Il video della tartaruga soccorsa durante una regata a Imperia. E’ in cura all’Acquario di Genova

Una tartaruga Caretta caretta è stata recuperata durante la regata a Imperia e ora è ricoverata all'Acquario di Genova con una diagnosi di infezione batterica.

17 Aprile 2023
17:51
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Una giovane tartaruga Caretta caretta è stata soccorsa domenica 2 aprile durante la regata MFI Eurocup Waszp 2023 ad Imperia, in Liguria.

Lo staff e gli istruttori dello Yacht Club Imperia, organizzatore dell’evento, hanno individuato l’esemplare che nuotava con estrema difficoltà nello specchio d'acqua della regata. L’associazione Delfini del Ponente APS, coordinata da Capitaneria di Porto e Acquario di Genova, ha soccorso e messo in sicurezza l’animale. La tartaruga, battezzata col nome Marea, non riusciva a nuotare in equilibrio e ad immergersi.

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Trasportata all’Acquario grazie ai volontari dell’Associazione Delfini del Ponente APS, autorizzati dal Ministero al prelievo e al trasporto, è stata presa in cura dallo staff medico-scientifico della struttura genovese che ha effettuato tutti i controlli del caso.

La radiografia ha escluso polmonite e presenza di corpi estranei e, a seguito degli esami del sangue e dei tamponi, è stata rilevata un’infezione batterica per la quale l’animale è in trattamento. La debilitazione causata da questa infezione probabilmente ha fatto sì che al momento del ritrovamento Marea presentasse i sintomi di una sindrome nota come cold stunning, comunemente detta ipotermia.

Già dopo un giorno di ricovero a temperatura dell’acqua maggiore, l’esemplare era molto più reattivo. Marea, che pesa 7,2 kg. e misura 37 cm di lunghezza, resterà ricoverata presso l’area curatoriale dell’Acquario fino a quando avrà recuperato un buon stato di salute.

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L’Acquario di Genova interviene sulle tartarughe marine in difficoltà dal 1994 e dal 2009 è referente istituzionale per la Regione Liguria per il recupero delle Caretta caretta (accordo Stato-Regioni). Nel 2017 è stato riconosciuto ufficialmente come centro di recupero e lunga degenza delle tartarughe marine dal Ministero della transizione ecologica.

Questa attività è svolta in accordo con i Carabinieri Servizio Cites, che coordinano a livello nazionale l’applicazione della Convenzione di Washington che tutela questi animali, e in collaborazione con la Guardia Costiera, nell’ambito delle attività previste dal Protocollo d’intesa vigente tra la Direzione Marittima e l'Acquario che ha l’obiettivo di definire e gestire i principi di intervento in caso di segnalazione, avvistamento o ritrovamento di esemplari di fauna marina feriti o in difficoltà, oltre che nel comune intento di rilanciare, in ogni favorevole occasione, un messaggio di massima sensibilità ambientale per stimolare l’utente del mare ad un radicale cambiamento culturale proteso al massimo rispetto dell’ambiente marino.

«L'Acquario di Genova da trenta anni si occupa di recuperare, riabilitare e reinserire in natura le tartarughe marine – spiega a Kodami Laura Castellano, curatrice settore Mediterraneo Acquario di Genova – questa attività viene realizzata in collaborazione con la Guardia Costiera e i Carabinieri Cites, è molto importante che chiunque trovi una tartaruga in mare, e ritenga che abbia qualche problema, non la tocchi ma chiami il 1530 ovvero la Guardia Costiera che ci contatta e a quel punto siamo noi a decidere come intervenire, ma nessuno lo ricordiamo è autorizzato a toccare tartarughe marine senza seguire questa procedura».

Diverse sono le cause che portano al ricovero degli animali. Tra le principali: interferenze con le attività di pesca, reti fantasma in cui rimangono imprigionate, ami di palamiti nella cavità boccale o nel tratto digerente, reti a strascico e da posta, ingestione di corpi estranei, quali ad esempio sacchetti di plastica scambiati per meduse che fanno parte della dieta naturale di questi rettili; impatto con imbarcazioni a motore, che arrecano traumi e ferite sul carapace o sul capo, a volte letali; patologie debilitanti che provocano lo spiaggiamento dell’animale; sversamenti o presenza di petrolio.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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