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12 Dicembre 2021
12:00

Il vocabolario cane-uomo è composto da almeno 89 parole ma in realtà la mente del cane è molto più “grande”

Il cane impara un vocabolario di 89 parole umane, con i più “secchioni” che generalmente arrivano fino a 200. La metà dei termini sono semplicemente comandi (come ‘seduto’), ma ci sono anche altre parole più generiche, come ‘aspetta’. In sostanza, un cane riesce a comprendere l’equivalente di un vocabolario appreso da un umano di due anni. A dirlo è uno studio realizzato dai ricercatori della Dalhousie University e che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Applied Animal Behaviour Science.

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Il cane impara un vocabolario di 89 parole umane, con i più “secchioni” che generalmente arrivano fino a 200. La metà dei termini sono le parole che di solito associamo a una richiesta che molti fanno, come "seduto", ma ci sono anche altre parole più generiche, che appartengono al rapporto quotidiano, come "aspetta". In sostanza, paragonandolo alla nostra specie, un cane riesce a comprendere l’equivalente di un vocabolario appreso da un umano di due anni. A dirlo è uno studio realizzato dai ricercatori della Dalhousie University e che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Applied Animal Behaviour Science.

Il tipo di razza e l’attività dell’animale sembrano avere un impatto sulla dimensione del vocabolario. Un cane poliziotto, per esempio, avrà competenze diverse rispetto a uno stesso esemplare che non partecipa ad esercitazioni specifiche. Ma la sua età e le caratteristiche del compagno umano non sembrano influenzare il vocabolario umano-cane.

Per arrivare a queste conclusioni è stato chiesto ai pet mate di valutare la risposta del loro cane ad alcune parole o frasi, con una scala da zero a cinque. Tra le parole più comunemente apprese dai cani, i termini "seduto", "vieni", "bravo", "giù", "resta", "aspetta", "no", "ok" e "lascia". Solo pochi, invece, quelli riuscivano a rispondere in modo coerente a richieste come “pulisci le zampe”, o ai nomi del dog sitter o del toelettatore.

I cani professionisti, come quelli addestrati per le operazioni di polizia, hanno dimostrato di avere un vocabolario 1,5 volte più grande degli altri. Il lavoro svolto non ha potuto fare una distinzione per razza (per capire se ce n’è qualcuna che apprende più di altre) ma esemplari come i cani da pastore hanno avuto risposte diverse. I pet mate che hanno partecipato al test credono che i loro cani rispondano a più parole rispetto a chi vive con cani da caccia, sportivi e da compagnia.

In passato alcuni studi hanno dimostrato che i cani possono rispondere a un gran numero di richieste verbali umane, se però sono sottoposti a un training intenso. Nel 2004, gli studiosi hanno analizzato i successi di Rico, un Border Collie, che aveva imparato a recuperare più di 200 oggetti semplicemente ascoltando i loro nomi. Qualche anno più tardi, un altro Border Collie aveva battuto tutti: aveva acquisito un vocabolario di oltre mille parole.

In realtà c'è tanto ancora da studiare, da un punto di vista scientifico, sulla mente del cane e su come e quanto i nostri compagni di vita,  che condividono con noi un percorso di co evoluzione che risale fino a 40 mila anni fa secondo studi recenti, abbiano sviluppato delle cognizioni incredibili sull'apprendimento del nostro linguaggio.

Un nuovo studio recentemente pubblicato su Current Biology ha dimostrato per la prima volta che anche i cani utilizzano calcoli complessi per processare le nostre parole e capire i confini delle parole proprio come fanno gli umani. In questo processo sono inoltre coinvolte le stesse regioni cerebrali ed è la prima volta in assoluto che viene dimostrato fuori dalla nostra specie.

Chiunque conviva con un cane, del resto, avrà certamente notato la sua naturale inclinazione nel comprendere il linguaggio umano e a imparare agevolmente indicazioni e parole, anche se non tutti ci riescono allo stesso modo. Questo perché, proprio come accade per noi umani, anche tra i cani si distinguono individui particolarmente dotati che tra noi uomini – per capirci – possiamo tranquillamente definire geniali. Su Kodami abbiamo intervistato Andrea Sommese, esperto nella comunicazione cane-uomo e ricercatore presso ELTE University di Budapest.

Sommese insieme al suo team di ricerca ha sviluppato la "Dog genius challenge", un test condotto dal Dipartimento di Etologia dell'università Eötvös Loránd di Budapest, in Ungheria. Questi esperimenti hanno permesso di scoprire numerosi aspetti interessanti sull'etologia canina, sulle capacità di apprendimento e di memorizzazione o, come pubblicato di recente sulla rivista Animal Cognition, sul perché piegano la testa in quel modo tanto irresistibile quanto misterioso.

Studiare e comprendere il talento, la predisposizione e l'ingegnosità del miglior amico dell'uomo è stato dunque l'obiettivo principale della Genius Dog Challenge, una serie di esperimenti trasmessi in diretta e diventati virali sui social media.

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Un altro studio, pubblicato sempre recentemente su Royal Society Open Science e condotto dai ricercatori dell’Università Eötvös Loránd di Budapest, in Ungheria, ha dato nuovi importanti indizi sulla capacità di apprendimento delle parole dei cani: sei Border Collie sono riusciti a imparare ben 12 nomi di nuovi oggetti a settimana e a ricordarli anche dopo due mesi.

Del resto, come ha scritto David Morettini, istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami, noi umani tendiamo a attribuire al cane e a altre specie le nostre emozioni e il nostro modo di concepire il mondo. Tipico del resto è dire: “Gli manca solo la parola”: un modo di dire che sottolinea proprio una distanza di specie. Esistono tanti luoghi comuni sui cani, dovuti alla nostra concezione del mondo in cui l’uomo viene considerato il modello a cui fare riferimento e di conseguenza alcune prerogative umane. Ogni specie, invece, comunica a suo modo.

Un video su Tiktok, diventato poi un trend, mostra un esempio molto chiaro di quanto i cani siano capaci di estrapolare le parole dei loro umani di riferimento e elaborarle anche quando non sono direttamente rivolte a loro. Hazel e Motley sono due Pastori Tedeschi che amano passare tutto il loro tempo insieme alla compagna umana con cui convivono. E la loro pet mate si diverte a metterli alla prova nei modi più disparati.  I due cani, infatti, sono diventati i protagonisti della challenge "Rispondi a una telefonata e usa tutte le parole preferite dai tuoi cani", il tutto corredato da una video-reazione molto utile per comprendere quanto un animale così vicino all'uomo si sforzi per capire cosa diciamo, con la ragazza che finge di parlare al telefono e usa, al di fuori di un contesto rivolto ai cani, parole come "pallina", "piscina", "passeggiata".

Infine, gli effetti della nostra voce sul cervello dei cani con cui viviamo sono paragonabili a quelli innescati dalla relazione tra madre e figlio. Sono questi i risultati di un altro, nuovo studio sulla risposta neurale e sull’attività cerebrale del cane quando ascolta la voce del proprio pet mate oppure di un estraneo.

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