Il video delle tre tartarughe marine che tornano libere nel mare di Ischia

Tre tartarughe marine Caretta caretta sono state restituite al loro habitat naturale, il mare. Le immagini del ritorno in mare raccontano come l'essere umano possa «dare una mano alla natura».

5 Giugno 2024
12:26
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Tre tartarughe marine Caretta caretta sono state restituite al loro habitat naturale, il mare, nel corso di una mattinata di divulgazione e sensibilizzazione. È successo nella baia di San Montano, a Lacco Ameno, a largo dell'isola di Ischia, a ridosso della Giornata mondiale dell'Ambiente che cade oggi, 5 maggio 2024.

L’area marina protetta Regno di Nettuno ha provveduto al rilascio con un’operazione congiunta insieme alla Stazione zoologica Anton Dohrn e alla Guardia Costiera, in collaborazione con il Parco Idrotermale del Negombo. Per Antonino Miccio, direttore dell’area marina protetta, si tratta di un evento di grande importanza e potenza simbolica: «Tendiamo una mano alla natura e raccontiamo una storia a lieto fine».

Le tartarughe sono state soprannominate Pepito, Medea e Caterino e ognuno ha una storia fatta di disavventure con l'essere umano che le hanno portate a un lungo ricovero all'interno del  Turtle Point di Portici, un vero e proprio centro di riabilitazione dove questi animali tornano alla vita grazie al lavoro degli esperti. Kodami ne ha parlato in un video dedicato a Osimhen, un'altra tartaruga salvata e poi liberata dopo la degenza al Turtle Point.

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Il rilascio nel Regio di Nettuno è avvenuto in spiaggia per Pepito e in mare, al largo di Punta Caruso, per le altre due tartarughe. All'evento hanno assistito il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, e una colorata folla di bambini, i piccoli studenti dell’Istituto comprensivo Vincenzo Mennella, che hanno ascoltato con interesse la lezione con la quale gli esperti, guidati dal veterinario Andrea Affuso del Dohrn, hanno introdotto le storie dei tre animali, sottolineando l’importanza che la specie riveste nel Mediterraneo e i rischi provocati dall'uomo con la pesca accidentale o con l’inquinamento da plastica.

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Il rilascio di Pepito

Grazie alle storie delle tre tartarughe i più giovani potranno comprendere qualcosa in più sul ruolo occupato dall'essere umano nell'ecosistema. La prima vicenda è quella di Pepito, recuperato all’isola del Giglio il 26 aprile 2021 quando era piccolissimo: pesava appena 100 grammi, era debilitato e affetto da una sospetta polmonite, quasi non muoveva le pinne anteriori. Una condizione ben diversa da quella del rilascio: oggi Pepito pesa dieci chili e nuota regolarmente, complice  il lungo percorso di riabilitazione cui è stato sottoposto al Turtle Point, con sedute di ginnastica funzionale, anche in un canale di nuoto creato ad hoc per consentire alle tartarughe di muoversi in una corrente di acqua di mare a velocità controllata.

Caterino invece è un giovane maschio di 40 chili. Era stato recuperato lo scorso 19 novembre, in difficoltà proprio al largo delle coste di Ischia. Non riusciva a immergersi, fu recuperato con l’ausilio di un pescatore e sottoposto a cure molto complesse, con l’aspirazione dell’aria che era penetrata nella cavità celomatica.

Infine, Medea, trovata spiaggiata a Filicudi, in Sicilia, con una profonda ferita circolare alla pinna anteriore destra, riconducibile all’imbrigliamento in un cordame da pesca, che aveva causato una frattura completa dell’omero. «Il suo rilascio le consentirà a Medea di poter tornare, se vuole, a nuotare nelle acque delle isole Eolie dopo una nuotata non particolarmente impegnativa per una tartaruga marina», spiega il veterinario. Medea è stata vittima di bycatch, la cattura accidentale di animali con strumenti propri della pesca come reti e ami, un fenomeno che colpisce frequentemente le tartarughe e altre specie marine, e per la quale l'Italia è stata oggetto di una procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea.

«Giornate come questa testimoniano l’efficacia di reti sinergiche, come quella che la nostra area marina protetta ha costruito con il Dohrn, la guardia costiera e i piccoli pescatori delle isole, e l’importanza della sensibilizzazione, rivolta in particolare alle nuove generazioni, sempre più attenti ai temi della sostenibilità e dell’ambiente», ha sottolineato il direttore del Regno di Nettuno.

Il rilascio anticipa la stagione della nidificazione, che in Campania negli ultimi anni è stata particolarmente corposa e anche a Ischia sarà accompagnata dal monitoraggio dei volontari, coordinati dallo staff del Regno di Nettuno, con la supervisione della Stazione Zoologica Anton Dohrn.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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