animali in piccolo colonie di esemplari in cattività. Se la popolazione di koala muore in incendi come quelli cui abbiamo assistito, non c’è modo di riportarli indietro né di preservare la loro genetica».
I ricercatori hanno confermato che alcuni piccoli di koala sono nati tramite riproduzione assistita utilizzando anche sperma refrigerato, un risultato che sembra confermare l’importanza di realizzare un laboratorio biologico in cui conservarne campioni: «Utilizzando sperma congelato possiamo reintrodurre la variazione genetica nelle popolazioni di koala selvatici senza doverli trasferire – ha sottolineato un altro ricercatore dell’Università di Newcastle, il dottor Lachlan Howell – Abbiamo individuato 16 tra ospedali e zoo dedicati alla fauna selvatica in tutta l’Australia che potrebbero diventare punti in cui raccogliere lo sperma».
Si tratta, come detto, di una delle strategie prese in considerazione per garantire la sopravvivenza dei koala dopo i drammatici incendi che hanno raso al suolo migliaia di ettari di “bush” australiano. Lo scorso febbraio il governo aveva ufficialmente dichiarato questa specie a concreto rischio estinzione alla luce di un drastico calo del numero di esemplari presenti in natura. E questo in pochissimi anni, visto che nel 2012 la specie non era classificata neppure come "vulnerabile". Poco o nulla però è stato fatto negli ultimi dieci anni per tutelarli, a prescindere dall’apocalittico bilancio degli incendi: nessun piano di recupero per il marsupiale australiano era in atto, nonostante gli avvertimenti lanciati ormai nove anni fa e la richiesta di metterne a punto uno.