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23 Novembre 2022
13:02

Il video di Pippo sotto la pioggia. I volontari: «Deve essere riconosciuto subito come cane libero accudito»

La storia di Pippo, cane di quartiere di Avellino, si trasforma gradualmente in una vera e propria lotta per i diritti degli animali. Un video lo ritrae sotto la pioggia dopo essere stato cacciato dai portici che lui considera la propria casa, un evento che rimarca l'urgenza di riconoscerlo al più presto come cane libero accudito.

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«Il cane non è più gradito in quel posto, gli hanno tolto la coperta e per questo non si avvicina più. Il problema è che questi ultimi giorni ci sono state forti piogge e ora è spesso sotto l'acqua». Queste le parole di Teresa Testa, una delle volontarie che si sono proposte per prendersi cura di Pippo, cane di quartiere di Avellino che da più di 10 anni vive sotto i portici di Via Pasquale Stanislao Mancini.

Sono passati altri 20 giorni da quando il Comune di Avellino ha ricevuto le carte dove si fa richiesta di riconoscere Pippo come cane libro accudito, il primo in tutta Avellino. «Lui ormai è abituato a stare lì – continua la volontaria – Ora abbiamo la pratica con il Comune, ma sta procedendo a rilento poiché è la prima volta che si fa una cosa del genere. Nel frattempo però il cane è sotto la pioggia».

A testimoniarlo è un video girato da alcune volontarie in cui si vede il cane sotto una pioggia torrenziale. Le due notano da lontano l'animale fermo a un passo dal porticato. La pioggia lo ha completamente bagnato, ma nonostante il freddo lui non si muove. Successivamente le donne cercano di attirare il cane con del cibo, ma nulla da fare, l'animale rimane sotto l'acqua.

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In queste ultime settimane la storia di Pippo, che abbiamo raccontato dettagliatamente ormai più di un mese fa con un video reportage su Kodami, sta diventando un vero e proprio simbolo di una lotta alla conquista di nuovi diritti per gli animali.

Il colore del mantello brunastro con le orecchie e la punta del muso nere lo rendono inconfondibile a tutti i cittadini di Avellino che hanno imparato a conoscerlo e ad amarlo. Pippo vive da molti anni per strada e rientra perfettamente nella descrizione di cosa significhi "cane di quartiere": un animale sterilizzato microchippato, non pericoloso per l'incolumità di persone e altri animali.

A rendere ancor più evidente il suo status di "cittadino speciale" ci sono le meravigliose relazioni che ha allacciato con gli abitanti del posto che ci hanno raccontato tramite le loro testimonianze un pezzettino della sua vita che, in un modo o nell'altro, ha influenzato ogni persona che ha incontrato sul suo cammino. Alcune persone hanno tentato a più riprese di portarlo a casa propria, ma Pippo ha sempre sofferto quegli spazi chiusi e ha fatto della strada la propria casa.

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«Fino ad oggi era sotto un portico piuttosto riparato, ma probabilmente dava fastidio e negli ultimi giorni gli è stata tolta la coperta dove era solito accucciarsi al riparo – racconta ancora Teresa Testa – Ormai, però, quello è il suo posto e per questo motivo non si avvicina più al porticato, ma se ne sta fermo sotto la pioggia a pochi metri di distanza da casa sua. Dato che è proprietà privata non si può fare molto se non parlare con i condomini per spiegare la situazione. Purtroppo però, ad oggi non siamo ancora riusciti a incontrare l'amministratore di condominio».

Il percorso di Pippo, dunque, continua in maniera altalenante. La volontà delle persone del quartiere di prendersi cura di lui è forte, testimoniata anche dalle ultime visite veterinarie che lo hanno visto in sovrappeso, ma in salute. Questo è accaduto più di due settimane fa e da allora i volontari hanno comunicato ai concittadini che il cane avrebbe dovuto seguire una dieta ferrea per perdere peso, dieta che sembra aver dato già i primi frutti.

In un recente video, sempre registrato dalle volontarie, Pippo non sembra più un cane vecchio e stanco, ma un animale pieno di vigore. Salta, corre e gioca con delle persone che lo seguono, nonostante per i problemi di peso ancora evidenti sia comunque costretto a rallentare e fermarsi spesso.

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Ci sono molte persone, dunque, che hanno a cuore il destino di Pippo, che si sono incaricate di somministrargli regolarmente pasti salutari, di pulire dove fa le sue deiezioni e di badare alla sua salute. La loro preoccupazione è evidente ed è come se vedessero l'anziano cane muoversi in bilico su una fune sopra di loro, costretto a trasferirsi di portico in portico perché considerato sporco o pericoloso, e cercassero di posizionarsi sotto di lui come una sorta di rete di sicurezza. Amano Pippo e non vogliono che gli accada nulla di male.

«Proprio per questo è necessario sollecitare il più possibile il Comune affinché prenda in esame il caso di Pippo per farlo riconoscere ufficialmente cane libero accudito». Così commenta la vicenda Anna Vitale, presidentessa della sezione di Avellino dell'Associazione Nazionale Protezione Animali Natura e Ambiente (Anpana) che insieme a Eduardo Quarta, portavoce dell'associazione SOS Natura, ha deciso di attivarsi per salvaguardare la salute di Pippo.

La presidentessa dell'Anpana spiega che secondo la Legge Quadro in materia di cani vaganti Pippo ha tutto il diritto di rimanere per strada. Nelle diverse regioni la Legge è stata recepita in maniera diversa, ma in Campania c'è un intoppo burocratico molto importante: ogni Comune deve provvedere a disciplinare le condizioni per il riconoscimento di cani liberi accuditi, per cui fintanto che non c'è una delibera a riguardo, Pippo è in un Limbo giuridico che non gli permette di essere tutelato.

«Abbiamo presentato al Comune tutte le carte per il riconoscimento di Pippo come cane libero accudito – continua Anna Vitale – Nei documenti che abbiamo consegnato c'è un appello con più di 50 firme di cittadini avellinesi che sono d'accordo. Bisogna affrettarsi però: il freddo è arrivato e dobbiamo terminare questa fase interlocutoria con il comune il prima possibile. Il comune di Avellino non ha ancora normato in materia e ho persino consigliato di riempire il vuoto legislativo con una delibera di giunta, ma ancora non ho ricevuto risposta».

I volontari, quindi, hanno incontrato l'ennesimo muro burocratico e nel mentre si decide cosa fare a riguardo, Pippo continua a venir cacciato da casa sua ed è costretto a trovare nuovi luoghi in cui ripararsi. Infatti, la sera stessa in cui è stato girato il video che lo ritraeva sotto la pioggia, le volontarie sono riuscite in fine a convincerlo e a farsi seguire sotto un altro porticato e lo hanno asciugato. Purtroppo, però, questo è solo un riparo di fortuna e Pippo continuerà a tornare inevitabilmente sotto i portici di Via Pasquale Stanislao Mancini, l'unico luogo che può realmente chiamare casa.

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