Il video del lupo che mangia una preda in città. L’esperto: «Raro che consumino una carcassa di giorno»

Un video di una predazione di un lupo in una città del Veneto è recentemente divenuto virale in Rete. Kodami ha chiesto all'esperto Marco Antonelli se avvistamenti del genere saranno sempre più frequenti.

4 Maggio 2023
17:11
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Aumentano gli avvistamenti in città di lupi e, di conseguenza, anche le immagini che li ritraggono. «Questi video diventano sempre più virali perché fa un certo effetto vedere un animale selvatico che passeggia o si alimenta in un centro abitato». Così Marco Antonelli, naturalista e zoologo che da anni si occupa del monitoraggio dei lupi nel Lazio, commenta a Kodami quello che mostrra un lupo mentre si nutre di un ungulato dinanzi un hotel di Auronzo di Cadore, in Veneto.

Le immagini sono traballanti e poco nitide, ma il soggetto e ciò che sta facendo è ben evidente: un lupo se ne sta in piedi in quella che sembra una piccola aiuola verde di un centro abitato. Davanti a lui giace morto un ungulato dal quale il predatore strappa di tanto in tanto alcuni pezzi di carne per nutrirsene. Fra un boccone e l'altro l'animale alza la testa e si guarda intorno, per poi continuare a cibarsi. Poi qualcosa cattura la sua attenzione, il lupo si volta e lentamente si allontana dal cadavere, scomparendo dietro una curva.

«Impossibile dire solo dal video se è frutto di una predazione in città, se il cadavere è stato trascinato fin lì oppure se il lupo l'ha già trovato in quel luogo e se n'è approfittato – continua l'esperto – In ogni caso non sarebbe la prima volta che un lupo preda un animale selvatico in un centro abitato, soprattutto se si trova vicino a un bosco o un'area naturale. Curioso invece è il momento della giornata: solitamente i lupi sono animali notturni per cui è strano vederlo nutrirsi alla luce del giorno. Probabilmente il video è stato girato all'alba, per cui forse quello ripreso era un animale che si è fermato a cibarsi alle prime luci del giorno».

Osservando bene i movimenti del lupo, poi, è possibile notare una certa inquietudine, come se non fosse a proprio agio in quel contesto, proprio come spiega lo stesso Antonelli: «Ha un comportamento abbastanza guardingo perché percepisce di non essere in un ambiente sicuro. Infatti, si gira più volte per controllare se ci sono pericoli nei dintorni e poi addirittura si allontana alla fine perché, probabilmente, ha percepito qualcosa di strano. Se ne va forse per rifugiarsi in zone boscose più sicure».

Un evento del genere potrebbe sembrare anomalo e preoccupante, ma non è frutto di una improvvisa espansione incontrollata di questi animali: stiamo assistendo alle fasi avanzate di un ripopolamento iniziato ormai da alcuni decenni. «Il lupo è in espansione in tutta Italia, ma l'espansione più rapida si sta registrando negli ultimi tempi nelle zone del nord-est, quindi fra Veneto e Trentino – spiega lo zoologo – Questo perché le ultime aree a essere state colonizzate sono proprio quelle, dopo che il lupo è tornato in tutto l'Appennino e in buona parte delle zone collinari e pianeggianti del centro Italia. Poi dagli anni 90 ha iniziato a ricolonizzare anche il nord, partendo dall'Appennino ligure, passando per le Alpi liguri e il Piemonte. Ha quindi "circumnavigato" la Pianura Padana andando a insediarsi anche nelle Alpi centro orientali, con la famosa storia di Slavc e Giulietta, la coppia di lupi che ha formato il primo branco nato a cavallo fra Trentino e Veneto una decina di anni fa. Da lì si sono espansi in tutta la regione e la popolazione è ancora in crescita».

Non dobbiamo meravigliarci dunque se nel prossimo futuro vedremo girare altri video del genere, importante è che siano accompagnate però da messaggi diretti a far conoscere la specie e non demonizzarla. I lupi non conoscono confini naturali e cercano sempre di trovare l'ambiente più adatto e sicuro dove poter vivere ed è un animale elusivo che non cerca l'incontro con gli umani. «Il lupo sta ricolonizzando anche aree di collina e pianura e infatti è arrivato anche in Pianura Padana. Dunque, gli avvistamenti possono aumentare ancora di più perché in queste aree la presenza umana è più abbondante. Ad oggi tutti abbiamo un telefono in tasca per cui appena si avvista un lupo in contesti rurali o periurbani ecco che fioccano i video in Rete».

La possibilità di avvistare con più frequenza i lupi, ribadiamo, non deve spaventare. Il tema della convivenza con questi animali selvatici è delicato, ma su Kodami è stato affrontato molte volte con esperti del settore che sono riusciti a fornire preziosi consigli a riguardo. Ciò che le persone temono di più è che un branco di lupi possa attaccarli o che vengano colpiti gli animali d'affezione o allevamento. Si tratta di una paura comprensibile che però non deve annebbiare la ragione. «Nei contesti vicino le città è ancora più importane adottare i corretti comportamenti per poter vivere in pace con i lupi – conclude l'esperto – Quando ci sono animali selvatici che girano nei pressi dei centri abitati non bisogna lasciare rifiuti organici all'esterno per non far abituare gli animali a frequentare le città. In questo modo, inoltre, si evita anche l'insorgenza di comportamenti confidenti verso l'uomo. Bisogna poi avere più cura dei propri animali domestici: gli animali da allevamento dovrebbero passare la notte al chiuso, mentre i cani non dovrebbero essere legati a catena in cortile e lasciati fuori di notte, poiché purtroppo anche loro possono essere vittime di predazione da parte dei lupi. Con queste poche accortezze la convivenza è certamente possibile».

La convivenza fra uomo e animale è un argomento delicato al quale abbiamo dato ampio spazio sul nostro magazine. In particolar modo al lupo abbiamo dedicato anche una puntata della rubrica Incontri Selvaggi, un format nel quale si parla delle principali regole da adottare nel caso di un incontro ravvicinato con la fauna selvatica necessarie per la sicurezza dell’uomo e dell'animale. Non smetteremo mai di ripeterlo: siamo noi a rappresentare un pericolo per loro e non viceversa, una condizione dovuta alla continua espansione delle città nei loro territori. Convincendo l’opinione pubblica che sia pericoloso, viene data una scusa per ucciderlo, nonostante sia una specie protetta e ci siano leggi e regolamenti che ne vietino la caccia.

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