Le rarissime immagini di predazione di un cucciolo di cinghiale ad opera di un lupo, catturate da una fototrappola installata nei boschi della valle del Taro sull'Appennino Parmense, mostrano quello che per gli esperti è un fenomeno fondamentale per la salvaguardia dell’equilibrio ecosistemico.
Daniele Ecotti, guida naturalistica, presidente dell’associazione Io Non Ho Paura Del Lupo e autore del video, racconta a Kodami i dettagli sull’accaduto. «Il video è stato ripreso in una zona monitorata da anni. Si tratta del territorio di un branco di lupi seguito dal 2016, ma sono presenti anche numerosi altri animali come cinghiali e altri erbivori». Eventi del genere sono però piuttosto rari da registrare e Ecotti afferma che «in otto anni di monitoraggi è capitato solo due o tre volte di riprendere una scena di predazione».
All’inizio del video è possibile vedere una scrofa passare insieme a quattro piccoli cinghiali. Poco dopo, uno di loro viene predato da un lupo, inseguito a sua volta dalla madre. «I lupi preferiscono concentrarsi su prede più facili da catturare, come ad esempio i cuccioli, chiamati “striati” [per via del loro manto, ndr]», continua Ecotti. «Essendo predatori al vertice, regolano la densità delle popolazioni di erbivori e rivolgendosi agli esemplari più giovani ne mantengono sotto controllo i numeri».
Il lupo è un elemento fondamentale per gli ecosistemi e la sua presenza comporta diversi benefici per l'ambiente: questi animali predano principalmente cinghiali, caprioli, daini e cervi, limitando così un'eccessiva proliferazione degli ungulati selvatici e mantenendo l’equilibrio tra le risorse vegetali dei boschi e i suoi consumatori ed abitanti.
«I lupi hanno anche un impatto benefico sul pool genetico delle prede – continua l’esperto – perché, cacciando gli individui più vecchi, deboli o malati, selezionano gli animali più forti, migliorando così le caratteristiche delle specie che preda».
Il rapporto tra uomo, lupi e cinghiali è spesso conflittuale e nonostante i lupi contribuiscano attivamente al controllo della popolazione – spesso fuori controllo – degli erbivori che arrecano ingenti danni all'agricoltura, sono sempre visti come “il cattivo delle fiabe” per via di un retaggio culturale difficile da estirpare.
«Nell’alta Val di Taro – spiega Ecotti – i cinghiali causano molti più problemi dei lupi. I cinghiali sono molto numerosi e fanno danni alle coltivazioni, agli orti e al grano, mentre il fatto che qui ci siano pochi animali al pascolo tiene basso il numero di conflitti con i lupi e la loro soglia di predazione sul bestiame è considerata accettabile. Secondo il monitoraggio Ispra 2021, l’Emilia Romagna è la regione con più alta densità di lupi in Italia».
Ciò nonostante il valore economico dei danni fatti dai lupi è nettamente più basso. «Nel 2020 ci sono stati in tutta la regione danni pari a 1 milione 119 mila euro causati dalla fauna selvatica, di cui circa 250 mila euro a causa dei cinghiali. Dell’intera cifra solo 75 mila euro di danni sono dovuti ai lupi, di cui 12 mila nella provincia di Parma. Il lupo però – conclude – non è visto in maniera positiva a causa di disinformazione, ignoranza e articoli allarmistici».