Il video del pulcinella di mare nel golfo di Taranto: secondo avvistamento dopo due secoli

A distanza di due anni dall'ultimo avvistamento, nel golfo di Taranto torna a farsi vedere il pulcinella di mare. Questa specie, tipica dei freddi mari nordici, sta purtroppo affrontando parecchie difficoltà a causa dell'emergenza climatica.

8 Agosto 2023
11:58
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Foto di Barbara Giannaccari

Fino al giugno 2021, quando fu avvistato uno splendido esemplare adulto, non si vedeva un pulcinella di mare nel golfo di Taranto da più o meno due secoli. E ora, dopo appena due anni da quell'ultimo avvistamento, l'uccello marino che si riproduce sulle coste dell'atlantico settentrionale, come Islanda e Norvegia, è tornato a farsi vedere nel mar Ionio. Francesco Colonna, pescatore subacqueo, è riuscito infatti filmare nuovamente un pulcinella di mare mentre nuota tranquillo tra le acque del golfo.

Prima di questi due ultimi avvistamenti, la presenza del pulcinella di mare nel golfo di Taranto è stata documentata fino alla fine del 800. Questa specie, il cui nome scientifico è Fratercula arctica, è infatti tipica dell'estremo nord, come suggerisce del resto anche il nome latino. Durante l'inverno migra però a sud nell'Oceano Atlantico, spingendosi fino a lambire le Isole Canarie, ma di tanto in tanto alcuni individui entrano dallo stretto di Gibilterra anche nel Mediterraneo.

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Un esemplare adulto. Foto di Barbara Gennaccari

Restano però pochissimi gli individui avvistati in Italia e quasi esclusivamente tra le acque del mar Ligure. Per questo motivo un pulcinella di mare osservato in piena estate in Italia meridionale è un dato ornitologico senza dubbio eccezionale. Come peraltro evidenziano anche le insolite osservazioni delle ultime settimane con l'anomala presenza estiva di questa specie proprio nel mar Ligure, l'area in cui solitamente viene avvistata soprattutto in inverno.

Il pulcinella di mare è un uccello dalla livrea spiccatamente bianconera molto simile a quella della gazza marina (Alca torda), che quest'inverno ha fatto registrare presenze record sulle coste italiane. Tale fenomeno è stato seguito attraverso un progetto di Citizen Science lanciato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, che metteva in contatto i cittadini che osservavano le gazze marine (talvolta pensando fossero pinguini) con l'ornitologo Rosario Balestrieri, che ci ha accompagnati in un episodio di Kodami Trails alla scoperta di questa specie nel golfo di Napoli.

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Colonna e Balestrieri sono riamasti in contatto da quest'inverno e così l'ornitologo ha potuto identificare ciò che il pescatore aveva appena documentato dal suo gommone, ovvero proprio un esemplare di pulcinella di mare. Questa volta, a differenza di quanto osservato nel 2021, si tratta però di un individuo immaturo, che non possiede ancora il becco dai tipici colori sgargianti che caratterizzano gli esemplari adulti, ma bensì un becco dalla colorazione scura.

«Mentre ero impegnato in un'uscita di pesca subacquea, durante uno spostamento in gommone, tra le onde ho visto un uccello "particolare" che ha subito attirato la mia attenzione, quindi mi sono avvicinato il più possibile senza infastidirlo per cercare di capire di cosa si trattasse e, magari, riuscire a fare qualche foto: operazione non proprio semplice visto che a disposizione avevo solo lo smartphone e il mare era molto mosso», racconta Francesco Colonna.

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L’individuo avvistato e filmato da Francesco Colonna a Taranto

L'uccello era abbastanza tranquillo e il pescatore è riuscito ad avvicinarlo fino a circa 7- 8 metri, successivamente, dopo aver scattato qualche foto e girato il breve video, ha poi deciso di allontanarsi per non infastidire ulteriormente l'animale che, da come racconta lo stesso Colonna, sembrava essere impegnato anche lui in una battuta di pesca. «Ho subito contattato Rosario con cui mi ero già interfacciato quest'inverno per un altro avvistamento (in quella circostanza mi ero ritrovato sott'acqua con una gazza marina). E con mio grande stupore, dopo poco tempo, mi ha risposto dicendomi che questa volta l'avvistamento era ancora più raro del precedente», conclude il Francesco Colonna.

«Questo dato così particolare fa riflettere su due espetti cruciali della conoscenza e della tutela della biodiversità, il primo è quello che riguarda la partecipazione dei non addetti ai lavori alla raccolta dei dati utili al monitoraggio delle specie attraverso una sempre maggiore diffusione della Citizen Science, la scienza partecipata dai cittadini. L'altro riguarda in generale le avversità che insidiano gli uccelli marini, prime fra tutte l’emergenza climatica, che può indurre spostamenti e nuove distribuzioni come descritto bene dalla recente pubblicazione dell’Università di Cambridge: “Climate Change Vulnerability and Potential Conservation Actions: Seabirds in the North-East Atlantic”», spiega invece Rosario Balestrieri.

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Un pulcinella di mare in volo tra le falesie norvegesi

Proprio il pulcinella di mare, a causa della riduzione nella disponibilità di prede durante la stagione riproduttiva estiva, ha subito un drastico calo del successo riproduttivo. Per di più, in inverno, per colpa di eventi climatici estremi come le tempeste, sono state purtroppo già documentate moria di massa. «È probabile che le principali specie di pesci alla base della dieta diminuiscano soprattutto nel mare d'Irlanda e nel canale della Manica – sottolinea Balestrieri – I pulcinella di mare stanno purtroppo diminuendo rapidamente in molte parti d'Europa ed è probabile che qualsiasi ulteriore pressione dovuta ai cambiamenti climatici acceleri questi cali».

Questa insolita osservazione estiva, quindi, da un lato genera senza dubbio stupore e gioia, ma allo stesso tempo accende l'ennesimo campanello dall'allarme sulla crisi globali che il pianeta e la biodiversità stanno attraversando a causa delle attività umane. Stravolgimenti che, se piante, animali e altri organismi non affronteranno con rapidi adattamenti e cambiamenti nello stile di vita e nel comportamento, continueranno ad alimentare perdita di biodiversità ed estinzioni in tutto il globo.

«Questa specie ha un’alta fedeltà al sito di nidificazione, ma di recente ci sono stati casi di colonizzazione di nuove aree. Comprendere come ciò ridisegnerà la distribuzione, il comportamento e le abitudini migratorie di questa e di altre specie è l’obiettivo del presente per indirizzare le azioni verso una tutela più consapevole ed efficace dell’avifauna marina», conclude Rosario Balestrieri.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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