È il 16 agosto 2022 e due paddleboarder argentini stanno remando in tutta tranquillità nella calde acque al largo di Monte Hermoso, inconsapevoli che a breve faranno l'incontro più spettacolare della loro vita: un gruppo di balene franche circonda i due uomini che in men che non si dica si trovano faccia a faccia con dei veri e propri giganti dell'oceano, riprendendo il tutto in un video divenuto virale.
Le immagini riprese sono incredibili: i due, Valentin Villalba e Diego Schulz, pagaiano lentamente nell'acqua verde scura dell'oceano quando vengono avvicinati dai grandi cetacei. Uno sbuffo d'acqua dallo sfiatatoio e con solo due pinnate le balene sono a pochi centimetri da loro. Valentin e Diego sono increduli mentre i mammiferi marini si immergono ed emergono diverse volte intorno a loro. Un individuo in particolare poi si tuffa a pochi centimetri da Valentin Villalba che riprende la scena e con la pinna caudale dà un gentile ma deciso colpo al SUP facendo cadere in acqua uno dei ragazzi.
«Probabilmente stanno giocando e sono solo curiose». Così commenta a Kodami lo stupefacente video Barbara Mussi, presidentessa e ricercatrice di Oceanomare Delfis Onlus, associazione che si occupa di raccogliere dati sull’ecologia comportamentale e l’acustica dei cetacei.
Per poter comprendere meglio il comportamento di questi animali, però, è necessario capire di quale specie stiamo parlando e dov'è avvenuto esattamente l'incontro. «Innanzitutto quelle nel video sono balene franche australi (Eubalaena australis) – spiega Barbara Mussi – Sono distribuite in tutto l'emisfero sud, sia nell'Atlantico che nel Pacifico. L'avvistamento è stato fatto a sud della provincia di Buenos Aires. La baia della città è già piuttosto profonda e inoltre ancora più a sud c'è la Penisola di Valdés, uno dei luoghi dove questi animali sono più studiati. Quei territori sono perfetti per le balene franche e dunque il fatto che siano state avvistate proprio lì non risulta un evento eccezionale, in alcuni periodi dell'anno è quasi la norma».
Proprio riguardo alle ricerche condotte sulla Penisola di Valdés l'esperta spiega: «Molti studi sono iniziati negli anni 70 e la maggior parte di questi sono a lungo termine. Gli individui sono stati documentati con foto e sopratutto sono stati seguiti tramite tracciamento GPS durante le lunghe migrazioni. Questi cetacei si nutrono spesso lungo la costa dell'Argentina, si spostano in acque antartiche per accoppiarsi e si trasferiscono in acque calde per svezzare i piccoli».
Dunque quelle riprese dai due uomini sono proprio balene franche colte in un probabile momento di foraggiamento vicino la costa, ma che cosa stanno facendo intorno ai due paddleboarder? «Sono incuriosite dalle tavole e non è la prima volta che succede. Anche in altri casi le balene si sono avvicinate a canoe, barche o surfisti e tutte le volte il comportamento è piuttosto simile. Si dispongono su un lato con la pinna pettorale fuori dall'acqua. Lo fanno per osservare meglio gli uomini poiché i loro occhi sono laterali. Poi cercano anche di interagire, dando gentili colpetti agli uomini proprio come nel video dei due argentini».
A questo proposito la presidentessa specifica: «Che stiano giocando è sottolineato anche da questo. Se avessero voluto fare del male avrebbero sbattuto violentemente la pinna caudale sull'acqua. In questo caso invece non è successo nulla di violento, l'uomo è solo scivolato dal SUP».
Dunque la meravigliosa interazione è un perfetto esempio di quanto la comunicazione fra essere umano e animale possa essere alle volte spontanea e basata principalmente sulla curiosità nell'esplorare un mondo completamente diverso dal proprio. Tali incontri, però, devono essere tutelati il più possibile, proprio come spiega la stessa ricercatrice: «Specialmente in quelle zone è praticato molto il whale watching, ovvero la pratica di osservare le balene nel loro habitat naturale, e per questo motivo gli scienziati hanno redatto un codice di condotta per questa attività. Nel codice è spiegato come bisogna approcciarsi all'animale, qual'è la distanza giusta da tenere e quali sono le principali norme di sicurezza per non recare disturbo agli animali».
Un codice del genere è fondamentale poiché le persone che si spingono in quei luoghi per praticare questo tipo di turismo sono migliaia ogni anno. In ogni caso oltre al turismo imparare i principali comportamenti da tenere in loro presenza è il minimo sforzo che l'essere umano deve fare nei confronti di questi animali, specialmente alla luce della storia fra noi e le balene, spesso fatta di molti trascorsi violenti.
«Le balene franche l'uomo lo conoscono bene – conclude Barbara Mussi – Anche perché questi quando migrano e si alimentano molto vicino alla costa. Purtroppo però la specie conosce l'uomo anche sotto un altro punto di vista. Stiamo parlando di un cetaceo decimato dalla caccia negli anni passati e le popolazioni nel nord in particolare non si sono mai riprese da questa attività cruenta. Infatti, sia la specie atlantica che la pacifica sono a forte rischio di estensione».