Il video dell’orso Juan Carrito sulle piste da sci: l’esperta spiega cosa fare in caso di incontro

Quale comportamento è bene tenere per non creare problemi a un orso come Juan Carrito e a noi stessi? Lo abbiamo chiesto alla biologa Elisabetta Tosoni, esperta dell'orso bruno appenninico.

9 Febbraio 2022
14:05
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Intervista a Dott.ssa Elisabetta Tosoni
Biologa ed esperta dell'orso appenninico
Juan Carrito roccaraso

Alla redazione di Kodami è stato inviato un nuovo video in cui si vede Juan Carrito passeggiare non lontano dalle piste da sci di Roccaraso. «Saranno stati 20 metri all'inizio, poi si e avvicinato molto, incuriosito l'ho filmato fino a quando non ha girato verso sinistra nel boschetto», spiega il 27enne autore del video Gianmarco Bertopo. «Ero con un gruppo di amici, siamo stati immobili e l'orso si è allontanato da solo, era tranquillissimo».

L'orso marsicano Juan Carrito non ha ancora compiuto due anni, eppure è già una star. Ogni sua scorribanda in Abruzzo viene puntualmente riproposto dai media e in tanti hanno dato vita a una vero e proprio turismo degli animali selvatici nella speranza di vederlo e scattare con lui una foto con lui ma non è una cosa da consigliare, suggerire e fare.

«Le persone appena vengono a sapere di una nuova notizia relativa a Juan Carrito si precipitano nella zona dell'ultimo avvistamento. Un fenomeno molto pericoloso che ci ha spinti a parlare di lui solo quando è trascorso un po' di tempo, per dare modo a lui di allontanarsi e non essere preso d'assalto», chiarisce il Parco nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise interpellato da Kodami.

Da parte delle persone la curiosità resta tanta mentre la paura è molto poca, perché Juan Carrito è considerato «pacifico e confidente». Ma quale comportamento è bene tenere per non creare problemi a un «orso tranquillo» come Juan Carrito e a noi stessi? Lo abbiamo chiesto alla biologa Elisabetta Tosoni, impegnata in numerosi progetti dedicati all'orso appenninico e coautrice del progetto di divulgazione "L'orso e la formica".

Si sente parlare spesso di Juan Carrito come di un orso "confidente", ma cosa significa?

Quando un orso è confidente significa che ha perso il timore nei confronti dell'uomo. Il risultato è che tende ad avvicinarsi alle persone e nello stesso tempo diventa da loro più avvicinabile. Erroneamente gli umani vivono ciò come un fatto positivo, in realtà questi orsi sono i più vulnerabili perché avvicinandosi alle zone urbane senza remore possono essere più facilmente investiti. Abbiamo visto proprio recentemente Juan Carrito  mentre attraversava la strada a Roccaraso. Inoltre, individui con queste abitudini sono anche quelli più esposti al bracconaggio.

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Come diventa confidente un orso?

Insieme al carattere e al contesto, il fattore chiave è il cibo. Gli orsi vivono per immagazzinare risorse, anche perché per 4-5 mesi non mangiano e non bevono durante l'ibernazione. Quindi un orso confidente diventa tale perché condizionato dal cibo antropico che lo induce ad avere un'alimentazione del tutto scorretta. Questi individui sono stressati perché la loro è una scelta dettata dalla necessità di ricavarsi una nicchia quasi esclusiva per sopravvivere, sfuggendo alla competizione dei maschi adulti. Questo apparente vantaggio in realtà porta con sé problemi anche molto grossi e un livello di stress elevato. Sono soprattutto le femmine e gli individui giovani ad avere la tendenza a entrare in contatto con zone abitate, perdendo la paura dell'uomo fino a frequentarli in orari inusuali come quelli diurni.

E poi c'è Juan Carrito che per primo si è avvicinato a un centro di medie dimensioni come Roccaraso, frequentandone addirittura le pasticcerie

Il caso di Juan Carrito è molto particolare: è figlio di una femmina già molto "famosa" come Amarena. Gli altri fratelli della cucciolata non hanno manifestato un comportamento troppo confidente, sono stati avvistati occasionalmente ma non spesso come lui. È stato solo Juan Carrito ad esasperare i tratti della madre frequentando quasi esclusivamente le comunità umane da quando ha abbandonato la famiglia. Il cibo smaltito in maniera scorretta ha contribuito ad avvicinarlo ai centri urbani.

