Negli ultimi giorni ha ripreso a circolare sui social (di nuovo) un video che mostrerebbe uno squalo impegnato a trasportare una tartaruga marina in difficoltà verso un'imbarcazione, con l'intento di aiutarla. Nel filmato virale si vede infatti lo squalo che si avvicina alla barca con la tartaruga tra le fauci e, nello stupore generale dei presenti, poco dopo un gruppo di ragazzi – che dovrebbero essere gli stessi che hanno assistito all'intera scena – tagliano una corda che come un cappio stava strangolando il rettile marino. Ma è andata davvero così?
Ovviamente no, ma non si tratta solamente di una narrazione errata o di un errore di interpretazione dei fatti, il video in questione è stato letteralmente costruito ad arte mettendo insieme due filmati differenti e non collegati tra loro. La prima parte del video, infatti, è stata estrapolata da un filmato pubblicato su YouTube nel novembre del 2020 dal profilo Kai Owen Fishing, un pescatore delle Bahamas.
Durante una battuta di pesca al tonno, infatti, Owens e i suoi amici sono riusciti a filmare un tentativo di predazione da parte di un grosso squalo tigre (Galeocerdo cuvier) su una tartaruga marina (Caretta caretta). Il predatore non sta ovviamente "trasportando la tartaruga per aiutarla", ma cerca evidentemente di mangiarla non senza difficolta, visto che il rettile marino è ben protetto dalla sua dura corazza.
Gli squali tigre inseguono e predano abitualmente le tartarughe marine – vi avevamo già mostrato un altro filmato impressionante in cui ci era finito un surfista nel mezzo – per cui si tratta "solamente" di uno straordinario colpo di fortuna nell'assistere a uno spettacolare tentativo di predazione. Lo squalo, alla fine, non riesce ad uccidere e a mangiare la grossa tartaruga, nonostante le sue possenti fauci, e dopo aver desistito (complice forse anche il disturbo involontario dell'imbarcazione), il rettile viene recuperato e poi successivamente rilasciato, con appena qualche graffio sulle pinne posteriori, dagli stessi pescatori.
La seconda parte del filmato virale, invece, è stata estratta da un video ancora più vecchio e pubblicato dal profilo YouTube della biologa marina Christine Figgener nell'agosto del 2016. L'esperta insieme al suo gruppo si è imbattuta in questo caso in una tartaruga bastarda olivacea (Lepidochelys olivacea) gravemente ferita e rimasta impigliata in una rete da pesca nei mari della Costa Rica. Nel filmato Figgener e i suoi collaboratori aiutano e liberano la tartaruga tagliando la rete intorno al collo mostrando, purtroppo, una delle maggiori minacce presenti dei mari per tantissimi animali marini: le reti da pesca abbandonate.
I due filmati completamente scollegati tra loro (e che mostrano persino due specie diverse di tartarughe) sono stati quindi combinati per costruire una storia abbastanza inverosimile su uno squalo che ha aiutato a salvare una tartaruga in difficoltà. Purtroppo, infatti, video del genere con protagonisti tartarughe, pesci, cetacei e leoni marini salvati dalle reti o altri rifiuti, sono ancora oggi molto frequenti e quasi quotidiani. In rete e sui social ce ne sono tantissimi, l'ennesima prova che rifiuti e reti da pesca abbandonati in mare sono una minaccia ben lontana dall'essere risolta.
Narrazioni simili a quelle del video fake, per quanto accattivanti e comprensibilmente coinvolgenti dal punto di vista emotivo, rischiano però di distorcere la realtà, alterando la percezione del mondo e delle dinamiche naturali. Quasi certamente chi ha costruito il video (ricaricato poi più e più volte su TikTok, Facebook, Instagram e Twitter), cercava solamente facili like e condivisioni, attirando tra l'altro l'attenzione su una storia completamente inverosimile e inventata (quella dello squalo che aiuta una tartaruga in difficoltà) e allontanandola invece dalla vera questione che dovrebbe emergere da video del genere: l'inquinamento dei mari e i danni causati alla biodiversità dalle reti da pesca.