Giovanni Provinzano e Sandro Aruta erano alla ricerca di eventuali nuovi focolari sulle pendici del Monte Pellegrino a Palermo sul versante in cui è presente Castello Utveggio quando nell'oscurità si sono trovati di fronte ad una piccola volpe, visibilmente spaventata e disidratata per colpa delle terribili ore che aveva appena vissuto con il propagarsi delle fiamme.
I due, che fanno parte dei Rangers di Palermo che hanno in gestione la riserva del Parco della Favorita e di Monte Pellegrino, stavano percorrendo insieme al Corpo forestale siciliano i sentieri e i percorsi che consentono normalmente alla cittadinanza di raggiungere la vetta del promontorio quando appunto un paio di occhi smagriti e allampanati è andato loro incontro nel buio della notte.
Il monte è all'interno dell'area metropolitana di Palermo, la quinta area urbana più grande del territorio nazionale, e questa vicenda è accaduta nella tarda sera del 20 agosto, durante il monitoraggio della riserva e in particolar modo della vegetazione che era stata colpita nuovamente solo poche ore prima dagli ennesimi incendi che hanno colpito le montagne che circondano il capoluogo siciliano.
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L'incontro fortuito con gli operatori, come si vede nel video concesso a Kodami da Sandro Aruta, ha probabilmente salvato l'animale e ha chiarito quali sono gli effetti devastanti degli incendi sulla fauna selvatica locale: crescente fame e sete che spesso conducono alla morte.
I Rangers hanno subito soccorso l'animale, donandogli dell'acqua con una bacinella e si sono subito assicurati che la sua pelle non riportasse danni dovuti alle ustioni, così come accaduto a molti animali ricoverati al Centro di recupero della fauna selvatica di Ficuzza dopo i recenti incendi che hanno colpito vaste aree e diverse foreste del palermitano.
La volpe non presentava fortunatamente particolari ferite. «Vista la situazione, con l'animale in visibile difficoltà e l'area che ci circondava del tutto arsa dalle fiamme – chiarisce Provinzano, che è il Direttore della riserva – abbiamo tuttavia deciso di soccorrere l'animale e di rifornirla d'acqua, sperando che potesse recuperare le forze e che si convincesse a trasferirsi in altre aree della riserva che non sono state toccate dal fuoco».
Come sottolineato dallo stesso Provinzano e da diversi biologi che operano per salvaguardare la fauna naturale presente nelle varie riserve dell'isola, gli incontri dopo gli incendi devono essere (qualora accadano) le uniche occasioni in cui si interagisce con questi animali rifornendoli di liquidi per garantirgli la sopravvivenza in attesa dell'arrivo di altri soccorsi.
Di norma invece è sconsigliato somministrare acqua e cibo agli animali selvatici, come spesso abbiamo sottolineato su Kodami, poiché li si abitua ad essere alimentati dall'uomo.
Gli esperti consigliano a tutti i cittadini di chiamare i Carabinieri forestali o il Corpo forestale, insieme alle diverse sigle delle associazioni ambientaliste, se si incontrano degli animali selvatici sofferenti.