Il video che è stato inviato alla nostra redazione mostra Juan Carrito a meno di venti metri da un gruppo di persone. Cosa si deve fare in questi casi? 

Allontanarsi lentamente e soprattutto evitare di fare di tutto per ottenere un selfie. Ho assistito, purtroppo, a scene di persone ridurre a pochi metri la distanza dall'orso per avere uno scatto da postare sui social. Quando si incontra un orso, anche confidente, bisogna invece prendere le distanze, non gridare e non spaventarlo. Parlare tra di noi qualora serva in modo calmo e soprattutto lasciare all'animale vie di fuga. Spesso le persone fanno assembramenti e circondano gli animali che a quel punto cercheranno di spaccare la fila. Inoltre più ci avviciniamo a un animale che è già confidente, come Juan Carrito, più esasperiamo la sua confidenza.

Ma che male possono fare all'orso le persone che trovandoselo vicino scattano una foto o fanno un video?

Ogni volta che ci avviciniamo alla fauna selvatica dobbiamo chiederci: e se qualcuno mettesse in atto questo comportamento con noi? Mi spiego meglio: se mi trovo tranquillamente a camminare e c'è una persona che si avvicina, mi fissa e mi vuole fotografare, io mi innervosisco e potrei anche reagire male. Quando questo contatto avviene tra un animale e un essere umano tutto diventa più complicato. Ogni volta che ci spingiamo oltre per ottenere qualcosa come una foto o un video dobbiamo sapere che stiamo andando ad alterare lo spazio vitale di un altro essere. Come noi umani esigiamo rispetto per i nostri spazi, è giusto tenere conto di questo in presenza di un animale. Dal punto di vista pratico, ricordiamo che quando noi ci avviciniamo per una foto, l'orso non riesce ad alimentarsi in maniera adeguata e non è detto che abbia una seconda occasione perché magari ci sarà un altro "fotografo" o turista. Bisogna consentire a questi animali di poter sopravvivere in tranquillità.

La notorietà è uno svantaggio e il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ha inaugurato la "Juan Carrito's story", una sorta di romanzo a puntate in cui viene spiegato il comportamento dell'orso, proprio partendo dalle notizie più note

juan carrito post

Il clamore mediatico ha aspetti positivi e negativi. Gli orsi confidenti hanno avuto il merito di accendere un faro su questa specie. Prima molte persone li ignoravano, ora iniziano a capire cosa sono. La fascinazione che si è sviluppata attorno all'orso marsicano può quindi contribuire a favorirne la conservazione aprendo un dibattito pubblico su una specie a rischio. Juan Carrito è stato quindi una sorta di "esca" per approfondire la conoscenza dell'orso.

Per contro, si creano anche false credenze, come se l'orso marsicano fosse l'orso confidente per eccellenza. Questo potrebbe lasciare in ombra altre specie che poi quando ricolonizzano nuovi territori vengono vissuti come un problema. Inoltre, il clamore mediatico crea attrazione eccessiva, e un turismo dannoso per la fauna selvatica. È quello che è successo con Amarena, la madre di Juan Carrito: centinaia di persone venivano al Pnalm per osservare lei e i suoi cuccioli, creando una pressione che prima non c'era sull'ambiente e sulla vita degli orsi.

Oltre a evitare il più possibile i contatti in natura, cosa possono fare gli umani per evitare che gli orsi diventino confidenti?

