Un video straordinario e senza precedenti mostra le immagini di un rarissimo calamaro pinna grossa, un cefalopode dalle sembianze quasi aliene e dai tentacoli incredibilmente lunghi, che nuota nelle oscure profondità dell’Oceano Pacifico. Le immagini sono state girate da un team di scienziati del Minderoo-UWA Deep-Sea Research Centre e del gruppo Inkfish nell’ambito della spedizione Tonga Trench Expedition 2024, un ambizioso progetto di esplorazione partito a luglio e che terminerà a ottobre 2024.
La missione si propone di mappare e studiare la Fossa di Tonga, la seconda fossa oceanica più profonda al mondo dopo la più celebre Fossa delle Marianne. Il calamaro è stato infatti avvistato a ben 3.300 metri di profondità, grazie all’uso di un lander sottomarino equipaggiato con una telecamera e un’esca, mesa proprio per attirare i misteriosi animali che vivono negli abissi. E infatti, si tratta del primo calamaro di questo genere avvistato nella Fossa di Tonga.
A dire il vero, si stratta di una specie così rara e poco conosciuta che nella storia, in totale, sono stati registrati meno di 20 avvistamenti di questo misterioso mollusco cefalopode. Il calamaro pinna grossa appartiene al genere Magnapinna ed è famoso per i suoi tentacoli sottili e filiformi, che possono estendersi fino a 8 metri di lunghezza. Il nome Magnapinna, che in latino significa appunto "grande pinna", descrive perfettamente l'aspetto peculiare di questo cefalopode.
Attualmente, si conoscono appena tre specie appartenenti a questo genere: M. atlantica, M. pacifica e M. talismani, ma gli scienziati sospettano che ce ne possano essere altre ancora sconosciute, nascoste nelle profondità degli oceani. Alan Jamieson, direttore del Minderoo-UWA Deep Sea Research Centre e leader della spedizione, non è nuovo a questi incontri ed ha già pubblicato uno studio proprio sul calamaro pinna grossa, avvistato durante un’immersione nella Fossa delle Filippine.
La spedizione attuale non si limita alla documentazione della fauna marina, ma ha l’obiettivo di raccogliere informazioni anche sulla geologia dell’Horizon Deep, il punto più profondo della Fossa di Tonga, situato a circa 10.800 metri sotto il livello del mare. Recentemente, Jamieson ha esplorato queste profondità a bordo di un sommergibile, scoprendo che questa parte dell’oceano appare desolata, con pochissime tracce di vita. Il motivo di questa scarsa biodiversità rimane ancora un mistero, ma potrebbe essere legato alla stabilità del fondale inclinato.