L'allarme è scattato ieri mattina con la richiesta di aiuto partita dal rifugio “Amore Bestiale” di Brisighella, comune in provincia di Ravenna, dopo che uno dei maiali lì ospitato, Orlando per la precisione, era rimasto impantanato in una pozza di fango da cui non riusciva più a uscire. Grazie, però, all’intervento del Comune, dei pompieri e dei Forestali e a quello di una ditta del luogo che ha messo a disposizione un escavatore necessario per tirare su il maiale, dopo un’operazione particolarmente difficile, fortunatamente, Orlando è stato tratto in salvo.
A comunicare la buona notizia anche il sindaco della cittadina, Massimiliano Pederzoli, il quale ha voluto raccontare pubblicamente la vicenda ringraziando tutti coloro che sono intervenuti: «Carissime cittadini, questa mattina, l'ufficio tecnico del Comune insieme ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri Forestali sono intervenuti nella zona di via Rontana/Rio Chiè per un'operazione di salvataggio congiunta del maialino Orlando che era fuggito dal recinto ove si trovava ed era precipitato in un calanco. La vicenda s'è conclusa positivamente. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato al buon esito dell'operazione».
Il rifugio di Brisighella, è un santuario dove vivono liberi in mezzo al verde delle colline romagnole oltre 250 animali, custoditi nella tenuta di 20 ettari dove la titolare Annalisa Donati e altri volontari si prendono cura di tante specie diverse, tra cui una cinquantina di suini di diverse razze. Qui ci sono animali salvati dal macello e da situazioni a volte di maltrattamenti, altre di abbandono o di ritrovamento in condizioni disumane. Ci sono anche gli animali sequestrati dalle autorità giudiziarie, insomma, animali considerati più un fardello inutile che esseri da tutelare.
A spiegare cos'è Amore bestiale, ci pensa comunque Annalisa Donati sul suo blog: «Ad un certo punto non puoi più fare finta di niente. Il rifugio è nato proprio così, scoprendo giorno per giorno l'essenza della propria umanità selvatica. Questo è un rifugio per gli animali, uno spazio di vita e libertà, una seconda chance per chi non è un privilegiato, per chi non è visto e non è considerato, per chi è usato e poi buttato, per chi alla nascita ha il destino già segnato dalla morte. Questo è un santuario in mezzo all'indifferenza e alla brutalità».