Il primo passo è ridurre l'attrattività del proprio centro abitato per gli animali selvatici. Questo obiettivo, da parte delle istituzioni locali può essere raggiunto per esempio utilizzando cassonetti anti-orso. Il cittadino può collaborare evitando di lasciare l'umido fuori la notte, lasciandolo in orari in cui la spazzatura è meno accessibile agli orsi. Non solo i rifiuti, anche la frutta contribuisce ad attirare questi animali. Chi vive in zone frequentate dagli orsi potrebbe gestire la frutta dei propri giardini, ad esempio cogliendola quando diventa matura. Piccoli passi per creare paesi a misura d'orso. Questi modelli sono ampiamente sviluppati in Nord America sono molto diffuse le Bear smart community, vere e proprie "Comunità a misura d’orso" dove le azioni da parte delle comunità sono rivolte a prevenire il conflitto uomo-orso. Abbiamo un esempio in Italia con la Bear smart community della Riserva del Genzana.

L'aumento della popolazione porta l'orso e l'uomo a entrare sempre più spesso in contatto e in contrasto. È successo quando l'Enpa ha sporto denuncia contro ignoti dopo che Juan Carrito ha incontrato un Pastore tedesco privo di collare. In quella occasione il presidente della Comunità del Parco ha invitato l'associazione a ritirare la denuncia per evitare tensioni. Perché stiamo assistendo all'intensificarsi di questo fenomeno?

Non abbiamo un nuovo conteggio relativo alla popolazione di orso marsicano, tuttavia negli ultimi 7-8 anni sono nati più di 50 cuccioli e di conseguenza sono aumentate anche segnalazioni di individui al di fuori del Parco. I dati ci portano a ipotizzare che la densità di popolazione dell'orso marsicano stia aumentando.

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Il problema così si riapre appunto per gli orsi troppo confidenti che dal punto di vista sociale possono essere al centro di una serie di tensioni con risvolti molto negativi per l'animale. Le Bear smart community in Canada nascono proprio dal basso: le persone erano stufe di vedere gli orsi rimossi dopo ogni avvistamento. C'è stata una sorta di moto contro simili interventi non etici.

In Italia però le regole sono diverse: la fauna selvatica è protetta come patrimonio indisponibile dello Stato e ora anche dalla Costituzione.

Anche se in Italia la rimozione di un animale si verifica solo a seguito di un attacco, è bene non arrivare mai a quello stadio. Meglio lavorare in un'ottica di prevenzione. Non dimentichiamo che l'orso marsicano è fortemente minacciato, in questo frangente ogni individuo rappresenta una risorsa. Basti pensare che quando una femmina adulta muore prima che un'altra ancora immatura possa prenderne servono circa 12 anni. Ciò va a incidere fortemente sulla sopravvivenza della popolazione.

Alcuni però sostengono che da un orso come Juan Carrito non c'è bisogno di temere conseguenze estreme. Ma confidente vuol dire meno pericoloso?

Assolutamente no. Confidente significa che l'orso ha ridotto la distanza con l'uomo non che ha perso il suo istinto di reagire se messo alle strette. Resta sempre un animale selvatico. Per di più, il concetto umano di tranquillità non appartiene agli animali: non è detto che un apparente stato di calma escluda lo stress. Gli animali quando sono stressati tendono ad avere una immobilità che in realtà è una paralisi. Quando Juan Carrito, ma anche altri animali, restano immobili, spesso è a causa dello stress, anche se le persone li vedevano come "calmi tranquilli". In queste situazioni le loro reazioni possono essere imprevedibili.

Leggere i segnali degli animali è difficile, ma a quanto pare sempre più necessario. Come si può evitare di "scontrarsi" in territori dove nei fatti c'è già una sorta di coabitazione? 

A volte si tende a parlare del rapporto uomo-natura in termini di separazione, in realtà la chiave di tutto è provare a capire che siamo tutti parte della stessa società. Noi nelle nostre comunità abbiamo stabilito, regole, valori, un'etica tarati apposta per noi; dimentichiamo però che abitiamo in un contesto molto più ampio, in cui vigono altre regole, non dettate dall'uomo.

Il concetto di casa per noi è molto ridotto rispetto a quello di un animale, e noi dobbiamo sapere che quando entriamo nella natura stiamo entrando nella casa di un animale, dobbiamo usare rispetto ed educazione. La socialità cambia molto tra uomo ed orso, tuttavia, come abbiamo visto, il rispetto dell'altro è però estendibile all'orso.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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